Credito al consumo: siti web irregolari

Da un'indagine condotta dall'Unione europea su oltre 500 siti web di 27 Paesi che offrono credito al consumo, sono emersi risultati piuttosto deludenti: ben il 70% dei siti non risulta in regola. L'Italia presenta una situazione addirittura peggiore, con l'80% dei siti non in linea con gli standard europei sulle direttive del credito al consumo.

Mancanza di informazioni sul Taeg (tasso annuo effettivo globale) e sulla durata del contratto di credito, presentazione poca chiara se non addirittura ingannevole dei costi, nessun riferimento alle polizze obbligatorie previste dalle singole operazioni, nessun riferimento ai diritti del consumatore sul recesso piuttosto che sull’estinzione anticipata: sono queste le principali ieergolarità riscontrate.

Di fronte ad una situazione così grave le autorità nazionali competenti sono state chiamate dalla Commissione europea ad intervenire. In particolare dovranno chiedere agli operatori dei siti spiegazioni sulle irregolarità rilevate e imporre l'adozione dei correttivi necessari affinché le informazioni possano risultare chiare e trasparenti per il consumatore.

Se ciò non dovesse accadere gli stessi operatori potranno essere sanzionati e costretti perfino a chiudere il proprio sito web.

Ricordiamo, infine, che l'argomento del credito al consumo è stato già affrontato da Moduli.it, che attraverso due articoli ha fornito degli approfondimenti sui temi del recesso e dell'estinzione anticipata:

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16409 - Antonio Jaconi
08/03/2012
Se i siti non sono in regola vanno sanzionati, altrimenti ne usciranno sempre di più.


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