Mandato SEPA modulo: fac simili editabili

- Ultimo aggiornamento: 04/10/2022
Formati
DOC   SDD CORE
DOC   SDD B2B
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Il modulo SDD - Sepa Direct Debit, fac simile doc da scaricare, è uno strumento che consente di disporre incassi all'interno dei paesi SEPA (Single Euro Payments Area, cioè l'Area Unica dei Pagamenti in Euro). Fanno parte della SEPA i 19 Stati dell'UE facenti parte dell'area euro, gli 8 Stati UE che non adottano l'euro all'interno ma che effettuano pagamenti in euro (Bulgaria, Croazia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Svezia e Ungheria) e i 9 Stati non membri dell'UE (Città del Vaticano, Andorra, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Principato di Monaco, Regno Unito, Svizzera e San Marino).

Modulo SDD: cos'è e quali vantaggi offre

Il modello SDD, che ha sostituito il vecchio servizio RID nazionale, è un servizio elettronico di incasso preautorizzato che consente ad aziende e pubbliche amministrazioni di incassare i propri crediti mediante addebito diretto preautorizzato sul conto corrente dei propri debitori, con scadenze e importi predeterminati.

Così il mandato SEPA viene utilizzato dalla compagnie telefoniche o da quelle di luce e gas per incassare gli importi relativi alle bollette, dalle banche per incassare le rate di rimborso di un prestito, dalle scuole per incassare le rette del servizio di refezione, dalle concessionarie auto per incassare le rate di noleggio o leasing e così via.

Ad ogni modo l'addebito SDD può essere utilizzato anche una tantum, ad esempio per il pagamento di fatture commerciali emesse a copertura di un servizio, di una prestazione o di un prodotto forniti. 

Grazie all'addebito SDD non ci sono più distinzioni tra pagamenti nazionali ed esteri e gli incassi sono praticamente immediati a differenza di quanto accadeva con il vecchio RID. Attraverso questo strumento, inoltre, debitori e creditori possono monitorare le movimentazioni sul conto provvedendo a rimborsi e restituzioni praticamente in tempo reale.

Chiaramente affinché l'addebito SDD possa attivarsi è necessario che sia il creditore che il debitore siano titolari di un conto corrente attivo presso istituti situati in Italia o in uno dei Paesi dell'Area SEPA.

L'addebito SDD viene attivato esclusivamente dal creditore, identificato da un codice univoco denominato Creditor Identifier (CID), che se non ha può richiedere alla propria banca. Chiaramente il creditore deve ricevere preventivamente un mandato, ossia un'autorizzazione scritta, dal debitore (consumatore o azienda). Solo dopo aver ricevuto tale autorizzazione e aver notificato al debitore gli estremi dell’operazione (da farsi almeno 14 giorni prima della data di scadenza), il creditore può inviare l'addebito sul conto del proprio cliente.

Tipologie di addebito SDD

L'addebito SDD prevede due distinti schemi, entrambi scaricabili a fondo pagina:

  • SDD CORE, utilizzabile indistintamente nei confronti di qualsiasi tipo di cliente debitore (consumatore, microimpresa, impresa). In particolare tale schema prevede la facoltà da parte del debitore di richiedere il rimborso delle somme addebitate. Tale facoltà può essere esercitata fino a 8 settimane dopo la scadenza dell’addebito, termine che si estende a 13 mesi se il mandato non è valido oppure non è stato autorizzato dal debitore;
  • SDD B2B ("Business to Business"), riservato esclusivamente a debitori diversi da consumatori, dunque imprese. A differenza dell'SDD Core non prevede la facoltà di rimborso in favore del debitore in caso di transazione autorizzata. Tuttavia sono previste maggiori incombenze in quanto la Banca del pagatore è tenuta a verificare la preventiva autorizzazione del mandato.

Entrambi gli schemi di addebito SDD operano in euro e per ogni singola operazione deve essere fissata la data di scadenza. 

Ogni istituto bancario stabilisce le condizioni economiche per l'SDD Core e l'SDD "B2B": commissioni di incasso, commissioni su rifiuto, su storno, revoca, rimborso, spese produzione ed invio contabili, documenti o comunicazioni, ecc.

Come compilare il modello SDD

Compilare il modulo Sepa è un’operazione tutto sommato semplice: non occorre far altro che inserire i dati richiesti nelle apposite caselle di testo.

Nella prima parte del modulo vanno inseriti i dati del soggetto debitore (dati anagrafici, indirizzo di residenza, codice fiscale o numero di partita iva) e l’iban del conto corrente su cui verrà effettuato l’addebito.

Nella seconda parte del modulo vanno inseriti i dati del soggetto creditore (la ragione sociale, il codice identificativo, la sede legale dell’attività). A seguire occorre compilare le caselle relative al soggetto sottoscrittore (se diverso dal debitore) e alla tipologia di addebito (se una tantum o ricorrente). Infine, è possibile redigere l’ultima parte del modulo, che contiene i dati e le informazioni concernenti il rapporto sottostante fra creditore e debitore. La compilazione di questa pagina è facoltativa, in quanto il suo scopo è meramente informativo.

Revoca mandato SDD

L'addebito SDD può essere revocato in qualunque momento, congiuntamente o su istanza di una parte. In particolare il debitore può chiedere alla propria banca la revoca dell'ordine di pagamento della singola disposizione SEPA entro la giornata operativa precedente la data di scadenza fissata per l'addebito.

Per entrambe le tipologie di addebito SDD è prevista la facoltà per il debitore di richiedere il rimborso di quanto addebitato in caso di mandato non autorizzato oppure di transazione eseguita in modo inesatto. Tale facoltà può essere esercitata entro i termini stabiliti dalla banca e comunque non oltre i 13 mesi dalla data di addebito.

Anche la banca può recedere dal contratto di addebito SDD, tuttavia è tenuta a garantire al cliente un congruo preavviso: 15 giorni se il cliente è qualificabile come consumatore e 2 mesi se qualificabile come microimpresa. 

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