Aforismi sulle donne

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Quella che tutti siamo soliti chiamare “Festa della donna” in realtà è la Giornata internazionale della donna, che l’ONU ha istituito nel 1977 per celebrarla in tutto il mondo, ricordando sia le gloriose conquiste sociali, sia le violenze e le discriminazioni di cui, purtroppo, le donne sono ancora vittime. In questa scheda troverari informazioni utili su questa importante ricorrenza e aforismi da dedicare alle donne in questa speciale occasione.

Festa della donna: origini

Le celebrazioni in onore della donna e delle sue conquiste sociali hanno origine nei primi anni del 1900 in Europa, negli Stati Uniti d’America e in Russia. Sebbene il giorno designato per i festeggiamenti non fu mai lo stesso in tutte le nazioni, l’evento ha da sempre avuto una forte connotazione politica. Ad esempio nei Paesi Europei (Germania, Austria, Svizzera e Danimarca) il Segretariato internazionale delle donne socialiste scelse di celebrare la prima volta la giornata in onore della donna domenica 19 marzo 1911. Negli Stati Uniti il Partito Socialista Americano stabilì che l’ultima domenica del mese di Febbraio dovesse essere dedicata all’affermazione del diritto di voto femminile. Così la prima festa della donna venne festeggiata il 23 febbraio 1909. A San Pietroburgo, invece, una manifestazione molto importante guidata dalle donne per rivendicare la fine della Grande Guerra si svolse proprio l’8 marzo dell’anno 1917. A quell’evento se ne aggiunsero altri, che contribuirono al crollo dello zarismo e all’inizio della Rivoluzione Russa.

In Italia la prima festa in onore della donna si tenne soltanto nel 1922, quando il Partito Comunista d’Italia decise di seguire l’esempio russo e celebrare i festeggiamenti il 12 marzo. Il riconoscimento ufficiale dal parte dell’Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite), però, arrivò solo molto tempo dopo; nel 1977 per essere precisi, quando le Nazioni Unite scelsero ufficialmente l’8 marzo per celebrare la Giornata Internazionale della Donna.

Festa della donna: tra la politica e il mito

Come avrai capito, la festa della donna ha sempre avuto una forte caratterizzazione politica. Il tortuoso cammino fino al suffragio universale, la lotta per l’ottenimento dei diritti delle lavoratrici, poi quello per il divorzio e l’aborto, la parità di genere e le attuali manifestazioni contro la violenza sulle donne hanno sempre avuto un “colore” dal punto di vista politico, tuttavia dalla fine della Seconda Guerra Mondiale qualcosa è cambiato.

Durante il secondo dopoguerra negli Stati Uniti la festa della donna assunse un’aura quasi mitica. Le sue origini e il suo significato vennero indissolubilmente legati all’incendio della fabbrica Triangle Shirtwaist Factory, presso l’attuale Brown Buildings, situato nel quartiere di Greenwich a New York. Il tragico evento, realmente avvenuto il 25 marzo 1911, causò la morte di 146 lavoratori, di cui 123 donne e 23 uomini, in gran parte immigrati, soprattutto di origine italiana. Altri eventi, come incidenti, scioperi, manifestazioni e violente repressioni che vennero (a volte quasi inspiegabilmente) connessi alla festa della donna, ebbero luogo in diverse importanti città statunitensi, come Chicago o Boston. Restarono nell’immaginario collettivo come simboli della lotta al riconoscimento dei diritti femminili, tuttavia tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 vennero screditati dalle stesse femministe, durante ricerche più approfondite.

La Giornata internazionale della donna

A metà degli anni ’70 iniziarono ad arrivare i primi riconoscimenti ufficiali alle donne da parte dell’Onu, che proclamò il 1975 "Anno Internazionale delle Donne". Due anni più tardi, durante l’Assemblea Generale, venne chiesto ad ognuno degli Stati membri di dichiarare un giorno all’anno dedicato ai diritti delle donne e alla pace internazionale, tenendo chiaramente in considerazione i propri costumi locali e le proprie tradizioni. Annunciando l’istituzione della "Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale" l’Onu finalmente decise di riconoscere alle donne il loro importante apporto alla pace mondiale, impegnandosi oltretutto ad abbattere le discriminazioni di genere e promuovere la loro partecipazione nella vita sociale. La data condivisa dalla maggior parte dei paesi era appunto l’8 marzo, dunque fu scelta ufficialmente per rappresentare la giornata internazionale delle donne.

Festa della donna in Italia: il simbolo della mimosa

Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’UDI - Unione Donne in Italia - decise di festeggiare per la prima volta e con l’appoggio di molte forze politiche (PCI, PSI, Sinistra Cristiana, Partito d’Azione e Democrazia del lavoro) la prima festa della donna, nelle zone dell'Italia libera, l’8 marzo 1945. La celebrazione venne replicata l’anno successivo e stavolta unì tutte le regioni d’Italia sotto un unico simbolo: quello della mimosa. L’idea fu di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, che scelsero di associare il fiore della mimosa alla festa della donna e diedero il via ad una tradizione tutta Italiana. Negli altri paesi, infatti, non c’è alcuna connessione tra la festa e il suo simbolo floreale, che pare sia stato scelto proprio perché sboccia nei primi giorni di marzo e non è molto costoso.

Sebbene gli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale non furono facili per le donne, la tradizione della mimosa riuscì a sopravvivere e a riaffermarsi con orgoglio durante gli anni ’70. Questo, infatti, fu il decennio in cui nacque il movimento femminista. Oggi l’8 marzo è ancora la data che rappresenta le donne, ricorda a tutta la società le numerose conquiste sociali avvenute nel corso degli anni e suggerisce, tuttavia, che tanto c’è ancora da fare in difesa del genere femminile.

Poco meno di 20 anni fa, inoltre, è stata istituita la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che dal 1999 cade ogni anno il 25 novembre e rappresenta, insieme all’8 marzo, un’occasione per difendere il diritto alla vita, alla dignità e alla libertà delle donne.

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