Modello ricorso COSAP: fac simile editabile

- Ultimo aggiornamento: 06/10/2023
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Descrizione

Fac simile con cui il cittadino può presentare un ricorso contro il Comune o la Provincia per l'annullamento della Cosap, il Canone Occupazione Spazi ed Aree Pubbliche.

Cos'è la Cosap

I comuni e le province, attraverso un apposito regolamento, possono prevedere il pagamento di un canone a carico di tutti coloro che in qualche modo occupano in maniera temporanea o permanente strade, piazze, aree e spazi pubblici, mercati attrezzati e, comunque, una porzione di suolo demaniale o patrimonio indisponibile del Comune. Si pensi alle occupazioni effettuate per fiere e mercati, per attività edilizia, ecc.

Si tratta in ogni caso di una facoltà in capo all'ente locale, che può dunque liberamente decidere se istituire o meno il canone.

In particolare il pagamento della Cosap è dovuto:

  • dal soggetto che ha ricevuto la concessione o l'autorizzazione all’occupazione del sottosuolo e soprasuolo pubblico;
  • dal soggetto che occupa, anche abusivamente, una parte della superficie pubblica. In caso di occupazione abusiva è dovuto anche il pagamento di sanzioni.

L'importo del canone Cosap è calcolato direttamente dall'ente, che si premura di inviare al cittadino l'avviso di pagamento. Il calcolo tiene conto di diversi paramenti come il territorio e l'area in particolare, i metri quadri occupati, i giorni di occupazione, la tipologia di occupazione e via discorrendo.

Per ottenere l'autorizzazione occupazione suolo pubblico l'interessato deve presentare una domanda in carta da bollo o resa legale.

Ricorso Cosap: quando presentarlo

In caso di mancato pagamento della Cosap, l'ente invia al contribuente una intimazione di pagamento e in caso di inerzia di quest'ultimo predispone e trasmette al concessionario per la riscossione coattiva (Agenzia delle Entrate-Riscossione) la documentazione necessaria per l'iscrizione a ruolo. A questo punto l'agente della riscossione provvede alla notifica al contribuente della cartella di pagamento.

Il contribuente può pagare il dovuto nel termine indicato sulla cartella oppure presentare una richiesta di annullamento totale o parziale della cartella di pagamento per indebita pretesa. In quest'ultimo caso deve chiaramente indicare i motivi dell'annullamento o della riduzione: l'intestatario della concessione è deceduto, il canone è stato già stato pagato, sono decorsi i termini di prescrizione (5 anni), il verbale non è stato notificato e via discorrendo.

Tags:  permessi lavorativi cartella di pagamento

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