Pignoramento autoveicolo: ecco come avviene

Un cittadino che contrae un debito, ad esempio richiedendo un prestito ad una finanziaria o un istituto di credito, che per un qualche motivo (insorgenza di una grave malattia, perdita del lavoro, ecc.) non riesce più a saldare, deve sapere che affrontare con decisione e risolutezza la situazione sin dal primo istante, magari trovando un possibile compromesso con il creditore, gli eviterà di incorrere in conseguenze ben più gravi: azione legale, decreto ingiuntivo fino ad arrivare al pignoramento.

Di fronte a situazioni del genere è molto probabile che il debitore riceva dal proprio creditore una lettera di costituzione in mora, con cui viene invitato a saldare il debito con l'avviso che, in caso di mancato pagamento entro un determinato lasso di tempo, verrà avviata un'azione legale. Al ricevimento di questa lettera, il debitore può proporre delle soluzioni di transazione del debito, che consentono la riduzione dell’importo dovuto facilitandone così la restituzione (leggi anche "Come chiudere un finanziamento a saldo e stralcio"); oppure può semplicemente trascurare gli avvisi e rassegnarsi al pignoramento di beni mobili e immobili che avverrà tra i 10 (dieci) e i 90 (novanta) giorni successivi al ricevimento dell’atto di precetto. Tutte le informazioni relative al pignoramento sono disponibili nell’articolo "Il pignoramento: cos'è e come evitarlo"). In questo, invece, ci occuperemo di illustrarti le dinamiche con le quali il creditore può procedere al pignoramento autoveicolo.

Pignoramento autoveicolo riforma

Formalmente il pignoramento autoveicolo è un procedimento che rispetta le modalità disposte dal pignoramento dei beni mobili, disciplinato dal Codice di Procedura Civile. Con la Legge 132/2015, tuttavia, sono state introdotte delle modifiche che puntano alla razionalizzazione di tutta la procedura, al fine di migliorare e velocizzare le operazioni di recupero e trascrizione dei veicoli (auto, moto, rimorchi).

Il pignoramento autoveicolo permette all’ufficiale giudiziario di effettuare una semplice ricerca telematica, al fine di rinvenire e censire i veicoli posseduti dal debitore e iscritti al PRA (Pubblico Registro Automobilistico). Ciò comporta una sostanziale riduzione dei tempi e delle difficoltà nelle quali gli ufficiali giudiziari deputati al compito erano soliti imbattersi, come l’individuazione dei veicoli appartenenti al debitore, il loro ritrovamento, la richiesta e l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie per pignorare il veicolo nel caso in cui fosse parcheggiato su suolo pubblico e così via. Grazie a questa novità legislativa, è stato possibile imporre dei vincoli più stretti al debitore e ulteriori sanzioni nel caso in cui egli dovesse non rispettarli.

Così dopo aver appurato esattamente quanti e quali veicoli risultano effettivamente intestati al debitore, l'ufficiale giudiziario può procedere a notificargli l'atto di pignoramento indicando con esattezza il mezzo da sottoporre ad esecuzione forzata. Questo un fac simile di atto di pignoramento autoveicolo.

Pignoramento autoveicolo modello

Secondo quanto stabilito dalla Legge n.132/2015 l'atto di pignoramento autoveicolo deve specificare:
- le generalità del creditore e del debitore;
- gli estremi identificativi della/del sentenza/decreto ingiuntivo emessa/o dal Tribunale;
- gli estremi del veicolo di cui il debitore risulta intestatario al PRA (marca, modello, targa, telaio);
- il divieto di disfarsi del bene pignorato tramite la vendita, la donazione, la distruzione, la perdita, ecc;
- l'avviso secondo il quale il veicolo, sia esso automobile, moto o rimorchio deve essere consegnato, insieme ai relativi documenti, all’Istituto Vendite Giudiziarie (IVG) competente nel territorio entro 10 giorni dalla data di ricevimento della comunicazione.

Passati 10 giorni, il cittadino debitore perde tutti i diritti di proprietà sul mezzo, compreso il diritto di circolazione. Se l’autoveicolo in questione non viene consegnato all’Istituto competente per territorio, ma continua a circolare indisturbata, provvederanno le forze di polizia a ritirare la carta di circolazione e a sequestrare il mezzo. Naturalmente al verificarsi di tale circostanza il debitore andrà incontro anche a delle sanzioni penali. Ma attenzione, le forze di polizia possono sequestrare il mezzo se questo si trova a circolare per strada, ma non se risulta ad esempio parcheggiata nel garage di proprietà del debitore.

Con il pignoramento del veicolo perdono di validità anche i relativi documenti appartenenti al vecchio proprietario. Inoltre, non appena il veicolo viene pignorato, il debitore diventa il “custode” del mezzo, con la conseguenza che assume una piena responsabilità nel caso in cui questo subisce un qualsiasi tipo di danno, dal graffio al furto, all’incendio e così via.

Quando il veicolo passa nelle mani dell’IVG e viene preso in sua custodia, l'Istituto stesso si riserva di avvisare il creditore dell’avvenuta consegna, eventualmente anche tramite PEC (posta elettronica certificata).

Pignoramento autoveicolo procedura

Dal ricevimento della notifica, il creditore ha 30 (trenta) giorni di tempo per depositare, presso la cancelleria del tribunale competente, sia la nota di iscrizione a ruolo, sia le copie degli atti elaborati finora: il decreto ingiuntivo, l’atto di precetto, l’atto di pignoramento e la nota di trascrizione. Qualora questa comunicazione non pervenisse in cancelleria entro il limite massimo di 30 (trenta) giorni, il pignoramento autoveicolo verrà annullato. Il creditore, in questo caso, è tenuto ad avvertire il debitore tramite un atto scritto autenticato da un notaio competente.

Dal momento in cui l’autoveicolo viene pignorato e acquisito in custodia dall’IVG, il creditore ha due opzioni: o effettuare un’istanza di vendita del mezzo o procedere all’assegnazione diretta del bene.

Nel caso in cui si decidesse di vendere il veicolo, un Giudice è tenuto a decretarne le modalità; è possibile vendere l’autoveicolo tramite un asta (modalità di vendita con incanto) oppure tramite delle offerte che privatamente pervengono al Giudice, il quale assegnerà il bene al maggior offerente (modalità di vendita senza incanto). Il creditore, però, può anche scegliere di non autorizzare la vendita ma di tenere per sé il veicolo, recuperando la somma di denaro attraverso l’assegnazione diretta del bene. Nel caso in cui il valore intrinseco del mezzo fosse maggiore della somma di denaro che il debitore deve restituire al creditore, quest’ultimo è tenuto alla corresponsione della differenza.

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