Denuncia per reati telematici: la procedura da seguire

Le vittime possono effettuare una denuncia per frode informatica attraverso il sito della Polizia Postale, la sezione della Polizia di Stato impegnata nell'attività di repressione dei reati informatici. In alternativa la denuncia per reati telematici può essere presentata all'ufficio di polizia più vicino.

Cosa si intende per frode informatica

Ciascuno di noi avrà sentito almeno una volta parlare di phishing. Si tratta di una particolare tecnica condotta attraverso l'uso della rete e tesa ad ingannare la vittima convincendola a fornire al malintenzionato informazioni personali (username e password), dati sulla carta di credito o codici di accesso all'home banking. La truffa generalmente viene condotta attraverso l'invio di messaggi di posta elettronica, SMS, messaggi su Whatsapp, ecc.  

Ad esempio sul sito della Polizia leggiamo di una campagna di phishing condotta attraverso false email e messaggi social che, utilizzando addirittura i loghi della Polizia, fanno credere alla vittima di essere coinvolta in una inesistente indagine penale. L'obiettivo? Mettere in apprensione la persona così da costringerla perfino ad accettare il versamento di somme in denaro pur di vedere archiviata la propria posizione. Inutile dire che la Polizia postale raccomanda di diffidare di simili messaggi.

Considerato il periodo non poteva chiaramente mancare la tipologia di phishing che sfrutta la comunicazione del Ministero della Salute per l'invio al cittadino del link al download del greenpass.

Tra le altre cose segnalate dalla Polizia anche una campagna di smishing attraverso falsi messaggi della Regione Lazio, che invita i cittadini a cliccare su un link per ricevere un buono spesa. Costanti anche le segnalazioni di mail o SMS con link contenenti virus.

Ma scorrendo le news riportate sul sito della Polizia di Stato ci si rende subito conto che quello del phishing è soltanto uno dei reati informatici perpetrati ai danni dei cittadini.

Si legge così di attività che promuovono la compravendita di strumenti finanziari dietro la promessa di profitti elevati, ma che in realtà nascondo il classico "schema Ponzi".

Ma ci sono truffe anche sui siti di giochi e scommesse sportive, così come sui siti di incontri. In particolare sul sito della Polizia si legge di truffe cosiddette "romantiche" o "romance scam". In sintesi i criminali adescano le vittime attraverso i social, utilizzando immagini di uomini e/o donne molto avvenenti, con profili professionali di alto livello e naturalmente single, vedovi/e o separati/e. 

Non mancano naturalmente le denunce per detenzione di materiale pedopornografico. Così come non mancano siti che propongono raccolte fondi o vendita di biglietti per eventi sportivi e musicali inesistenti.

Anche l'attività di e-commerce può rappresentare una potenziale minaccia. Si scoprono così portali fraudolenti che hanno come unico obiettivo quello di indurre con l'inganno il malcapitato ad acquistare un prodotto che non esiste o che non verrà mai spedito. In un post abbiamo spiegato quali precauzioni adottare e soprattutto come denunciare un sito di e-commerce

Segnaliamo che sul nostro portale sono disponibili diversi modelli utili per situazioni di questo tipo:  

Come fare la denuncia per frode informatica

Alla denuncia online alla Polizia Postale abbiamo dedicato già un post specifico, dunque eviteremo di tornarci su. Tuttavia nel momento in cui scriviamo leggiamo che il servizio “denuncia vi@ web” (https://denunceviaweb.poliziadistato.it) è momentaneamente sospeso poiché è in atto una reingegnerizzazione dell’infrastruttura.

Questo significa che le denunce potranno essere presentate unicamente all'ufficio di polizia più vicino (https://questure.poliziadistato.it/servizio/dovesiamo).

In questa scheda ci limitiamo a ricordare che il delitto è punibile a querela della persona offesa. Queste invece le conseguenze previste nei confronti di chi viene accusato di frode informatica, ossia di utilizzare un sistema informatico o telematico per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno. A stabilirlo è l'art. 640 ter del Codice Penale:

  • reclusione da 6 mesi a 3 anni e multa da euro 51 a euro 1.032; 
  • reclusione da 1 ai 5 anni e multa da 309 euro a 1.549 euro, se la truffa viene realizzata ai danni dello Stato o di qualsiasi altro ente pubblico o se il fatto produce un trasferimento di denaro, di valore monetario o di valuta virtuale;
  • reclusione da 2 a 6 anni e multa da euro 600 a euro 3.000 se il fatto è commesso con furto o indebito utilizzo dell'identità digitale in danno di uno o più soggetti.

Prima di concludere ricordiamo che nel caso in cui la frode riguardasse l'impiego dei fondi europei o il comportamento dei funzionari delle istituzioni europee, si potrebbe ricorrere all'OLAF - Ufficio europeo per la lotta antifrode - attraverso l'utilizzo di questa specifica funzione di denuncia per frode.

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