Solvit: un aiuto per imprese e cittadini in Europa

Il riconoscimento di qualifiche professionali, il rimborso di spese sanitarie sostenute all'estero, l'ottenimento di visti di soggiorno possono rendere la vita difficile a chi vuole risiedere, lavorare o avviare un’attività in un paese europeo diverso dal proprio. Per queste ed altre problematiche da qualche anno c'è Solvit, un servizio gratuito ideato per aiutare i cittadini e le imprese dell'Unione Europea a trovare soluzioni rapide ed efficace a problemi causati da una non corretta attuazione del diritto dell'UE da parte delle Pubbliche Amministrazioni. In questo articolo vedremo come opera Solvit e soprattutto quando e con quali modalità è possibile farvi ricorso.

Che cos’è SOLVIT

SOLVIT è un servizio gratuito ideato per aiutare i cittadini e le imprese della UE a trovare soluzioni rapide a quei problemi concreti che possono nascere per effetto di una erronea o mancata applicazione delle norme europee da parte delle amministrazioni nazionali. Problemi che possono riguardare appunto il riconoscimento di qualifiche professionali, i permessi di soggiorno, i diritti sul lavoro, l’imposizione fiscale, la libera circolazione dei capitali, gli appalti pubblici, ecc.

Condizione necessaria per un ricorso a SOLVIT è che non sia già stato avviato un procedimento giudiziario.

SOLVIT costituisce, quindi, un modo alternativo per la risoluzione delle controversie, molto più rapido rispetto alle vie legali. 

Esiste un centro SOLVIT in ogni Stato membro dell’Unione europea. Il Centro SOLVIT italiano opera presso:

Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le Politiche Europee
Largo Chigi, 19 - 00187 Roma
Tel: +39 06 6779 5844
Fax: +39 06 6779 5044
e-mail: solvit@palazzochigi.it

Di che cosa non si occupa SOLVIT

SOLVIT non si occupa dei problemi tra le imprese o tra i consumatori e le imprese. Se dunque sorgono controversie tra cittadini europei oppure tra cittadini e imprese estere (può essere il caso di un'agenzia viaggi, di un hotel, di una compagnia aerea, di un'agenzia di autonoleggio o di uno store di abbigliamento) la soluzione non può essere SOLVIT.

Tuttavia in caso di controversie internazionali c'è la possibilità di appellarsi al Giudice di Pace competente nel territorio se l'oggetto del contendere non supera il valore massimo di 5.000 euro. A stabilirlo è il Regolamento CE n. 861/2007. L'aspetto interessante è che la sentenza pronunciata dal Giudice viene immediatamente riconosciuta sia nello Stato dell’attore, sia nello Stato membro del convenuto.

Questo il modulo per risoluzione controversie di modesta entità da compilare. 

SOLVIT non si occupa neppure di denunce relative alle istituzioni dell'UE, questioni per le quali competente è il Mediatore Europeo.

SOLVIT, infine, non è una rete di informazione o di consulenza giuridica, dunque è inutile telefonare o scrivere email per avere un parere in merito ad una eventuale causa legale da intraprendere contro un cittadino o un'impresa dell'Unione europea.

SOLVIT: cosa fa in concreto

Abbiamo detto che Solvit è un servizio pensato per quei cittadini e quelle imprese dell'Unione europea che hanno l'esigenza di trovare una soluzione a problematiche che attengono alla vita personale, familiare e lavorativa, causate da una non corretta applicazione delle norme comunitarie da parte delle amministrazioni nazionali. In definitiva Solvit rappresenta un modo diverso per risolvere eventuali controversie, riuscendo ad offrire soluzioni rapide, efficaci e soprattutto meno costose rispetto alle vie legali.

Gli ambiti in cui Solvit può intervenire sono tanti. A titolo esemplificativo:

  • riconoscimento delle qualifiche professionali
  • prestazioni familiari
  • diritti pensionistici
  • diritti elettorali
  • beni e servizi
  • indennità di disoccupazione
  • imposizione fiscale
  • autoveicoli e patenti di guida
  • visti e diritti di soggiorno
  • accesso all’istruzione
  • movimenti di capitali o pagamenti trasfrontalieri
  • rimborsi IVA
  • diritti inerenti al lavoro
  • assicurazione sanitaria all’estero
  • discriminazioni

Ma per capire meglio quali problematiche Solvit può risolvere vogliamo portarti qualche esempio.

Mancato riconoscimento assegni familiari

E' la storia di un cittadino italiano che vive e risiede in Svezia con la sua famiglia da diversi anni. Nonostante suo figlio fosse nato e vivesse in Svezia, non riusciva a farsi riconoscere il diritto agli assegni familiari, in quanto secondo l'ente previdenziale scandinavo doveva essere l'Inps a erogare tale prestazione visto che lui era stato assunto in Italia. E' intervenuto Solvit che ha risolto il caso consentendo a tale cittadino di ricevere l'assegno familiare per il figlio con effetto retroattivo alla data della sua nascita.

Mancato riconoscimento della qualifica di architetto nel Regno Unito

Molti architetti italiani hanno incontrato ostacoli per ottenere il riconoscimento della propria qualifica professionale (disciplinato dalla Direttiva 2005/36/CE), fondamentale per esercitare la propria professione nel Regno Unito. Il motivo? L'autorità inglese sosteneva che molte Università italiane che avevano rilasciato il titolo agli architetti italiani non corrispondevano a quelle indicate in un allegato della direttiva europea dove sono elencati per ogni Paese gli enti (per l'Italia, le università) le strutture riconosciute che rilasciano il titolo di formazione. Insomma si trattava semplicemente di una non perfetta coincidenza nei nomi: sul certificato era riportato "Università degli studi di Catania", mentre nell'allegato della direttiva europea del 2005 semplicemente "Università di Catania". Una differenza apparentemente insignificante ("Università di" e "Università degli studi di"), ma sufficiente per bloccare la procedura. Grazie all'intervento di Solvit, l'autorità inglese ha accolto l'uso delle due espressioni equivalenti.

Nessun pagamento per cure mediche nell'UE

La TEAM, Tessera Europea di Assicurazione Malattia (in Europa chiamata EHIC, European Healt Insurance Card), da diritto ai cittadini europei a ricevere cure e prestazioni mediche alle stesse condizioni degli assistiti del Paese in cui ci si trova. Nessun pagamento è dovuto che non sia l'eventuale ticket. Ciò nonostante una cittadina austraica, che durante il suo soggiorno in Italia ha usufruito di prestazioni sanitarie di un ospedale locale, si vede poco dopo recapitare na richiesta di pagamento di oltre 200 euro. Solvit Italia è intervenuta e in poco tempo ha chiarito la questione e ha fatto in modo che il pagamento della prestazione venisse regolarizzato attraverso il rapporto diretto tra le amministrazioni dei due Paesi.

Parità di trattamento dei lavoratori UE

Ad un docente francese chiamato in Italia per insegnare all'Università degli Studi non gli vengono riconosciuti gli undici mesi di insegnamento svolti in Francia. Un aspetto non di poco conto visto che ciò avrebbe comportato una retribuzione più bassa rispetto ai colleghi con la medesima anzianità. Grazie all'intervento del SOLVIT l'amministrazione rivede la sua posizione e riconosce l'anzianità pregressa.

Mancato riconoscimento della pensione

Un cittadino britannico ha terminato la carriera professionale nel 2008 dopo aver lavorato in Gran Bretagna, Germania e Italia. Si è visto riconoscere il diritto alla pensione dai primi due paesi, ma non dall'Italia. Non bastano due anni di lettere, solleciti e diffide a sbloccare il caso, fino a quando non è intervenuto Solvit che ha sollecitato l'Inps di Napoli, competente del caso, il quale ha attivato in pochi giorni la provvedimento di concessione della pensione.

Ma potremmo portare ad esempio tanti altri casi come questi:

  • un cittadino polacco che aveva studiato ingegneria in Irlanda aveva difficoltà a ottenere il riconoscimento delle sue qualifiche in Polonia, dove gli si chiedeva di sostenere ulteriori esami, a causa delle differenze tra il diploma irlandese e quello polacco;
  • un parrucchiere britannico, invece, non poteva aprire un salone in Germania in quanto le autorità locali avevano respinto la sua domanda sostenendo che il certificato che attestava la sua esperienza non era stato rilasciato dall’autorità del Regno Unito;
  • un cittadino francese che viveva in Polonia e che aveva lavorato sia in Francia che in Polonia aveva chiesto alle autorità francesi di ricongiungere i diritti pensionistici maturati in Francia con quelli del periodo di lavoro in Polonia.

Tutti questi cittadini si sono rivolti a SOLVIT che ha risolto i casi in pochissime settimane.

Come ricorrere a SOLVIT

E' possibile sottoporre il proprio caso a SOLVIT secondo una delle modalità seguenti:

A - compilando ed inviando questo modulo di domanda Solvit via fax, email o posta a:

Centro SOLVIT Italia
Presidenza Consiglio Ministri - Dipartimento Politiche Europee
Largo Chigi 19 - 00187 Roma
Fax +39 06 677 95 044
Email solvit@palazzochigi.it

B - utilizzando una specifica piattaforma informatica predisposta dall'Unione europea all'indirizzo https://ec.europa.eu/eu-rights/enquiry-complaint-form/home.

Prima di inoltrare la domanda il consiglio è di contattare il centro SOLVIT locale per telefono, fax o e-mail e chiedere se il caso rientra o meno tra le competenze di SOLVIT. Questi farà una prima analisi e formulerà all'utente una risposta circa la procedibilità o meno del ricorso. Nel caso in cui SOLVIT accetti di occuparsi del caso, dovrà trovare una soluzione al problema entro le successive 10 settimane.

Se nonostante gli sforzi non si riesce a trovare una soluzione alla controversia, SOLVIT fornirà comunque un aiuto per risolvere in maniera diversa il problema.

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