Ricorso per mobbing fac simile PDF
Fac simile di lettera con cui il lavoratore può esporre una formale diffida per mobbing al proprio datore di lavoro o ai propri colleghi e/o superiori. In altre parole attraverso questa lettera il lavoratore denuncia atteggiamenti di violenza psicologica sistematica e prolungata sul luogo di lavoro, attuata tramite umiliazioni ripetute, emarginazione, assegnazione di compiti dequalificanti o inutili, minacce più o meno velate, critiche costanti e ingiustificate e via discorrendo.
Cos'è il mobbing sul lavoro
Cominciamo col dire che mobbing deriva dall’inglese “to mob” che significa assalire, attaccare, aggredire qualcuno, verbalmente o fisicamente. In ambiente lavorativo il mobbing è inteso come una forma di aggressione ripetuta verso un dipendente o un collega, con lo scopo preciso di danneggiarlo ed estrometterlo.
Il mobbing sul lavoro è caratterizzato da una serie di comportamenti materiali e psicologici, ripetuti nel tempo, aventi connotazioni aggressive, denigratorie e vessatorie, perpetrati da superiori e/o colleghi nei confronti di un lavoratore.
Tali azioni sono tali da comportare un degrado delle condizioni di lavoro e idonei a compromettere non solo la professionalità, ma anche la salute e la dignità del lavoratore. L’obiettivo è isolarlo, metterlo in cattiva luce, costringerlo ad abbandonare il posto di lavoro, dunque senza ricorrere al licenziamento.
Dal punto di vista giuridico, pur in assenza di una legge specifica sul mobbing, nel nostro ordinamento civile ad esempio sono previste forme di tutela, soprattutto sul piano risarcitorio, nei confronti dei lavoratori oggetto di violenze psicologiche. In particolare l’art. 2087 del codice civile stabilisce che “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”. Applicabili anche lo Statuto dei lavoratori (legge n°300 del 20.05.1970) e la legge 626/94 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, ma in generale si può affermare che si tratta di una legislatura che di fatto poco si presta alle esigenze delle vittime di mobbing.
Le ragioni del mobbing
Cos'è che spinge il datore di lavoro, il superiore o il collega ad assumere simili comportamenti, sottoponendo il lavoratore a continui soprusi, umiliazioni, rimproveri, insulti, aggressioni o angherie?
Le motivazioni che stanno alla base del mobbing possono essere le più disparate:
- il datore di lavoro che vuole disfarsi di un lavoratore che ritiene inefficiente, improduttivo, ma evidentemente non vuole ricorrere al licenziamento; oppure
- il lavoratore che vuole sbarazzarsi del suo collega perché lo ritiene più capace ed efficiente e, dunque, ha paura di essere scavalcato o addirittura di perdere il posto; oppure
- il dirigente che intende eliminare un lavoratore che ritiene scomodo e pericoloso per l’azienda essendo venuto a conoscenza di informazioni riservate o compromettenti; oppure
- il datore che intende sostituire il lavoratore più anziano, meno flessibile e più lento ad adattarsi a nuove situazioni, con un lavoratore più giovane; oppure
- il lavoratore che nutre semplicemente antipatia o odio nei confronti del suo collega e fa di tutto per metterlo in cattiva luce nei confronti dei superiori.
Mobbing sul lavoro: esempi
Ma come si riconosce il mobbing sul lavoro? Il mobbing può manifestarsi in tantissimi modi: un segnale si ha ad esempio
- quando il datore o il superiore gerarchico tende ripetutamente a diffamare il lavoratore davanti agli altri, toccando non solo la sfera professionale ma anche quella personale; oppure
- quando da un giorno all’altro al lavoratore gli vengono affidate mansioni poco qualificate rispetto alle sue competenze ed esperienze (fare le fotocopie, occuparsi delle spedizioni, archiviare i documenti, occuparsi delle pulizie, ecc.). In proposito si parla di demansionamento; oppure
- quando il lavoratore è continuamente sottoposto a rimproveri e richiami espressi davanti ai colleghi per motivi spesso futili; oppure
- quando il lavoratore viene sistematicamente escluso dalla partecipazione ai corsi di riqualificazione e aggiornamento professionale, dalle cene aziendali o dalle riunioni di lavoro; oppure
- quando al lavoratore viene sistematicamente rifiutata la concessione di ferie o permessi; oppure
- quando al lavoratore gli vengono assegnati dei compiti difficili da portare a termine, perché ad esempio il lavoratore non ne ha le competenze o il tempo che gli è stato assegnato è risicato.
Ricordiamo che se l'azienda fa svolgere al proprio lavoratore mansioni inferiori rispetto a quelle stabilite in sede di assunzione, quest'ultimo può proporre un
Ricorso per mobbing: quando farlo
Perché si possa parlare di mobbing sul lavoro e dunque esporre una formale denuncia, è necessario che si riscontrino una serie di requisiti. In particolare:
- i comportamenti persecutori devono avvenire sul luogo di lavoro;
- deve esserci un preciso nesso tra tali comportamenti e i danni patiti dal lavoratore sul piano della salute, della personalità o della dignità;
- gli atteggiamenti ingiuriosi, le umiliazioni, i rimproveri, gli insulti o quant’altro devono ripetersi con sistematicità e per un certo periodo di tempo (dai 3 ai 6 mesi);
- deve sussistere un preciso piano persecutorio che lega le varie condotte vessatorie (ad esempio l’ottenimento delle dimissioni).
Se il lavoratore mobbizzato intende esporre denuncia contro chi si è macchiato di simili comportamenti e chiedere il risarcimento per mobbing, deve fornire prove concrete non solo dei soprusi e delle angherie subiti, ma anche dell’intento persecutorio, del piano messo in atto dal proprio datore di lavoro o dai colleghi: cosa si voleva ottenere attraverso quelle precise condotte? Un impegno sicuramente non facile per il lavoratore.
Chiaramente se il datore di lavoro si è macchiato di molestie sessuali, sarà sufficiente dimostrare solo il compimento di questo specifico reato per ottenere la condanna del mobber e il conseguente risarcimento.
Prima di compilare la lettera di diffida per mobbing al datore di lavoro
Se ritieni di essere vittima di soprusi e vessazioni e che nei comportamenti assunti dal tuo datore o dai tuoi colleghi sia rintracciabile un disegno unitario e persecutorio, il consiglio che ti diamo è di non cedere allo scoramento e alla depressione, ma di avere il coraggio di denunciare i tuoi aguzzini, senza farti condizionare troppo dalle conseguenze che potrebbero derivarne. In ogni caso non abbandonare mai il posto di lavoro, a meno che lo stress e la tensione psicologica non siano divenuti per te insopportabili.
Tuttavia è quanto mai importante evitare di portare avanti controversie assolutamente pretestuose e temerarie, in cui vi è la tua parola contro quella del suo datore o dirigente. Dunque prima di avviare qualsiasi azione occorrono prove e soltanto prove. Senza di esse il pericolo è di esporsi a ritorsioni e possibili querele per diffamazione.
Raccogli, dunque, qualsiasi elemento che ritieni possa costituire una prova a sostegno della tua tesi: registra ad esempio le conversazioni con il tuo datore di lavoro o con i tuoi colleghi o filma con lo smartphone situazioni in cui vieni fatto oggetto di scherzi, maltrattamenti o soprusi.
Tieni traccia di qualsiasi email o comunicazione scritta che possa rappresentare un punto a tuo favore: se non ce ne sono richiedile. Se ad esempio ritieni di essere oggetto di dequalificazione e demansionamento, chiedi al tuo superiore che il nuovo incarico di venga assegnato per iscritto.
E’ difficile, lo sappiamo, ma verifica se c’è qualche collega disposto a testimoniare.
Tieni traccia di ogni azione comportamento persecutorio che viene compiuto ai tuoi danni: annota il tipo di condotta, il nome dell’autore, la data e i nominativi dei presenti. Raccogli tutta la documentazione sanitaria che attesta le conseguenze psico-fisiche subite per effetto di tali comportamenti (ansia, depressione, attacchi di panico, insonnia, palpitazioni cardiache, tremori, ulcera, ecc.).
Un ultimo consiglio: cerca un sostegno, ad esempio contattando un sindacato, un'associazione o un legale che magari abbia maturato esperienze in materia di mobbing. Con ognuno di loro sarà più facile compiere tutte le valutazioni del caso e pianificare al meglio la strategia da adottare.
Lettera di diffida per mobbing al datore di lavoro: esempio
[Mittente]
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(nominativo e recapiti)
Spett.le
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(nominativo e recapiti dell’azienda)
Raccomandata a.r. / PEC
OGGETTO: denuncia per mobbing sul luogo di lavoro
Io sottoscritto/a ________________, dipendente presso la Vostra azienda con la qualifica di _________ dal __/__/_____, con la presente intendo formalmente denunciare una situazione di grave disagio e pressione psicologica che da circa ______ (specificare il periodo in settimane/mesi) vivo nell’ambiente di lavoro, riconducibile a condotte reiterate e sistematiche che configurano un chiaro caso di mobbing.
In particolare ____________________________________ (specificare ad esempio se si ricevono offese e umiliazioni verbali ripetute davanti ai colleghi, se si viene continuamente criticati per il proprio rendimento sul lavoro, se i colleghi limitano la propria possibilità di esprimersi ed in che modo, se si viene costantemente offesi con parole oscene o con altre espressioni umilianti, se si è sottoposti a maltrattamenti fisici o a molestie sessuali, se non vengono dati incarichi di lavoro o vengono dati incarichi inutili o affidati compiti al di sotto delle proprie capacità o addirittura umilianti, se vi è un mancato riconoscimento di ferie e permessi già concordati, se si deride la propria condizione fisica, la propria nazionalità o le abitudini sessuali ecc. Chiaramente è necessario descrivere in modo dettagliato e oggettivo gli episodi, essere specifici su date, orari, persone coinvolte e su cosa è effettivamente successo).
Tali condotte hanno già cagionato e continuano a cagionare al/alla sottoscritto/a un grave danno alla salute psicofisica, alla dignità personale e professionale, e al proprio equilibrio lavorativo, come documentato anche da _________ (ad es. certificati medici, relazioni di psicologi, ecc.).
In considerazione di quanto premesso, diffido formalmente l’azienda, nella persona di ________, affinché voglia provvedere con effetto immediato alla cessazione di ogni condotta vessatoria e mobbizzante, adottando altresì tutte le misure necessarie e idonee a garantire un ambiente di lavoro sereno, rispettoso della persona e conforme alla normativa vigente.
Mi riservo, in mancanza di un pronto e concreto intervento, di adire le vie legali competenti, anche al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti alla mia salute, alla mia dignità e alla mia carriera professionale.
Cordiali saluti.
Luogo e data Firma
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