Dipendenti pubblici doppio lavoro: segnalazione Guardia di Finanza

- Ultimo aggiornamento: 05/01/2022
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Modello di esposto alla Guardia di Finanza per doppio lavoro del dipendente pubblico, un fenomeno abbastanza diffuso ma vietato dalla legge.

Doppio lavoro dipendente pubblico: è sempre vietato?

In linea di massima i dipendenti pubblici non possono svolgere un secondo lavoro. Nello specifico è l'art. 53 del D.Lgs n. 165/2001 a stabilire che i lavoratori dipendenti delle pubbliche amministrazioni con rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato non possono intrattenere altri rapporti di lavoro dipendente o autonomo o esercitare attività imprenditoriali.

Dunque l'ingegnere e il geometra che prestano servizio in comune non possono al tempo stesso risultare dipendenti di una società privata che offre consulenza nel settore delle ristrutturazioni edilizie, così come il dirigente del settore ambiente del Comune non può contemporaneamente figurare nel consiglio di amministrazione di un'azienda privata specializzata nella gestione dei rifiuti.

Il motivo del resto è facilmente intuibile: prestando la propria attività anche per il privato, il dipendente pubblico difficilmente riuscirebbe a garantire diligenza e imparzialità nel perseguimento dell'interesse pubblico.

Tuttavia delle eccezioni sono possibili, specie nel caso in cui il dipendente pubblico abbia un contratto di lavoro part time. In una simile situazione il dipendente pubblico potrebbe di fatto svolgere una seconda attività a patto però di essere espressamente autorizzato dall'amministrazione di appartenenza.

Quest'ultima in particolare dovrà accertare che il lavoro in questione risulti compatibile con il ruolo ricoperto dal proprio dipendente. In buona sostanza dovrà verificare che il nuovo ruolo del dipendente pubblico non determini un conflitto di interesse con la posizione ricoperta nell'ente. Non solo. L'amministrazione pubblica dovrà accertare che il proprio dipendente

  • non svolga attività vietate per legge ai lavoratori della pubblica amministrazione;
  • non svolga attività che lo impegni eccessivamente facendo trascurare i doveri d’ufficio.

Non sono soggetti all'obbligo di autorizzazione i seguenti incarichi (art. 53 comma 6 del D.Lgs. n. 165/2001):

  • collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili;
  • utilizzazione economica da parte dell'autore o inventore di opere dell'ingegno e di invenzioni industriali;
  • partecipazione a convegni e seminari;
  • incarichi per i quali è corrisposto solo il rimborso delle spese documentate;
  • incarichi per lo svolgimento dei quali il dipendente è posto in posizione di aspettativa, di comando o di fuori ruolo;
  • incarichi conferiti dalle organizzazioni sindacali a dipendenti presso le stesse distaccati o in aspettativa   non retribuita;
  • attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica amministrazione nonché di docenza e di ricerca scientifica.

E' importante sottolineare che svolgere un incarico privato in violazione della legge o comunque senza la preventiva autorizzazione, può comportare pensanti sanzioni disciplinari per il dipendente: la multa, la sospensione dal servizio e perfino il licenziamento.

Inoltre in questi casi è previsto il versamento del compenso relativo all'incarico direttamente nelle casse dell’amministrazione di appartenenza del dipendente (fondo per la produttività dei dipendenti).

Esposto per doppio lavoro dipendente pubblico

Il modello disponibile in questa scheda serve per fare un esposto alla Guardia di Finanza nel caso in cui si viene a conoscenza di una situazione di potenziale conflitto di interessi che coinvolge un pubblico dipendente.

Nel modello oltre ai propri dati personali occorre indicare:

  • il nominativo del pubblico dipendente;
  • l'amministrazione e l’ufficio pubblico di appartenenza;
  • il soggetto pubblico o privato presso cui è prestata l’attività lavorativa non autorizzata e, se conosciuti, ulteriori elementi utili a meglio definire gli illeciti commessi dal pubblico dipendente.

Al modulo debitamente compilato occorre allegare eventuali documenti probatori di cui si è in possesso (documenti, fotografie, filmati, etc) e una copia fotostatica di un valido documento di riconoscimento.

In alternativa è possibile chiamare il 117, un numero gratuito, attivo 24 ore su 24.

Tags:  corruzione evasione fiscale esposto

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