Bonus cucina 2025: come funziona

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 24/05/2025
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E' possibile fruire del bonus cucina soltanto se si realizza un intervento di ristrutturazione a partire dal 1° Gennaio dell'anno precedente a quello dell'acquisto. Si tratta in sintesi di una agevolazione che consente al cittadino di recuperare negli anni il 50% di quanto speso per l'acquisto di una nuova cucina. L'obiettivo di questo post è spiegarti in che modo è possibile rientrare delle spese sostenute, quali condizioni occorre soddisfare, con quali modalità pagare il commerciante, quali documenti conservare nel cassetto.

Bonus cucina 2025: in cosa consiste

Si è detto che il cittadino ha la possibilità di recuperare il 50% dell'importo speso per l'acquisto della nuova cucina. Ma come esattamente? Sotto forma di detrazione fiscale. Cos'è una detrazione fiscale? Semplice: un importo che il contribuente ha il diritto di sottrarre all’imposta lorda (calcolata sul totale dei redditi dichiarati al fisco) per stabilire l’imposta netta dovuta. In pratica si tratta di uno sgravio sull'Irpef o se vogliamo di uno sconto sulle tasse da pagare.

Chiaramente è possibile beneficiare delle detrazioni ficali, conteggiate e documentate in sede di dichiarazione dei redditi, solo se l’importo relativo alle tasse da pagare è superiore alla somma da portare in detrazione (capienza fiscale). In questo caso va ricordato, infatti, che il contribuente non può optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito.

Chiarito questo concetto, veniamo alla detrazione mobili cucina. In pratica si applica il 50% su un tetto massimo di spesa di 5.000 euro per il 2025.

L'importo è da riferirsi ad ogni singolo immobile. Il risultato è da spalmare su un arco temporale di 10 anni.

Facciamo un esempio: nel 2025 il Sig. Rossi acquista una nuova cucina per la sua nuova abitazione appena ristrutturata, spendendo la cifra complessiva di 12.000 euro. Grazie al bonus cucina il Sig. Rossi avrà la possibilità, per il periodo 2026 - 2035, di beneficiare di una detrazione annuale pari a 250 euro. La cifra relativa alla detrazione è calcolata sull'importo massimo consentito di 5.000 euro, anche se di fatto il Sig. Rossi ha sostenuto una spesa ben superiore (12.000 euro).

La detrazione non utilizzata in tutto o in parte non si trasferisce

  • agli eredi in caso di decesso del contribuente
  • in caso di vendita dell'immobile.

La spesa sostenuta per l'acquisto dei mobili da cucina va indicata nella

  • Sezione III C, Quadro E del modello 730, al rigo E57 “Spese arredo immobili ristrutturati”
  • Sezione III C, Quadro RP del modello Redditi PF, al rigo RP57 “Spese arredo immobili ristrutturati”.

Bonus mobili cucina: cosa rientra nella detrazione

Rientrano nel bonus tutte le spese sostenute per l'acquisto del piano cottura, forno, lavandino, dispensa, tavolo, sedie. Ma anche di elettrodomestici nuovi, di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavastoviglie e alla classe F per i frigoriferi e i congelatori.

Non solo. Il contribuente ha la possibilità di recuperare anche parte delle spese sostenute per l'acquisto di poltrone (leggi il post sul bonus divani), madie, tappeti, lampade, specchi da collocare magari in soggiorno. È escluso invece l’acquisto di porte, di tende e tendaggi e di altri complementi di arredo.

Possono essere ricompresi nel calcolo della detrazione anche le spese di trasporto e montaggio. Chiaramente il limite di spesa è sempre quello di 5.000 euro.

Detrazione cucina: condizioni da soddisfare

La prima fondamentale condizione è che la cucina sia destinata ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. In particolare

  • la ristrutturazione edilizia (realizzazione di una mansarda o di un balcone, apertura di nuove porte e finestre, ecc.)
  • la manutenzione straordinaria (realizzazione dei servizi igienici, realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate, ecc.)
  • il restauro e il risanamento conservativo (ripristino dell’aspetto storico-architettonico di un edifici, ecc.)

possono riguardare la singola unità immobiliare oppure le parti comuni di un edificio, sempre residenziale (guardiole, appartamento del portiere, ecc.).

In quest'ultimo caso valgono anche i lavori di manutenzione ordinaria come tinteggiatura pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione di infissi esterni, rifacimento di intonaci, ecc.

Per le parti condominiali i condòmini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti.

Ecco 7 cose importanti da ricordare:

  1. per le cucine acquistate nel corso del 2025, la detrazione può essere richiesta solo da chi ha dato avvio ai lavori a partire dal 1° gennaio 2024;
  2. la detrazione cucina spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione ristrutturazione edilizia. Per cui se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute da Mario e quelle per l’arredo dalla coniuge Valeria, il bonus cucina non spetta a nessuno dei due;
  3. il bonus cucina spetta anche quando si è provveduto ad effettuare un intervento edilizio che non riguarda strettamente la cucina (ad es. la modifica della facciata o la realizzazione di una mansarda o di un balcone);
  4. la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione deve precedere quella in cui si acquista la cucina. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per la cucina;
  5. si ha diritto alla detrazione solo se la cucina è nuova di fabbrica, dunque nessun beneficio per acquisti da privati, mercatini dell'usato o antiquari;
  6. non è possibile fruire del bonus cucina se si eseguono interventi di riqualificazione energetica dell’edificio;
  7. per il bonus cucina, come già detto, non è ammessa la possibilità di cessione del credito o lo sconto in fattura.

Bonus cucina: come pagare

Per beneficiare del bonus mobili cucina occorre effettuare i pagamenti con

  • bonifico parlante (non è necessario utilizzare quello - soggetto a ritenuta - appositamente predisposto da banche e Poste);
  • carta di credito o bancomat (la data di pagamento coincide con il giorno di utilizzo della carta da parte del titolare).

Non è consentito, invece, effettuare pagamenti in contanti o tramite assegni bancari.

La detrazione cucina è fruibile anche in caso di finanziamento a rate, a condizione che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità sopra indicate.

Se al termine dell'assemblaggio a cura della ditta incaricata, dovessero emergere dei difetti si può reclamare prendendo spunto da questa

Quali documenti conservare

Ai fini del bonus occorre conservare i seguenti documenti:

  • ricevuta del bonifico oppure ricevuta di avvenuta transazione (per i pagamenti con carta di credito o di debito);
  • documentazione di addebito sul conto corrente;
  • titolo abilitativo comunale che attesta la data di inizio lavori;
  • fatture di acquisto dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
Per approfondimenti è possibile leggere il post dedicato al bonus mobili.
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Domande frequenti


Quando scade il bonus cucina?
Il bonus cucine è stato prorogato fino al 31.12.2025. Dunque fino a questa data si possono effettuare acquisti e recuperare sotto forma di detrazione il 50% della spesa fino al limite di 5.000 euro.
Come ottenere il bonus cucine?
Il bonus cucina si ottiene con l'acquisto di una nuova cucina (i mobili) e dei relativi accessori, quali piano cottura, forno, lavandino, dispensa, tavolo, sedie. Gli elettrodomestici rientrano nel bonus solo se di di classe non inferiore alla classe A per i forni, alla classe E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie, alla classe F per i frigoriferi e i congelatori. Condizione necessaria per fruire di questo bonus è che la cucina sia destinata ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione
 
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