Reddito di Inclusione: nuovo modello e requisiti
Con l'introduzione del Reddito di Cittadinanza, dal 1° Marzo 2019 i cittadini non possono più fare richiesta del Reddito di Inclusione (REI). Ad ogni modo tutti coloro che hanno presentato domanda entro il 28 Febbraio 2019, potranno continuare a beneficiare del sussidio, a meno che non vi rinuncino per presentare domanda per il Reddito o Pensione di Cittadinanza. Nel prosieguo dell'articolo ti illustreremo ogni dettaglio del REI, una misura strutturale di contrasto alla povertà e all'esclusione sociale.
- Reddito di inclusione: cos’è
- Reddito di inclusione: requisiti economici
- Reddito di inclusione: requisiti di residenza e soggiorno
- Reddito di inclusione: requisiti familiari
- Reddito di inclusione: importo dell'assegno
- Reddito di inclusione: come viene erogato il beneficio
- Reddito di inclusione: i servizi per l'inclusione
- Reddito di inclusione: presentazione delle domande
Reddito di inclusione: cos’è
Il Reddito di Inclusione è uno strumento di contrasto alla povertà destinato a tutti i soggetti e alle famiglie che vivono in una situazione di forte disagio economico. Questo beneficio, che come detto sostituisce il SIA - Sostegno per l’inclusione attiva e l'Assegno di disoccupazione Asdi, sarà una forma di aiuto strutturale, dunque stabile e duratura, non più occasionale.
Si tratta in buona sostanza di un assegno mensile il cui importo varia in funzione del numero dei componenti il nucleo familiare e delle risorse economiche possedute dal nucleo stesso: si va da un minimo di 187,50 euro ad un massimo di 534,37 euro.
Attenzione perchè non si tratta di uno strumento meramente assistenzialistico, visto che il nucleo familiare che lo richiede deve partecipare attivamente ad un progetto personalizzato condiviso con i servizi territoriali che favorisca il suo reinserimento sociale e lavorativo e in definitiva il raggiungimento di una completa autonomia. Tanto che nel caso in cui il nucleo familiare dovesse per qualsiasi motivo abbandonare il proprio progetto, perderebbe immediatamente l’assegno.
Dunque possiamo dire che il REI - Reddito di Inclusione si compone di due parti:
- un assegno erogato mensilmente attraverso una carta di pagamento elettronica (Carta REI);
- un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà, predisposto sotto la regia dei servizi sociali del Comune.
Stando ai dati Istat in Italia ci sarebbero 1,8 milioni di famiglie in condizioni di povertà assoluta, l'equivalente di 4,6 milioni di persone non in grado di acquistare quei beni e quei servizi sufficienti ad assicurare "uno standard di vita minimamente accettabile". Nel 2018 saranno disponibili 1.7 miliardi di euro (leggermente di più dal 2019) che - secondo le stime del Governo - potranno garantire un sostegno a circa 600.000 nuclei familiari. In una prima fase godranno di una corsia preferenziale i nuclei con almeno un figlio minorenne, quelli con un figlio con disabilità (anche se maggiorenne), con una donna in stato di gravidanza, o con una persona di 55 anni o più in condizione di disoccupazione.
Reddito di inclusione: requisiti economici
Chi desidera ricevere il beneficio, può fare domanda presso il proprio Comune di residenza o eventuali altri punti di accesso indicati dal Comune stesso. Prima però è importante che il nucleo familiare verifichi di possedere taluni requisiti economici e in particolare:
- un ISEE pari o inferiore a 6.000 euro. Si tratta di un modo per assicurare che le varie misure di sostegno pubblico siano a beneficio di chi ne ha effettivamente bisogno, tenendo conto dunque non solo del reddito, ma anche di altri fattori come le proprietà immobiliari, i depositi bancari o il numero di figli a carico. Ricordiamo che si ricorre all'ISEE per la concessione dell'assegno di maternità, il bonus bebè, gli ANF, ovvero gli assegni per il nucleo familiare, le prestazioni scolastiche e universitarie, le agevolazioni per le utenze domestiche, come bonus gas e bonus elettrico e così via. La novità è che dal 1° Settembre 2018 l'Isee potrà essere richiesto solo attraverso una DSU precompilata (si parla in proposito di Isee precompilato). L’ISEE deve essere rinnovato alla scadenza per evitare la sospensione del beneficio;
- un valore dell’ISRE (indicatore reddituale dell’Isee) a fini ReI non superiore a 3.000 euro.
- un valore del patrimonio immobiliare (con esclusione della casa di abitazione) che non deve superare il valore di 20.000 euro;
- un valore del patrimonio mobiliare (conti correnti, azioni, polizze, ecc.) che non deve superare la soglia di 10.000 euro (ridotto a 8.000 per due persone e 6.000 per una sola persona).
Può godere del Reddito di Inclusione anche colui che svolge un’attività lavorativa (nel rispetto naturalmente dei requisiti reddituali), ma se perde il lavoro e percepisce la NASpI o altri ammortizzatori sociali decade dal beneficio.
Chi richiede il ReI, infine, non può risultare proprietario di imbarcazioni, così come di auto e moto immatricolati nei 24 mesi precedenti la presentazione della domanda.
Come vedremo nel paragrafo dedicato all'importo dell'assegno, il fatto di soddisfare questi requisiti non significa necessariamente avere diritto al beneficio economico.
Reddito di inclusione: requisiti di residenza e soggiorno
Può presentare istanza di accesso al REI il cittadino italiano o quello europeo che sia titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero il cittadino di un paese terzo in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o apolide in possesso di analogo permesso o titolare di protezione internazionale (asilo politico, protezione sussidiaria).
L'importante è che il richiedente possa vantare una residenza in Italia, in via continuativa, da almeno due anni al momento di presentazione della domanda.
Reddito di inclusione: requisiti familiari
L’obiettivo del Reddito di Inclusione è sostenere i nuclei familiari che vivono in condizioni di forte disagio, aiutandoli dal punto di vista economico e lavorativo, così da evitare il rischio di esclusione sociale, che significa povertà unita ad emarginazione sociale. Il beneficio, perciò, spetta a tutti coloro che dimostreranno di avere una situazione economica in linea con le soglie di accesso prima identificate.
Ciò premesso, l’attenzione delle istituzioni contro la povertà sarà rivolta in modo particolare ai nuclei familiari che possono contare sulla presenza di:
- di un minorenne;
- di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore o un suo tutore;
- di una donna in stato di gravidanza accertata (nel caso in cui sia l'unico requisito familiare posseduto, la domanda può essere presentata non prima di quattro mesi dalla data presunta del parto e deve essere corredata da documentazione medica rilasciata da una struttura pubblica).
- di una persona di età pari o superiore a 55 anni che si trovi in stato di disoccupazione. A tal proposito va precisato che la Legge di Stabilità 2018 ha abrogato il riferimento agli specifici eventi di disoccupazione, quali licenziamento, anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale. Inoltre non è più necessario che il richiedente-disoccupato abbia cessato, da almeno tre mesi, di beneficiare dell’intera prestazione per la disoccupazione, ovvero, nel caso in cui non abbia diritto di conseguire alcuna prestazione di disoccupazione per mancanza dei necessari requisiti, che si trovi in stato di disoccupazione da almeno tre mesi. In definitiva è sufficiente la presenza di almeno una persona disoccupata di età pari o superiore a 55 anni.
Il ReI è compatibile, entro determinati limiti, con lo svolgimento di attività lavorativa.
Reddito di inclusione: importo dell'assegno
L’importo del beneficio non sarà uguale per tutti i richiedenti. Chiaramente i nuclei familiari più numerosi, quelli con disabili o minori a carico riceveranno un sussidio di importo maggiore. Ad incidere nell'importo dell'assegno saranno anche le risorse economiche già possedute dal nucleo stesso. L'importo del Reddito di Inclusione è soggetto ad un tetto massimo. Inizialmente questo tetto era pari all’ammontare annuo dell’assegno sociale. Poi la Legge 27 dicembre 2017, n. 205 ha previsto un innalzamento del 10%. Gli importi mensili e annuali, previsti per il 2018, diventano pertanto i seguenti:
- 1 persona: 187,50 / 2.250,00 euro
- 2 persone: 294,38 / 3.532,50 euro
- 3 persone: 382,50 / 4.590,00 euro
- 4 persone: 461,25 / 5.535,00 euro
- 5 persone: 534,37 / 6.142,50 euro
- 6 o più persone: 539,82 / 6.477,90 euro.
Ricordiamo che l'assegno sarà concesso per non più di 18 mesi. Superato questo periodo, il ReI può essere rinnovato, per non più di dodici mesi, ma è necessario che siano trascorsi almeno sei mesi dalla data di cessazione del godimento della prestazione.
Qualora al richiedente il ReI venga si riconosciuto il beneficio, ma per un importo inferiore o pari a 20 euro mensili, per effetto della modifica introdotta dalle legge n. 205/2017, tale beneficio gli sarà erogato in un'unica soluzione. Così se il richiedente presenta la domanda ad Aprile 2018 e gli viene riconosciuto un beneficio pari a 20 euro mensili per 18 mensilità, percepirà, all’atto dell’accoglimento della domanda, un importo pari a 160 euro (20 euro x 8 mensilità) e riceverà nel 2019 l’importo spettante, ove ricorrano le condizioni, per le 10 mensilità residue.
Qualora la condizione economica del nucleo familiare del richiedente il ReI dovesse variare, determinando il diritto a un importo mensile superiore, l'Inps provvederà ad erogare la differenza rispetto all’importo mensile originariamente determinato.
Concludiamo questo paragrafo, ricordando che il beneficio economico ha carattere assistenziale, per cui è esente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Reddito di inclusione: come viene erogato il beneficio
Il versamento del beneficio decorre dal mese successivo alla richiesta. L'assegno relativo al Reddito di Inclusione (ReI) viene corrisposto agli aventi diritto tramite una carta prepagata (Carta ReI) che viene emessa da Poste Italiane S.p.a. e ricaricata mensilmente dallo Stato. Questo significa che il richiedente nel momento in cui riceverà la comunicazione di ammissione al beneficio, dovrà recarsi presso uno degli Uffici Postali abilitati a rilasciare la Carta ReI, presentando il proprio documento di identità. Prima però di utilizzarla il titolare dovrà attendere la ricezione del PIN presso l’indirizzo di domicilio indicato in domanda.
Quello della carta è sicuramente uno dei più pratici, soprattutto perché chi possiede già la Carta Acquisti o riceve il Sostegno di Inclusione Attiva sa già come utilizzarla.
Con la carta ReI, dunque, sarà possibile fare acquisti tramite POS in tutti i supermercati, negozi alimentari, farmacie e parafarmacie abilitati. Potrà inoltre essere utilizzata per prelevare contanti - al pari di un comunissimo bancomat - entro un limite mensile di 240 euro. Occhio a costi però: viene infatti addebitato 1 euro di commissione per i prelievi negli ATM Postamat e 1,75 euro per i prelievi negli altri circuiti bancari.
Sempre con la carta ReI è possibile pagare le bollette elettriche e del gas presso gli uffici postali e beneficiare di uno sconto del 5% sugli acquisti effettuati presso farmacie ed esercizi commerciali convenzionati. Gli sconti non si applicano sull'acquisto di medicinali e sul pagamento del ticket sanitario.
Chi volesse consultare il saldo e la lista dei movimenti può inserire la Carta REI in uno degli ATM Postamat disclocati sul territorio.
Reddito di inclusione: i servizi per l'inclusione
Come si è in parte accennato, la misura per la lotta alla povertà introdotta dal Governo non si limita ad assicurare un sostegno economico alle famiglie svantaggiate, ma offre anche una serie di servizi finalizzati al loro inserimento o reinserimento lavorativo e all'inclusione sociale. A tal fine, con l'ausilio dei Comuni, dei Centri sociali, dei Servizi Sanitari, delle scuole e dei Centri per l'Impiego, sarà predisposto per ciascun nucleo familiare un "progetto personalizzato" volto al superamento della condizione di povertà, che terrà conto del grado di istruzione, della situazione lavorativa e del profilo di occupabilità, della condizione abitativa di ogni suo componente. Tradotto questo significa che chi riceve il sussidio deve ad esempio impegnarsi in attività sociali, frequentare corsi di formazione, assicurare la frequenza scolastica dei figli, impegnarsi attivamente nella ricerca del lavoro ed accettare eventuali proposte e così via.
In assenza del progetto, debitamente sottoscritto dai componenti del nucleo familiare, il ReI non può essere erogato.
Per raggiungere questo obiettivo, una parte dei fondi disponibili sarà destinato ai Comuni, che dovranno impegnare il denaro pubblico nella creazione e nel miglioramento dei servizi di inclusione attiva.
Si precisa che i beneficiari del ReI possono accedere, nei limiti delle risorse disponibili, anche all’assegno di ricollocazione.
Attenzione perché sono previste delle sanzioni e in taluni casi anche la sospensione e decadenza dal ReI, qualora non si rispettino gli obblighi assunti con la sottoscrizione del Progetto personalizzato. In particolare sono previste delle conseguenze anche in caso di mancata presentazione alle convocazioni ovvero agli appuntamenti previsti dal progetto personalizzato, a meno che non sussista un giustificato motivo.
Queste le sanzioni previste:
- la decurtazione di un quarto di una mensilità del beneficio economico, in caso di prima mancata presentazione;
- la decurtazione di una mensilità del beneficio economico, in caso di seconda mancata presentazione;
- la decadenza dalla prestazione, in caso di ulteriore mancata presentazione.
Sanzioni anche nel caso in cui un solo componente del nucleo familiare beneficiario non partecipi alle iniziative di orientamento previste dal progetto:
- la decurtazione di una mensilità del beneficio economico, in caso di prima mancata presentazione;
- la decadenza dalla prestazione, nonché la decadenza dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione.
Sanzioni sono infine previste in caso di dichiarazioni mendaci in sede di DSU. Se si perde il beneficio, la nuova richiesta del ReI può essere presentata solo una volta decorsi 6 mesi dalla data del provvedimento di decadenza.
Reddito di inclusione: presentazione delle domande
Le domande per ottenere il Reddito di Inclusione (ReI) possono essere presentate presso il Comune di residenza o gli altri punti di accesso, identificati dal comune stesso. La richiesta dovrà essere presentata attraverso questo specifico modulo di domanda per Reddito di Inclusione (ReI) predisposto dall'Inps. L'Inps ha messo a disposizione anche il Modulo ReI-Com, da utilizzarsi per comunicare tutte quelle variazioni della situazione lavorativa e reddituale dei componenti il nucleo familiare che hanno effetto sul pagamento del Reddito di Inclusione (REI), intervenuti durante l'erogazione della misura.
Il Comune si fa quindi carico di trasmettere la richiesta all’Inps entro i successivi 15 giorni. L'Istituto da parte sua ha 5 giorni per verificare il possesso dei requisiti e, in caso di esito positivo, assegnare il beneficio al richiedente accreditando il relativo importo a Poste Italiane. Quest'ultima emette quindi la carta REI e comunica per iscritto al beneficiario di recarsi presso un qualunque ufficio postale al fine di ritirare carta e Pin.
Coloro che stanno ancora percependo il SIA possono presentare da subito la domanda di REI (in questo caso ci sarà una trasformazione del SIA in REI con una durata di quest'ultimo ridotta del numero di mesi per i quali si è percepito il SIA) oppure possono rimandare la presentazione al termine della percezione del SIA, senza che dalla scelta derivi alcun pregiudizio di carattere economico. In questo secondo caso il REI avrà una durata massima di 6 mesi, al fine di assicurare una copertura complessiva del beneficio (SIA+REI) pari a 18 mesi. Inutile dire che in entrambi i casi, il beneficiario del SIA deve essere in possesso dei requisiti previsti per il REI. Ricordiamo che a decorrere dal 1° novembre 2017 la richiesta per il SIA non può più essere presentata.
Come si è detto per poter beneficiare del REI occorre avere una attestazione ISEE in corso di validità. Dal momento che l'ISEE ordinario scade a gennaio di ogni anno, è importante che quanti hanno presentato la domanda del REI nel mese di dicembre 2017, si ricordino di aggiornarlo entro il termine del primo trimestre 2018, ciò al fine di non incorrere nella sospensione del beneficio.
Coloro che presentano, invece, la richiesta del ReI a far data dal 1° Gennaio 2018, devono essere comunque in possesso, all’atto della presentazione della domanda, dell’attestazione ISEE 2018.