Teleallarme Polizia di Stato: modulo collegamento

- Ultimo aggiornamento: 18/11/2022
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Modulo con cui il cittadino chiede di poter attivare un collegamento tra il proprio sistema di allarme e il Servizio di Pronto Intervento della Polizia di Stato.

Modulo collegamento allarme Polizia: quando utilizzarlo

Come detto il modello in questione va utilizzato quando si intende collegare l'allarme installato presso la propria abitazione o il proprio esercizio commerciale con il Pronto Intervento della Questura. Si tratta di un servizio estremamente prezioso per la tutela e la sicurezza dei cittadini.

Il collegamento è gratuito e può essere richiesto, oltre che alla Polizia di Stato, anche ai Carabinieri, ma non ad entrambi. Questo il 

In particolare attraverso il modulo collegamento allarme Polizia occorre dichiarare di voler attivare, ai sensi dell’art. 5 del D.M. 23.5.1992, n° 314, un dispositivo di allarme che prevede la diretta installazione di apparecchiature terminali con non più di due linee urbane, il cui allacciamento richiede solo inserimento della spina (teleallarme Polizia di Stato).

Alla richiesta occorre allegare la documentazione attestante la omologazione e le caratteristiche tecniche richieste dal Decreto Ministeriale.

Se il sistema di teleallarme che si intende attivare non ha le caratteristiche tecniche di cui al punto precedente, occorre barrare questa specifica opzione sul modulo e allegare:

  • dichiarazione di conformità degli impianti, rilasciata dalla ditta installatrice all’uopo abilitata;
  • copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali rilasciato all’impresa installatrice dalla Commissione Provinciale per l’Artigianato o dalla Camera di Commercio competente;
  • copia conforme dell’autorizzazione, per la prevista classe installatori, rilasciata dal Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, con riferimento agli impianti collegati alla rete telefonica pubblica

Sia nell'uno che nell'altro caso, il richiedente il collegamento deve specificare:

  • il proprio nome e cognome;
  • l'indirizzo di residenza;
  • l'esatta ubicazione dell'immobile allarmato (può essere un'abitazione o un negozio);
  • i recapiti telefonici (almeno 3) dei soggetti che potrebbero intervenire per la disattivazione dell’allarme in caso di necessità (proprietario di casa, familiare, vicino, persona di fiducia, ecc.).

Segnaliamo, infine, che a causa di falsi allarmi dovuti a cattivo funzionamento di certe apparecchiature ovvero a propria negligenza, il cittadino che ha richiesto il collegamento potrebbe incorrere nella denuncia per procurato allarme, ai sensi dell’art. 658 del Codice Penale: arresto fino a sei mesi o ammenda da euro 10 a euro 516.

Per concludere ricordiamo che per l'anno in corso la legge di bilancio ha approvato la proroga per la detrazione antifurto, che consente di usufruire di una detrazione fiscale del 50% in caso di acquisto e installazione di impianti di allarme e videosorveglianza per abitazioni. Il bonus è riservato a cittadini e persone fisiche.

Tags:  furto abitazione

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