Contratto di investigazione privata: modello editabile

- Ultimo aggiornamento: 06/10/2022
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Il mandato investigativo è un fac simile con cui una persona o una società conferisce ad una agenzia un incarico per servizi di investigazione privata. Ricordiamo che l'esercizio di questa attività subordinata al rilascio di una specifica licenza di investigatore privato da parte del Prefetto (art. 134 T.U.L.P.S).

Chiaramente il contratto di investigazione privata scaricabile da questa scheda costituisce una mera bozza, dunque senza pretesa d'esaustività.

Contratto di investigazione privata: cosa deve specificare

Il modello contiene i dati anagrafici del soggetto mandante, ossia di colui che richiede l’investigazione, i dati dei soggetti verso i quali si rivolge l’attività investigativa ed il tipo di indagine da effettuare (riprese filmate e fotografiche, registrazioni audio magnetiche, ecc.).

Inoltre devono essere specificati:

  • il termine entro il quale l’investigazione deve considerarsi conclusa, indipendentemente dai risultati conseguiti;
  • le modalità con le quali l’Agenzia investigativa è tenuta ad informare il mandante dell’andamento dell’investigazione;
  • il corrispettivo pattuito e le modalità di pagamento.

Al modello di mandato va allegata la fotocopia della carta d’identità e del codice fiscale del mandante.

Come riconoscere un investigatore abusivo

Riconoscere un professionista poco serio può essere difficile, soprattutto se non si conosce l’ambito in cui egli opera. A questo proposito elenchiamo una lista di elementi da valutare con attenzione quando ci si reca in un’agenzia investigativa, poiché potrebbero rivelarsi molto preziosi nell’identificazione di un professionista serio o, al contrario, di un abusivo:

  • la tariffazione: parte da un minimo di 30/40 euro l’ora. Il professionista sicuramente rispetterà questa tariffa, mentre l’abusivo offre prezzi anche molto più bassi oppure molto più alti;
  • la sede: il professionista ha una sede, un ufficio, in alcuni casi può anche aver ricavato il proprio studio dall’abitazione nella quale risiede, ma non chiederà mai ai suoi clienti di incontrarlo in posti insoliti, nei bar o comunque in luoghi non appropriati alla discussione di argomenti delicati;
  • la licenza: ottenerla è abbastanza oneroso e i professionisti hanno l’obbligo di esporla nella propria agenzia investigativa in modo che possa essere ben visibile ai clienti e valga come garanzia di professionalità. La licenza deve essere rilasciata dal Prefetto e rinnovata di anno in anno. Insieme ad essa è necessario esporre anche la Tabella delle Operazioni che riporta le Tariffe disposte dall’Ufficio Territoriale del Governo;
  • il tesserino: ai professionisti autorizzati viene rilasciata dal Ministero dell’Interno una smart card completa di chip, valida come tesserino di riconoscimento. La tessera viene realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.

Agenzia investigativa: quanto costa un’indagine

Nel paragrafo precedente abbiamo accennato al discorso inerente la tariffazione dei servizi offerti dall’agenzia investigativa. Chiaramente non è possibile fornire delle indicazioni precise, in quanto ogni agenzia ha dei costi diversi, i quali dipendono dal tipo di indagine che si richiede di eseguire, dal personale coinvolto, dalle attrezzature impiegate, ecc.

Gli investigatori privati che lavorano in modo serio e professionale tengono conto del tabellario che include la tariffa minima oraria e previene la concorrenza sleale tra colleghi. È necessario far presente a chi ci legge e magari non si è mai rivolto ad una agenzia investigativa, che i prezzi del servizio variano in funzione del tipo di indagine richiesta.

Se al professionista si chiede di lavorare di notte o nei festivi, se il tasso di rischio delle operazioni è alto oppure vengono richiesti degli spostamenti in altre città o addirittura in altri stati, non si può pretendere di pagare 30 o 40 euro l’ora, ma bisogna prevedere delle remunerazioni ben superiori.

Agenzia investigativa Italia: il vincolo della riservatezza

L’investigatore professionista ha l’obbligo di rispettare il vincolo di segretezza, a stabilirlo è l'articolo 200 del C.P.P. (Codice di Procedura Penale) che tutela i soggetti che si rivolgono all’agenzia investigativa anche per una consulenza preliminare, quindi per chiedere semplici informazioni o una richiesta di preventivo, senza però firmare alcun contratto.

Per dirla alla buona: il professionista deve garantire la massima riservatezza e il segreto professionale a chiunque entri nel suo studio in veste di papabile cliente. Dall’altra parte il cliente ha l’obbligo di identificarsi, quindi di fornire le proprie generalità all’investigatore, se vuole sottoscrivere un contratto d’incarico. L’agenzia investigativa, infatti, non può espletare alcun servizio a soggetti che intendono celare la propria identità, restando nell’anonimato. Ad attestarlo è l’articolo 135 del T.U.L.P.S., il Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza. Nello specifico, chi si rivolge ad un investigatore privato, ha l’obbligo di esibire un documento d’identità rilasciato dalla Pubblica Amministrazione in versione originale, completo di fotografia ed in corso di validità.

Le generalità, i documenti e tutte le informazioni raccolte nel corso dell’indagine sono riportate nel Registro degli affari o delle operazioni, vidimato dalla Autorità di Polizia competente, e la cui tenuta è obbligatoria ai sensi dell’art. 135 T.U.L.P.S. Tutta questa documentazione deve essere esibita dall'agenzia investigativa alle Forze dell’Ordine che ne facciano espressa richiesta.

Agenzia investigativa: assicurazione professionale

Pur non essendo obbligatorio è da considerarsi opportuno, per i rischi che tale attività potrebbe comportare, la stipula di un'apposita assicurazione per la responsabilità professionale.

Tags:  videosorveglianza fedina penale separazione e divorzio

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