Maternità anticipata: quando spetta e come fare domanda

Ci sono delle situazioni per le quali la donna può chiedere la maternità anticipata: ad esempio quando la gravidanza è giudicata a rischio o quando le condizioni di lavoro sono considerate dannose per la salute della donna o del bambino. Si tratta in buona sostanza di un periodo di astensione dal lavoro che precede la maternità obbligatoria della durata di 5 mesi. A sua volta al congedo di maternità obbligatorio può seguire il congedo parentale facoltativo (leggi “Congedo parentale facoltativo: cos'è e come richiederlo”). In questo articolo ti spieghiamo come richiedere la maternità anticipata e qual'è la retribuzione a cui hai diritto durante questo periodo di congedo.

Maternità anticipata: cos’è

Così come previsto dagli artt. 16 e 17 del D.L. n.151 del 26 marzo 2001 (Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità) la donna lavoratrice in gravidanza può richiedere di assentarsi dal lavoro prima che inizi il periodo di astensione obbligatoria, a condizione che:
a) si riscontrino gravi complicanze nella gravidanza o preesistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza;
b) le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino;
c) la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni.

Maternità anticipata: chi può richiederla

Possono richiedere la maternità anticipata non solo le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato e determinato, sia del settore pubblico che di quello privato, ma ad esempio anche quelle donne che svolgono lavori occasionali o a progetto, coloro che fanno parte di una associazione in partecipazione, perfino le professioniste iscritte alla gestione separata, ma in quest'ultimo caso solo se le condizioni di salute, e non anche le condizioni di lavoro, sono tali da mettere a rischio la gravidanza.

Invece le lavoratrici che percepiscono l'indennità di disoccupazione, oppure risultino in cassa integrazione o in mobilità, possono richiedere la maternità anticipata solo nell’ipotesi di cui alla lettera a) del precedente paragrafo.

Maternità anticipata cosa fare

Per richiedere la maternità anticipata, la lavoratrice deve inoltrare apposita istanza alla ASL, nel caso di gravi complicanze della gravidanza oppure di preesistenti forme morbose che si possono aggravare con la gravidanza, oppure al Servizio Ispezione del Lavoro della Direzione Territoriale del Lavoro (DTL) competente per territorio negli altri casi.

Alla domanda per maternità anticipata è necessario allegare:
- il certificato medico di gravidanza;
- il certificato medico, rilasciato dal ginecologo, che attesti l’esistenza dei problemi sopra citati;
- ogni altra documentazione utile (referti diagnostici, esami, ecc.).

Copia della ricevuta rilasciata dalla Asl o dalla Direzione Territoriale del Lavoro va consegnata dalla lavoratrice al Responsabile dell’Unità di appartenenza. E' comunque la DTL che provvede, sulla base di accertamenti medico-sanitari effettuati a cura del Servizio Sanitario Nazionale, a rilasciare un provvedimento di accoglimento o meno della richiesta di maternità anticipata.

Se la Direzione Territoriale del Lavoro non emette il provvedimento entro sette giorni decorrenti dal giorno successivo a quello in cui ha ricevuto dalla lavoratrice tutta la documentazione necessaria, la richiesta può considerarsi accolta.

Maternità anticipata retribuzione

Il congedo di maternità anticipata è calcolato a tutti gli effetti ai fini dell’anzianità di servizio, delle ferie e del Tfr ed è considerato attività lavorativa ai fini della progressione di carriera, quando i contratti collettivi non richiedono a tale scopo particolari requisiti.

Per quanto attiene, infine, ai riflessi economici, per tutto il periodo di congedo per maternità anticipata, le lavoratrici dipendenti hanno diritto - così come accade per la maternità obbligatoria - ad un trattamento economico, posto a carico dell'Inps, pari all'80% della retribuzione media giornaliera dell'ultima busta paga. Il restante 20% è a carico del datore di lavoro. L’intera indennità viene generalmente anticipata in busta paga dal datore di lavoro.

Nel caso di lavoratrici parasubordinate e libere professioniste l’indennità per la maternità anticipata è pari, per ciascuna giornata del periodo indennizzabile, all’80% di 1/365 del reddito medio annuo derivante da attività di collaborazione coordinata e continuativa o libero professionale. Per queste ultime l'indennità è pagata direttamente dall’Istituto di Previdenza.

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54146 - Mario
17/05/2020
Anche se in ritardo, la risposta può servire ad altre madri o aspiranti. Il fatto che sei infermiera significa che lavori in un luogo a rischio e svolgi mansioni che potrebbero compromettere la gravidanza. Di fatto tra i luoghi più a rischio biologico sono gli ospedali e gli studi medici. Puoi chiede l’astensione in conformità dell’art. 11 del d.lgs. 151/2001.

51795 - Silvia
21/03/2018
Sono infermiera ed ho presentato domanda per l'interdizione anticipata per gravidanza a rischio, con tanto di certificato del mio medico specialista. La mia asur, ha rigettato la mia domanda in quanto per loro la mia gravidanza non era abbastanza a rischio. Vorrei capire se é normale che 3 medici legali senza competenze specifiche in ginecologia possono contraddire un certificato medico specialista iscritto al SSN? E vorrei sapere come posso fare ricorso e a chi potermi rivolgere

48621 - Giorgia
04/03/2017
È valida anche per i frontalieri?

19878 - ylenia giugliano
18/12/2012
sono in astensione anticipata fino ad oggi 18/12/2012 e sono "ex inpdap", in quanto tale volevo sapere se è necessario ripresentare il certificato di gravidanza o se passo direttamente al congedo obbligatorio come avveniva prima della "fusione" inps/inpdap. grazie

18730 - tiziana
18/10/2012
incompatbilità del lavoro per stato di gravidanza


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