Modello TT2100 per revisione auto

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Il modello TT2100 va compilato e presentato presso gli uffici della Motorizzazione Civile per effettuare la revisione del veicolo. Oltre al modello occorre:

  • allegare attestazione di versamento di 45,00 euro sul c.c.p. 9001 intestato al "Dipartimento Trasporti Terrestri";
  • prenotare la visita e prova del veicolo; 
  • presentare la carta di circolazione del veicolo.

Ricordiamo che la revisione può essere effettuata anche presso le officine di riparazione meccanica autorizzate. A questo indirizzo è possibile controllare qual è l'officina autorizzata dal Dipartimento Trasporti Terrestri (DTT) più vicina a te. In questo caso è sufficiente telefonare o recarsi personalmente presso l'officina individuata e prenotare la revisione. Nei centri di revisione e nelle officine autorizzate il costo è di 66,80 euro.

Modulo TT2100: come si compila

La compilazione modello TT2100 è molto semplice: è sufficiente riportare i dati anagrafici del proprietario del mezzo, specificare il tipo di richiesta (revisione annuale per l'anno, revisione straordinaria a seguito di incidente, revisione periodica, ecc.), descrivere il veicolo (targa, specie, fabbrica e tipo, massa complessiva, combustibile, anno di prima immatricolazione ecc.). Questi ultimi dati possono essere tratti direttamente dalla carta di circolazione.

Nuovo modello TT2100 per revisione mezzi pesanti

In questa stessa scheda è presente anche il nuovo modello TT2100 che la Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero dei Trasporti ha reso disponibile per la revisione dei veicoli di massa superiore alle 3,5 tonnellate e degli autobus. Nella parte superiore del modello TT2100 sono riportati i dati dell'intestatario, il tipo di veicolo, la targa e il numero di telaio. Quindi una serie di informazioni sui controlli strumentali e visivi eseguiti dal personale addetto e sull’esito della revisione (regolare, ripetere oppure sospeso dalla circolazione). In pagina due, invece, sono presenti due dichiarazioni sostitutive:

  1. la prima a cura del proprietario/utilizzatore del veicolo, che tra le altre cose deve aver cura di specificare se esercita la professione di trasportatore di persone su strada (riportare il numero di iscrizione al REN - Registro Elettronico Nazionale), di trasportatore di cose su strada (riportare numero di iscrizione all'Albo trasportatori e al REN), oppure titolare di licenza per il trasporto di persone/cose in conto proprio (specificare numero e data);
  2. la seconda è a cura del legale rappresentante dell’officina che ha eseguito la revisione. Costui in particolare deve dichiarare di aver sottoposto a corretta manutenzione il veicolo e, in particolare, di aver controllato e ritenuto conformi alla norma tutti i punti specificati dalla circolare prot. RU 4791 del 27 febbraio 2017 della Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero dei Trasporti.

Revisione auto: a cosa serve

Ricordiamo che la revisione è un controllo periodico effettuato sul veicolo e volto a verificare che una serie di parametri siano a norma di legge: impianto frenante, sterzo, impianto luci, rumori, clacson, cinture di sicurezza, ecc. Tra le verifiche da fare c'è anche quella che riguarda i gas di scarico: se il veicolo è in regola con i limiti stabiliti dalla normativa vigente sulle emissioni inquinanti, viene rilasciato il cosiddetto bollino blu.

Come detto la revisione è obbligatoria e va effettuata a scadenze periodiche: in particolare auto, moto, furgoni e scooter devono effettuarla dopo 4 anni dalla prima immatricolazione e poi ogni 2 anni. Se risulta scaduta non è possibile circolare in alcun modo, neppure per recarsi al centro revisioni più vicino: se si viene fermati da una pattuglia si rischia una multa da 168 a 674 euro e il ritiro della carta di circolazione. Ma questo non è l'unico rischio che si corre circolando con un mezzo privo di revisione. Infatti nel caso in cui si restasse coinvolti in un incidente, la compagnia di assicurazione avrebbe tutto il diritto di rivalersi sull'assicurato per l'eventuale risarcimento danni corrisposto alla controparte.

Completata la revisione, il centro è tenuto a rilasciare al proprietario del veicolo e al Ministero dei Trasporti il certificato di revisione, un documento che certifica appunto l’avvenuta revisione del mezzo e che riporta una serie di dati e informazioni: numero e targa del telaio, categoria del veicolo, luogo e data del controllo, numero di chilometri percorsi, carenze rilevate, ecc.

Uno degli obiettivi del certificato di revisione è quello di porre un freno alle manomissioni dei contachilometri, una pratica commerciale scorretta che non consente al consumatore di stimare l'effettivo valore del mezzo e i costi di manutenzione che possono derivarne in futuro.

Nell'articolo "Contachilometri alterato: come difendersi" abbiamo cercato di fornire qualche dritta ai nostri lettori, ma è chiaro che i nostri suggerimenti non possono essere sufficienti ad arginare un fenomeno che ormai ha assunto proporzioni enormi. 

Revisione auto: la novità dell'autodichiarazione contachilometri

Oltre a compilare il modello TT2100 e ad effettuare il versamento, il proprietario del mezzo o chi per lui deve anche predisporre una dichiarazione sostitutiva, ai sensi del DPR n. 445 del 2000, per attestare il numero dei chilometri percorsi fino a quel momento, così come risulta dal contachilometri. Questo il fac simile di autocertificazione. Va precisato, tuttavia, che al momento l'autocertificazione è obbligatoria nel solo caso in cui per la revisione ci si rivolge alla Motorizzazione.

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