Risarcimento da insidia stradale: ecco come procedere

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 20/09/2023

Puoi avanzare richiesta risarcimento danni al comune per insidia stradale se a causa di una buca stradale la tua auto è rimasta danneggiata o sei rovinosamente caduto dalla bici o dalla moto con conseguenti danni e lesioni personali.

Responsabilità da insidia stradale 

Si parla tanto di Roma, ma le altre città italiane non stanno certamente messe meglio. Non passa giorno, infatti, che i cittadini non si lamentino col Sindaco o con l'Assessore di turno delle cattive condizioni in cui versano molte vie del centro così come della periferia: buche, marciapiedi dissestati, tombini rialzati, asfalto spaccato dalle radici e chi più ne ha più ne metta. Ma chi è responsabile in caso di incidenti?

L'art. 14 del Codice della Strada stabilisce che "gli enti proprietari delle strade, allo scopo di garantire la sicurezza e la fluidità della circolazione, provvedono alla manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi e al controllo tecnico dell'efficienza delle strade e relative pertinenze".

C'è poi l'art. 2051 del Codice Civile secondo cui "ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia".

Da una lettura di questi due articoli non vi è alcun dubbio sul fatto che le amministrazioni pubbliche siano da ritenersi responsabili della manutenzione delle strade e possano essere chiamate a rispondere degli eventuali danni causati a terzi.

Dal canto loro le amministrazioni si difendono sostenendo che le condizioni climatiche degli ultimi anni non hanno aiutato affatto, anzi hanno finito per moltiplicare il numero delle buche stradali: alternarsi di elevate temperature (che causano un lento indurimento del bitume, fino a spaccarlo) a improvvisi cali di pressione, nevicate a bassa quota, bombe d'acqua e "freezing rain", meglio conosciuta come "pioggia gelata", un fenomeno per cui l'acqua piovana forma un manto ghiacciato non appena tocca l’asfalto.

E poi il solito refrain "Non ci sono sufficienti risorse finanziarie da destinare alla manutenzione delle strade, lo Stato ha ridotto i trasferimenti ai comuni, ecc. ecc.". In realtà devi sapere che il 50% delle entrate derivanti dalle multe stradali dovrebbero essere reimpiegate per la manutenzione delle strade. Purtroppo, benché i bilanci comunali siano ormai retti dalle contravvenzioni, solo una minima parte di queste risorse sono destinate alla copertura delle buche stradali e più in generale al rifacimento delle pavimentazioni.

Tornando al cuore del problema, noi riteniamo che ci sia una scarsa attenzione nella distribuzione delle risorse destinate alla manutenzione stradale: si spende poco, ma soprattutto si spende male. Si interviene quasi sempre nell'emergenza con rattoppi continui, ma non si fa quasi mai una programmazione sulla manutenzione delle pavimentazioni stradali.

Dunque su questo aspetto le amministrazioni devono assolutamente effettuare un cambio di marcia, anche in virtù del fatto che il degrado delle nostre strade rappresenta sempre più una delle principali cause di incidentalità. E, come ha ribadito anche la Corte di Cassazione, a rispondere dei sinistri e dei danni provocati dalla presenza di buche stradali e più in generale dal dissesto del manto stradale, è solo ed esclusivamente il Comune o comunque l'ente proprietario/gestore della strada.

Sinistro da insidia stradale: come comportarsi

Avanzare una richiesta risarcimento danni al comune per insidia stradale sembra un'azione semplice e scontata, in realtà non lo è affatto. Già perchè se non si segue una corretta procedura, le chance di ottenere un risarcimento restano nel novero della mera possibilità. 

Dunque come ci si deve comportare quando, per la presenza di una buca stradale o di un marciapiede dissestato, la propria auto subisce una rottura della sospensione, del cerchio o una lesione del parabrezza o peggio si finisce rovinosamente a terra con la bicicletta o con il motorino riportando lesioni agli arti piuttosto che un trauma cranico?

SCATTARE FOTO

E' facile immaginare che in una simile situazione la prima cosa da fare sia quella di raccogliere delle prove su quanto accaduto.

A tal fine si consiglia innanzitutto di immortalare la scena (buca stradale, particolari del veicolo, lesioni riportate, ecc.) attraverso il proprio smartphone. E' importante scattare quante più foto possibile e da diverse angolazioni. Attenzione però perchè non sempre le foto costituiscono delle prove inoppugnabili; anzi nel corso di un processo potrebbero essere facilmente contestate dalla controparte, perchè ad esempio non sono legate ad una data certa o perchè possono essere facilmente alterate e ritoccate con appositi programmi. Dunque limitarsi alle sole foto potrebbe essere un grave errore.

RICHIEDERE L'INTERVENTO DELLA POLIZIA

Meglio in questi casi richiedere l'intervento delle forze dell'ordine (polizia municipale, polizia stradale o carabinieri), così da far rilevare ad un pubblico ufficiale le condizioni della strada e verbalizzare, nell’immediatezza del fatto, l’esistenza della buca stradale.

In presenza di fratture, ferite o altre lesioni chiamare immediatamente l'ambulanza e richiedere l'intervento del personale paramedico.

RACCOGLIERE TESTIMONIANZE

Fondamentale in una circostanza simile, coinvolgere anche un testimone e raccogliere la sua deposizione. Il testimone potrebbe essere lo stesso passeggero del mezzo coinvolto nell'incidente, ma anche un cittadino di passaggio che ha assistito alla scena, l'edicolante o il gestore o addetto al distributore di benzina situato nei paraggi e così via. Su Moduli.it puoi scaricare questo fac simile di 

Ti suggeriamo di averne sempre una copia in auto o in moto, magari insieme al modulo CAI.

METTERE INSIEME TUTTE LE PROVE

Oltre alle prove sull'incidente è fondamentale munirsi di prove sui danni subiti, sia materiali (rotture sospensioni, pneumatici, cerchi, parabrezza, ecc.) sia fisici (lesioni, traumi, ecc.).

Nel caso dei danni materiali potrebbe essere utile farsi rilasciare una fattura dal carrozziere, dal meccanico o dal gommista che attesti la riparazione o la sostituzione operata sul mezzo.

Nel caso di lesioni fisiche, invece, è quanto mai utile farsi rilasciare un referto medico con la data del sinistro, la previsione sul decorso e sull'esito del quadro clinico.

Se in precedenza è stata inviata all'ente una

oppure una

è quanto mai importante allegarne una copia alla richiesta di risarcimento.

Richiesta risarcimento danni al comune per insidia stradale: come farla

Va detto innanzitutto che la richiesta va indirizzata al Comune se il danno o l'infortunio è stato causato da buche stradali presenti sulle vie cittadine. Ma potrebbe essere indirizzata anche alla Provincia o ad un'altra amministrazione (come Autostrade per l’Italia, Anas, ecc.) proprietaria o gestore del tratto di strada in cui è avvenuto l'incidente. Dunque come prima cosa è fondamentale individuare l'ente competente a cui indirizzare la richiesta.

Fatto questo non occorre far altro che compilare a dovere questa 

e spedirla all'ente per posta raccomandata con ricevuta di ritorno, oppure recapitarla a mano, entro 30 giorni dall'accaduto.

Alla richiesta di risarcimento occorre naturalmente allegare tutta la documentazione raccolta: fotografie, testimonianze scritte, verbali delle autorità di Polizia, certificato del pronto soccorso, fatture o preventivi dei danni al mezzo, ecc.

In teoria si può far da soli ma se si ritiene di non aver sufficiente dimestichezza con simili pratiche, meglio farsi assistere da un legale, specie se i danni materiali e fisici sono di una certa entità. Nell'uno e nell'altro caso è importante armarsi di pazienza visto che i tempi richiesti per la liquidazione dell'indennizzo sono abbastanza lunghi.

Ad ostacolare e ritardare certe procedure risarcitorie sono le stesse compagnie assicurative degli enti, le quali cercano ogni scappatoia per escludere qualunque responsabilità del proprio cliente per i danni causati da buche stradali e addossare ogni colpa al conducente del mezzo o al pedone.

In questo post abbiamo focalizzato la nostra attenzione sulle cattive condizioni del manto stradale e dei marciapiedi, ma è del tutto evidente che è possibile far valere gli stessi diritti nei confronti dell'Amministrazione nel caso in cui sull'asfalto sia presente del materiale pericoloso (alberi, ghiaia, ghiaccio, olio, ecc), oppure ci sia un tombino aperto o rialzato, un cantiere non adeguatamente segnalato, guard-rail non in sicurezza, una segnaletica assente o non visibile e così via. Questa una generica

che è possibile scaricare dal nostro portale.

Quando l'ente può sottrarsi alle proprie responsabilità

Nel momento in cui l'ente riceve la richiesta risarcimento danni per insidia stradale, l'Ufficio Tecnico si attiva per effettuare un sopralluogo ed accertare le cause che hanno provocato il sinistro. A tal fine, se lo ritiene necessario, può effettuare rilevazioni fotografiche o planimetriche.

Ora nella migliore delle ipotesi l'Ufficio Tecnico invierà una relazione all'Ufficio Ragioneria che a sua volta avvierà la pratica di risarcimento presso la Compagnia di Assicurazione dell’Ente. Il danneggiato sarà quindi contattato direttamente dalla Compagnia di Assicurazioni per l'eventuale risarcimento.

C'è da dire, tuttavia, che le cose non sempre vanno così lisce. Nella realtà il Comune o comunque l'ente gestore chiamato in causa dal danneggiato, cercherà di difendersi in ogni modo in sede di giudizio, così da evitare la corresponsione dell'indennizzo.

A tal proposito va detto che l'art. 2051 se da un lato attribuisce una "presunzione di responsabilità" in capo all'ente per i beni affidati in custodia, dall'altro chiarisce anche che quest'ultimo può sottrarsi dalle proprie responsabilità se prova il "caso fortuito", ossia se dimostra - ad esempio - che l’incidente è riconducibile non tanto alla buca stradale, ma al comportamento del cittadino: percorreva quel tratto di strada ad una velocità superiore a quella consentita, era alla guida con cellulare, dunque distratto e non in grado di accorgersi per tempo della presenza di una buca stradale, camminava con tacchi a spillo in un tratto di strada che per le sue condizioni richiedeva l'impiego di scarpe adatte e via discorrendo.

Più in generale l'ente gestore della strada può evitare il risarcimento se riesce a dimostrare che, pur in presenza di una buca stradale, la situazione non poteva ritenersi né pericolosa né insidiosa per un cittadino che avesse adottato l'ordinaria diligenza.

Ma l'amministrazione potrebbe sottrarsi dalle proprie responsabilità anche nel caso in cui riuscisse a dimostrare che l'incidente da buca stradale in realtà sia legato ad un evento del tutto imprevedibile e inevitabile, come una frana, un terremoto, un nubifragio, un temporale particolarmente inteso, ecc.

Chiaramente l'evento non può essere la semplice pioggia visto che l'ordinaria manutenzione delle strade è un onere della pubblica amministrazione. In alcuni casi l'amministrazione potrebbe anche scaricare le responsabilità sulla ditta a cui sono stati appaltati certi lavori e che non si è preoccupata di risistemare a dovere l'asfalto in quel tratto di strada in cui sono stati effettuati gli interventi. 

Pubblicato il 20/09/2023    4 Commenti
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58287 - Gisella
07/06/2022
Questa mattina ho avuto un incidente in scooter causa buca in strada. Purtroppo me ne sono accorta solo in quel momento di non avere l'assicurazione in essere.... dimenticanza spaventosa e gravissima.... sempre fatta.... l'ultima l'ho proprio dimenticata. Posso lo stesso fare causa al comune? A cosa vado incontro?

54438 - Federico
14/07/2020
Circa 20 giorni, percorrevo a piedi una via del centro di Lucca, improvvisamente ho messo il piede in una insidia della pavimentazione, c'era un buco seminascosto, mi sono rotto un piede, ora sono ingessato e, senza possibilità di poter camminare. Ma non dovrebbe essere, a prescindere, responsabilità del Comune per quanto mi è accaduto? Comunque devono verificare le strade e pagare le manutenzioni, o no? Quando i vigili ti fanno una multa, se non la paghi subito ti pignorano casa, se non addirittura la macchina.

44409 - Barbara
29/02/2016
Buona sera, con questa e-mail sono a segnalarvi una strada dissestata molto dissestata anzi impercorribile argine di San Nazzaro di Sissa-Trecasali 43018 prov.Parma strada SP 33. Faccio questo percorso quasi obbligatorio x andare al lavoro a Colorno e in 3 anni ho già rotto 2 volte i braccetti della macchina e sospensioni, con alto rischio di incidenti e fuori uscita di strada. Sono al corrente che il percorso è munito di segnaletiche con velocita 30 km ma non cambia la rottura del mezzo di strasporto. X cortesia prendere nota e aggiustare la strada. Grazie x l'attenzione. Salute Barbara

29533 - Massimo
31/03/2014
tutto interessante


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