Tradimento coniugale: risarcimento danni

In caso di tradimento coniugale il partner infedele rischia di subire non solo l'addebito della separazione, ma anche il risarcimento dei danni in favore del proprio (ex) coniuge. In particolare il risarcimento danni per tradimento coniugale può essere richiesto in sede civile, quando l'infedeltà, magari non rivelata dal partner ma scoperta da terzi o attraverso i social, lede la dignità e la reputazione del coniuge tradito, al punto tale da provocare effetti devastanti sul suo stato di salute.

Tradimento: definizione

Il tradimento, in senso generale, viene definito come l’atto con cui si viola di un patto, un obbligo, una promessa. Si può tradire il proprio coniuge, un amico, il proprio Paese. Il tradimento non è obbligatoriamente un atto fisico, ma anche verbale o intenzionale. Tradire significa anche parlare di qualcosa che doveva essere taciuto, infrangere una promessa. Ecco perché non si tradisce solo una persona, ma si tradiscono i suoi sentimenti, come la fiducia, la speranza, le aspettative.

Non solo: chi tradisce mente. Ecco perché il tradimento presuppone sempre una bugia, un falsificazione di ciò che si è, di ciò che si pensa, di ciò che si fa. Talvolta il traditore e la vittima del tradimento sono la medesima persona: ciò accade quando, dopo aver mentito, ci si auto-tradisce con atteggiamenti o affermazioni incoerenti rispetto a ciò che si è fatto o pronunciato poco prima.

Come vedi è riduttivo pensare al tradimento come un mero gesto fisico, tuttavia nei prossimi paragrafi ci concentreremo su quello che convenzionalmente viene definito tradimento coniugale. Quando il rapporto di monogamia viene a mancare, cosa succede? Perché succede e come affrontarlo?

Tradimento coniugale: segnali per scoprirlo

Andiamo con ordine. Hai notato dei comportamenti insoliti nel tuo partner e temi che possa tradirti? Confrontali con alcuni segnali d’allarme che fra poco andremo ad elencarti, perchè potrebbero rivelare proprio un tradimento da parte sua. Abbiamo utilizzato il condizionale non a caso, perché se da un lato questi sono i cambiamenti “classici” che si notano quando uno dei due partner inizia una relazione extraconiugale, dall'altro taluni di questi segnali possono denotare anche una situazione tutt'altro che legata al tradimento: il tuo partner soffre di esaurimento nervoso, è logorato dal lavoro, ecc. In questi casi è quanto mai utile andare a fondo della questione tramite un dialogo onesto e sincero. 

Ad ogni modo, ecco quali sono i 5 segnali da non sottovalutare:

1. Controllo quasi maniacale del proprio cellulare - Si è iscritto da poco su Facebook ed è diventata già la sua passione? Usa spesso il cellulare, ogni minimo squillo, messaggio o notifica attira la sua attenzione. E' sempre li che smanetta, ma lo lascia immediatamente quando ti avvicini. Quando siete a tavola lo tiene sempre vicino, ma rivolto con lo schermo verso il basso. Occhio, potrebbe essere che tra i suoi contatti, ce ne sia uno a cui è maggiormente interessato;

2. Nuovi impegni, nuovi hobby, nuove attività - Non è mai stato un grande sportivo, ma improvvisamente ha cominciato a frequentare una palestra e ora sembra che non ne possa più fare a meno. Ha preso l’abitudine di andare a giocare a calcetto con gli amici e torna sempre tardi la sera con la scusa di una sosta al pub per una birra tra amici. Oppure si è interessato ad un’attività che preferisce non condividere con te. Questo potrebbe voler significare che ha bisogno di indipendenza, di spazio, oppure che nasconde qualche altra “passione” oltre a quella manifesta;

3. Rinnovato interesse verso il partner - Improvvisamente vuole portarti a cena fuori? Ti accompagna al centro commerciale e insiste per farti un regalo costoso? Compra i biglietti per la partita quando sai che odia lo sport? Se questa cosa ti stranisce, perché non è da lui/lei avere questi atteggiamenti, può essere che stia cercando di farsi perdonare una mancanza, che voglia semplicemente coccolarti, oppure che lo faccia perché sa di aver commesso qualcosa di sbagliato e ora cerca di curare alla meno peggio il senso di colpa;

4. Sicurezza e cura del proprio aspetto fisico - Hai notato che il partner ha decisamente ritrovato l’interesse verso se stesso, la cura del suo corpo, dell’abbigliamento, della forma fisica in generale. Se ciò avviene dopo un periodo di dieta, dunque dopo un dimagrimento importante, dopo una promozione lavorativa o un miglioramento della situazione economica, è giustificabile, normalissimo. Se invece non ci sono eventi che giustifichino questo narcisismo, può essere che esso sia causato da un interesse collaterale alla vita di coppia;

5. Tracce femminili su abiti, in macchina, e così via - Questi segnali non hanno scuse. Di chi sono i capelli che hai trovato in macchina? Perché la camicia è sporca di trucco? Ciò deve farti dubitare seriamente della sua onestà.

Tradimento: perché avviene

Come abbiamo scritto nella premessa di questo articolo, ci sono mille modi per tradire. Libri, articoli e serie tv ce lo dimostrano. Cosa si può considerare tradimento? Fondamentalmente tutto ciò che dovrebbe esistere solo in quel universo chiamato “coppia” e invece si estende altrove. Non c’è solo la sessualità in gioco, bensì anche la tenerezza, la complicità, l’affinità elettiva che dovrebbe esistere solo con il rispettivo compagno, eppure si è estesa anche ad altri soggetti. Per farla breve: possiamo considerare tradimento anche il sexting, ovvero lo scambio di messaggi dal contenuto “inappropriato” se si è parte di una coppia. Inutile nascondersi dietro ad un “Sono solo parole” o “Tanto non è successo niente” perché l’infedeltà prescinde i gesti fisici, invadendo la sfera sentimentale.

C’è un’età in cui siamo più inclini al tradimento? La risposta degli esperti è SÌ. Il periodo più delicato parte dai 30 e arriva fino ai 45 anni. Nella maggior parte dei casi, in questo particolare momento la vita si fa più difficile. Chi non ha figli e non è sposato talvolta può essere intrappolato in una relazione che lo opprime, ma che non si sente di abbandonare. Chi ha figli, invece, si ritrova spesso schiacciato dagli impegni e dalle incombenze familiari. C’è poco tempo per la coppia e a volte mancano le energie. Dopo i 45, invece, i figli dovrebbero ormai essere cresciuti e la coppia ha modo di ritrovare la propria intimità. Pericolo scampato? Mai mettere la mano sul fuoco.

In tutto ciò, spesso ci si chiede: perché ci si tradisce? Siamo certi che, indagando a fondo nel proprio io, tutti potrebbero trovare una giustificazione plausibile. Secondo Esther Perel, una terapeuta specializzata nei rapporti di coppia e famiglia a cui L’Internazionale ha dedicato un’interessante articolo, basato su un estratto del libro “L’intelligenza erotica”, pare proprio che le ragioni del tradimento siano molto più complesse di quanto ci si possa aspettare “In tutto il mondo c’è una cosa che le persone che hanno delle avventure mi dicono sempre. Si sentono vive. Mi parlano spesso di storie di perdite recenti, di un genitore morto, di un amico che se ne è andato troppo presto, cattive notizie dal medico. La morte e la mortalità spesso vivono all’ombra di un’avventura, perché sollevano queste domande. È tutto qui? C’è di più? Continuerò così per altri 25 anni? Proverò ancora quella cosa? Questo mi ha portata a pensare che forse queste domande sono quelle che spingono le persone a superare il confine, che alcune storie sono il tentativo di ricacciare indietro la mortalità, un antidoto contro la morte.

È sempre così? Fondamentalmente no, poiché per quanto sia dura da ammettere, la verità può anche celarsi dietro ad un’attitudine basata solo sulla lussuria, sulla superficialità, sull’inganno. Nonostante ciò la terapeuta di origine belga afferma che “le avventure hanno poco a che fare con il sesso e molto di più con il desiderio: desiderio di attenzione, desiderio di sentirsi speciali, desiderio di sentirsi importanti. La struttura precisa di un’avventura, il fatto che non potrete mai avere il vostro amante, vi porta a volerlo. È di per se stesso una macchina del desiderio, perché l’incompletezza, l’ambiguità, ti fanno volere quello che non puoi avere”.

In questi momenti così delicati, è difficile trovare le parole per esprimere ciò che si pensa, ecco perché ti consigliamo di leggere alcuni dei più celebri aforismi sul tradimento.

Tradimento: perdonare o lasciare?

Bella domanda. Purtroppo non è possibile dare una risposta univoca e applicabile in qualsiasi contesto: sono tante le situazioni, tanti i motivi che determinano un tradimento, tante le implicazioni che investono la coppia e la famiglia, dunque tante le soluzioni che possono essere trovate al problema. C’è chi riesce ad ammettere i propri errori e a risolvere i problemi grazie al dialogo. Al contrario, c’è anche chi vede nel tradimento la fine del proprio rapporto. C'è chi se ne fa una ragione e riesce in poco tempo a mettersi tutto alle spalle, chi vive il tradimento come qualcosa di estremamente doloroso e finisce per avvitarsi ossessivamente intorno al trauma che ha subito fino a bloccarsi, ma c'è anche chi per ripicca e per ferire il proprio partner non vede di meglio che tradire il "partner traditore".

Non esiste, dunque, una soluzione valida per tutti, bisogna lavorare a fondo su se stessi e con il proprio partner, per arrivare a capire qual è la solzione migliore per entrambi. Intanto è possibile inviare una

Certo, se siamo di fronte ad una unione coniugale, lasciarsi a causa di un tradimento implicherà conseguenze certamente più complesse e delicate. Di cosa stiamo parlando? Della separazione, chiaramente, con tutti gli annessi e connessi. Dal punto di vista pratico ciò significa trovare una sistemazione abitativa per il partner, raggiungere un accordo sull'utilizzo dei mezzi, sulla sistemazione dei figli e sulla ripartizione dei beni comuni oltre che di tutte le spese da sostenere da quel momento in avanti. A tutto questo si aggiunge il distacco fisico ed emotivo dal proprio partner e soprattutto dai propri figli. Se le due parti sono in accordo su tutto si può procedere alla separazione consensuale, che di fatto è il tipo di procedimento attivato dalla stragrande maggioranza delle coppie.

Oggi la separazione si può intraprendere con o senza l’assistenza di un legale presso il Tribunale competente, ovvero quello sito nel luogo dell’ultima residenza comune dei coniugi. Se ci sono tutti i presupposti, è possibile procedere al “divorzio lampo”, intraprendendo la nuova procedura, entrata in vigore con il Decreto Legge n. 132/2014. Questa presuppone due passaggi fondamentali: la convenzione di negoziazione assistita che deve essere svolta con l’assistenza dei legali e la dichiarazione davanti al Sindaco.

Come potrai immaginare, dopo aver scoperto un tradimento e aver deciso di porre fine alla relazione, possono sorgere dei problemi di natura pratica, assistenziale e finanziaria. Non sempre si riesce a trovare un accordo, ecco perché in questi casi si può chiedere l’intervento di un Giudice, di modo che i contrasti vengano appianati nel pieno rispetto dei diritti di ciascuna parte e chiaramente della normativa vigente. Non ci si può rivolgere al giudice di persona: il procedimento è leggermente più complesso, ecco perché è richiesta la presenza di due legali, uno per ciascun parter.

Prima di concludere, è bene accennare alla questione economica. Come forse saprai, dopo la separazione il coniuge più debole economicamente ha il diritto di ricevere l’assegno di mantenimento. Di cosa si tratta? Non è altro che una somma di denaro determinata dal giudice o tramite un accordo tra le parti, che deve essere periodicamente accreditata al coniuge con il reddito più basso, per aiutarlo a vivere dignitosamente.

Se il coniuge non si vede corrispondere l'assegno, può inviare all'ex partner questo

Se questi si ostina a non pagare, allora può presentare un

Anche al momento del divorzio il coniuge più abbiente deve corrispondere al più debole il cosiddetto assegno divorzile, che viene calcolato sul principio di autosufficienza. Cosa vuol dire? In parole povere la natura dell’assegno non è patrimoniale, ma assistenziale; dunque l’entità dell’assegno non deve assicurare la persistenza dello stile di vita condotto durante il matrimonio, ma la sola sussistenza.

Ricordiamo, infine, che l'assegno di mantenimento si applica anche alle unioni civili. Il discorso cambia, invece, per le coppie di fatto: in questo caso il Giudice non può imporre al partner economicamente più forte di versare un assegno di mantenimento in favore dell'altro, tutt'al più può obbligarlo ad assicurargli gli alimenti se l'altro dovesse versare in uno stato di grave bisogno. La situazione cambia radicalmente se ci sono i figli: in una simile circostanza anche per le coppie di fatto è previsto l'assegno per il mantenimento della prole.

Ti ricordiamo, infine, che il diritto all’assegno di mantenimento e all’assegno divorzile decade nel momento in cui la parte più debole economicamente sia anche quella a cui sia stato addebitato il motivo della separazione. Per permetterti di capire meglio di cosa stiamo parlando, ti facciamo un semplice esempio. Se il matrimonio è finito a causa dell’infedeltà della moglie ad esempio, quest’ultima sarà designata come responsabile della rottura e dunque subirà l’addebito del procedimento di separazione. Ciò vuol dire niente assegno di mantenimento, niente pensione di reversibilità e niente eredità. In alcuni casi è altresì possibile che la parte lesa chieda al fedifrago un risarcimento per i danni subiti. L’unico aiuto economico che è possibile richiedere è l’assegno alimentare, che viene elargito solo nel caso in cui il soggetto dimostri di versare in una situazione di grave disagio economico.

Risarcimento danni per tradimento coniugale 

Come detto in premessa, oltre all'assegno di mantenimento, il coniuge infedele potrebbe essere tenuto anche ad un risarcimento dei danni non patrimoniali (ex art. 2059 c.c.). A tal fine è importante che il coniuge tradito riesca a dimostrare che le modalità con cui l'infedeltà si è manifestata, ha comportato ripercussioni sul suo stato di salute ed ha leso il suo diritto alla reputazione e all'immagine.

Ai fini del risarcimento danni per tradimento coniugale, occorre fornire prove concrete non solo sull'entità dei danni subiti, ma anche sul nesso di causalità tra il comportamento infedele del coniuge, con tutto quello che ne è conseguito, e i danni subiti. 

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