Truffe finanziarie: consigli e strumenti per difendersi

E' solo di qualche giorno fa la notizia di un finto consulente finanziario in provincia di Perugia, non iscritto all'albo, che promettendo ad oltre 100 poveri malcapitati il raddoppio dei propri risparmi, è riuscito in poco tempo a raccimolare oltre 1 milione di euro. Sempre pochi giorni fa, inoltre, la Procura ha chiesto la condanna a 3 anni e 10 mesi per un consulente finanziario pugliese accusato di aver convinto ignari clienti a versare ingenti somme di denaro anche in questo caso con la promessa di ottimi rendimenti. Truffe finanziarie belle e buone in cui la fiducia dei risparmiatori viene conquistata attraverso la consegna di ricevute, contratti, prospetti di liquidazione degli interessi, ecc. tutti rigorosamente falsi. In questo articolo vogliamo da un lato approfondire la figura del consulente finanziario e dall'altro fornirti alcuni consigli e strumenti utili per per evitare truffe finanziarie di questo tipo.

Consulente finanziario: chi è

Il consulente finanziario è un professionista della finanza che opera in rappresentanza degli intermediari autorizzati, ovvero di Banche, Società di Intermediazione Mobiliare (SIM), società di gestione del risparmio e società di investimento, collocando fuori sede strumenti finanziari e servizi d'investimento (titoli azionari, obbligazioni, fondi d’investimento, prodotti assicurativi e così via).

Un consulente, dunque, che funge da tramite tra intermediario finanziario (es. banca) e cliente-risparmiatore, aiutando quest’ultimo ad investire al meglio i propri risparmi. Fornisce, in particolare, un servizio specifico di consulenza, analizza le esigenze finanziarie o previdenziali del cliente proponendo le soluzioni più adatte rispetto alle informazioni da questi ricevute (leggi l’articolo "Cosa sapere per gestire al meglio i propri risparmi"), ma verifica anche che il cliente stesso abbia ben compreso le caratteristiche essenziali dell’operazione proposta.

L'istituzione di un Albo unico nazionale dei consulenti finanziari (D.Lgs. n. 58/1998) ha contribuito non poco a rafforzare la tutela dei risparmiatori: all'Albo infatti possono iscriversi unicamente quei consulenti in possesso di precisi requisiti di onorabilità e professionalità. Non è un caso che ad oggi oltre 3,8 milioni di italiani abbiano deciso di affidare i propri risparmi alle reti di consulenti finanziari, confermando un trend in continua ascesa.

Questo naturalmente non significa che il truffatore non possa celarsi anche tra i consulenti regolarmente iscritti all'Albo. Benchè il numero dei consulenti che sono stati colpiti da provvedimenti cautelari e sanzionatori da parte dell'Autorità di Vigilanza, rappresenti solo una piccola percentuale degli iscritti all’Albo (0,3% - dati 2015), il nostro consiglio è di non abbassare mai la guardia e porsi sempre mille domande prima di apporre la firma su un contratto e staccare l'assegno: posso fidarmi di questo consulente finanziario? Ho capito fino in fondo ciò che mi ha proposto? E' sicuro l'investimento che mi ha suggerito? Come posso verificarlo?

Alcune informazioni utili

Devi sapere, innanzitutto, che il consulente finanziario deve consegnare al cliente o al potenziale cliente copia di una dichiarazione redatta dal soggetto abilitato, da cui risultino gli elementi identificativi di tale soggetto, gli estremi di iscrizione all'albo e i dati anagrafici del consulente, nonché il domicilio al quale indirizzare l'eventuale

Dunque la prima verifica che devi fare è se il consulente finanziario è regolarmente iscritto nell’apposito albo.

Così come è importante sapere che il consulente finanziario può ricevere dal cliente esclusivamente assegni bancari o assegni circolari intestati o girati alla banca per conto della quale opera ovvero alla società di investimento a cui fanno capo gli strumenti finanziari proposti (fondi comuni, sicav, gestioni patrimoniali, piani di accumulo (PAC), piani individuali di risparmio, ecc.), muniti di clausola di non trasferibilità; dunque è fondamentale non intestare mai un assegno bancario o circolare al consulente finanziario. Stesso discorso vale naturalmente per i bonifici bancari.

Il consulente finanziario non può in alcun modo entrare in possesso dei codici di accesso all'home banking del cliente; se dunque ti venissero richiesti opponiti in maniera decisa ed informa immediatamente l'istituto per i quale lavora.

Il consulente finanziario deve verificare l’identità del cliente o del potenziale cliente, prima di raccoglierne le sottoscrizioni o le disposizioni e deve rilasciare copia dei contratti, delle disposizioni e di ogni altro atto o documento da questo sottoscritto. Se ti vengono consegnati dal consulente finanziario prospetti e rendiconti poco chiari o con rendimenti ottenibili particolarmente allettanti, verifica i dati attraverso una ricerca su Internet o una visita presso la sede della banca.

E’ importante altresì sottolineare come il promotore non possa ricevere dal cliente alcuna forma di compenso ovvero di finanziamento in relazione all'attività svolta.

Truffe finanziarie: come tutelarsi

In generale ricorda che il consulente finanziario deve comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza, osservare le disposizioni legislative, regolamentari e i codici di autodisciplina relativi alla propria attività. Se dopo aver sottoscritto il contratto ti sorgono dei dubbi e vuoi avere magari il parere di un altro esperto in materia, sappi che puoi in qualunque momento richiedere una copia dei documenti relativi agli investimenti sottoscritti. Questo il

da compilare e inoltrare.

Se ritieni invece di essere rimasto vittima di comportamenti ambigui o poco trasparenti da parte del consulente finanziario, segnala senza indugio il fatto alla banca o alla SIM per cui lavora ed eventualmente alle competenti autorità di controllo (CONSOB e Banca d'Italia). Questo il

che puoi utilizzare.

Dal 2017 c'è un ulteriore strumento di tutela per i risparmiatori. Chi infatti ritenesse di aver subito un torto, può affidarsi all'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) evitando in questo modo di ricorrere al giudice ordinario. L'ACF è il nuovo organismo per la soluzione stragiudiziale delle controversie tra risparmiatori e intermediari ed è stato istituito dalla Consob per risolvere quelle controversie che hanno un valore massimo di 500.000 euro. .

Se neppure il ricorso a tali organismi di controllo di controllo sortisce gli effetti sperati, non resta che intraprendere la via legale. Per conoscere tutte le modalità di ricorso e accedere alla relativa modulistica, consigliamo di legge questo articolo "Risparmio e investimenti: come tutelarsi".

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