Fac simile di autocertificazione disoccupazione nei formati PDF, PDF editabile e WORD. Si tratta di una dichiarazione con la quale un cittadino attesta di essere disoccupato a partire da una certa data, oppure inoccupato, ossia di non aver mai svolto attività lavorativa.
Come detto si tratta di una dichiarazione con cui la persona interessata, consapevole delle sanzioni penali in caso di dichiarazioni false e della conseguente decadenza dei benefici conseguiti (ai sensi degli artt. 75 e 76 DPR 445/2000), sotto la propria personale responsabilità attesta che allo stato attuale
Per attestare lo status di inoccupato o disoccupato, è necessario essere iscritti ad un Centro per l’Impiego oppure ricorrere all'autocertificazione. Un disoccupato che ha rilasciato la DID (Dichiarazione di Immediata Disponibilità), può conservare tale stato anche se svolge attività lavorativa, ma a condizione che maturi un reddito non superiore ai limiti sopra indicati.
Per completezza di informazione c'è da aggiungere la figura dell'inattivo, termine con cui si identifica chi non lavora e non sta nemmeno cercando occupazione.
Riassumendo una persona può attestare di essere disoccupato in due modi:
Sappiamo che gli organi della PA e i privati gestori di pubblici servizi sono obbligati ad accettare le autocertificazioni. Ma con la modifica apportate dall'art. 30 bis Decreto Legge n. 76/2020, convertito con Legge n. 120/2020 (cd. "Decreto Semplificazioni") all'art. 2 del DPR n.445/2000 (in vigore dal 15 settembre 2020) sono vincolati a questo obbligo anche i privati.
Modifiche sono state apportate anche alle disposizioni contenute nell'art. 71, comma 4 citato dpr, in materia di controlli. E' per questo motivo che i moduli per l’autocertificazione disoccupazione sono stati aggiornati con la dicitura in calce: “Autorizzo il soggetto privato che riceve questa autocertificazione a verificare i dati in essa contenuti rivolgendosi alle Amministrazioni competenti”.
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