Sismabonus 2024: cessione credito

Con la proroga del sismabonus fino alla fine del 2024, i contribuenti pur non potendo beneficiare dello sconto in fattura o della cessione del credito, avranno comunque la possibilità di portare in detrazione dalle imposte sui redditi una parte delle spese sostenute per l'adozione di misure antisismiche sugli edifici. 

Sisma Bonus 2024: cos'è

Sappiamo che prevedere i terremoti, in particolare la loro potenza distruttiva, è assolutamente impossibile. E allora come ci si difende in un paese così fortemente sismico? In un solo modo: dando la giusta priorità alla realizzazione di opere per la messa in sicurezza statica degli edifici. Lo Stato favorisce la realizzazione degli interventi antisismici attraverso la concessione di detrazioni fiscali, la cui misura varia in funzione del risultato ottenuto con l’esecuzione dei lavori, della zona sismica in cui si trova l’immobile e della tipologia di edificio.

Si può beneficiare del sismabonus per tutti i lavori effettuati a partire dal 1° gennaio 2017 fino al 31 dicembre 2024. In generale questa la tabella bonus edilizi 2024 predisposta da Confedilizia.

Su quali immobili si può intervenire

I contribuenti possono richiedere l’agevolazione per l’abitazione principale e per le eventuali seconde case, per immobili che ospitano attività produttive e per le parti comuni dei condomini.

Il consolidamento dei fabbricati ai criteri antisismici è oggetto di detrazione ovunque essi siano ubicati: si può chiedere il Bonus sia per gli immobili siti nella Zona 1 (altissimo rischio sismico) e nella Zona 2 (alto rischio sismico), sia per gli immobili siti nella Zona 3 (medio rischio sismico).

Quali sono le zone sismiche in Italia?

Queste le zone sismiche identificate sul suolo italiano:

  • la Zona 1 è la zona più pericolosa. Qui possono verificarsi fortissimi terremoti. Il territorio è abbastanza esteso e comprende più di 700 comuni ubicati in diverse regioni, come Abruzzo, Friuli, Campania, Calabria, Marche, Lazio;
  • la Zona 2 è pericolosa poiché c’è il rischio di forti scuotimenti del terreno. Comprende ben 2.345 comuni italiani;
  • la Zona 3 è caratterizzata da un’attività sismica estremamente rara, tuttavia non è escluso il rischio di una forte scossa.

Infine c’è la Zona 4, esclusa dal Sisma Bonus perché ritenuta la più tranquilla sotto il punto di vista sismico. Tuttavia chi possiede degli immobili in questa zona e intende comunque effettuare degli interventi di consolidamento antisismico può beneficiare del bonus ristrutturazioni.

Come si fa a capire se il proprio Comune rientra nella Zona 1, 2 o 3? È molto semplice: puoi scaricare e consultare questa classificazione rischio sismico excel elaborata dalla Protezione Civile ed aggiornata ad Aprile 2023.

Va precisato in proposito che il rischio non viene valutato solo in base alla violenza delle scosse o alla loro frequenza nel corso degli anni. Infatti la valutazione tiene conto anche del PGA, acronimo di Peak Ground Acceleration. Detto in parole povere il PGA è un valore che misura il livello di accelerazione massima del suolo durante un terremoto. Ogni zona ha un determinato PGA, anche se talvolta in una stessa zona potrebbero esserci diverse sottozone con PGA diversi, questo perché gli effetti del moto sismico cambiano in funzione della composizione del sottosuolo e di alcune caratteristiche topografiche.

A quanto ammonta il bonus terremoto

E' bene puntualizzare che le detrazioni sono concesse in misura variabile. Il motivo? È molto semplice: tutto dipende dal tipo di lavoro che si esegue e dalla sua efficacia sul piano antisismico. Per essere più precisi la detrazione è più elevata se gli interventi portano ad una maggiore riduzione del rischio sismico.

Nel caso di abitazioni ed edifici utilizzati per attività produttive la detrazione è calcolata su una spesa massima di 96 mila euro per unità immobiliare ed arriva al:

  • 50% se si passa a una classe di rischio inferiore;
  • 70-80% se si passa a due o più classi di rischio inferiori.

Se gli interventi di consolidamento antisismico vengono realizzati sulle parti comuni di un edificio condominiale, le detrazioni fiscali sono ancora più elevate (80-85%).

Tra le spese detraibili per la realizzazione degli interventi antisismici rientrano anche quelle relative alle consulenze tecniche per la classificazione e verifica sismica degli immobili. Tuttavia tali spese restano escluse dal calcolo se non sfociano automaticamente in interventi di messa in sicurezza.

Bonus antisismico: come funziona

Il bonus antisismicoSisma Bonus funziona esattamente come le altre agevolazioni fiscali concesse dallo stato. Alludiamo al bonus ristrutturazioni (a cui è agganciato il bonus mobili), all'ecobonus, al bonus verde e così via.

Questo significa che per fruire della detrazione è sufficiente indicare l’importo della spesa sostenuta nella dichiarazione dei redditi, dunque nel Modello 730 o nel Modello Unico Persone Fisiche.

A differenza delle agevolazioni appena elencate, la detrazione IRPEF o IRES del Sisma bonus viene suddivisa in 5 quote annuali di pari importo (10 anni per le operazioni combinate di messa in sicurezza ed efficientamento energetico in condominio). Ciò significa che potrai beneficiare di uno sconto più sostanzioso, non solo perchè la percentuale di detrazione è più alta rispetto alle altre forme di agevolazione, ma anche per il fatto che la quota complessivamente detraibile è spalmata in un arco temporale più breve (5 anziché 10 anni).

Ti facciamo un esempio, cosicché tu possa comprendere meglio: se hai intenzione di rendere la tua casa in montagna antisismica, lavorando ad esempio sulle fondamenta, puoi iniziare subito i lavori. La prossima estate, quando saranno completamente ultimati fai un calcolo generale dei costi. Hai speso 50.000 euro? Ottimo, poiché il limite massimo è fissato a 96.000 euro per ogni unità abitativa e per ciascun anno. A questo punto se la classe di rischio si è abbassata di due livelli, l'importo della detrazione sarà pari a 37.5000, che ripartita in 5 anni ti consentirà di portare ogni anno in dichiarazione una somma pari a 7.500 euro.

Sisma bonus per acquisto case antisismiche

Si ha diritto a fruire del sisma bonus anche nel caso in cui si acquista una casa antisismica. Tuttavia deve trattarsi di un immobile

  • presente in una zona classificata a rischio sismico 1, 2 o 3
  • demolita e ricostruita interamente, anche con variazione volumetrica rispetto a quella preesistente, da parte di imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, le quali, entro 18 mesi dalla conclusione dei lavori, hanno provveduto alla vendita dell’immobile.
In questo caso la detrazione spettante oscilla tra il 75 e l’85% (a seconda della riduzione del rischio sismico conseguita, rispettivamente pari a una o a due classi) del prezzo riportato nell’atto pubblico di compravendita.
 
La spesa massima è sempre di 96.000 euro.

Cosa si intende per capienza fiscale?

Chiaramente la detrazione relativa al sisma bonus può essere fruita appieno solo se il contribuente è tenuto al pagamento delle imposte per un importo superiore allo sgravio, ossia alla somma da portare in detrazione.

Questo significa che nel caso in cui l'imposta dovuta fosse inferiore agli importi da portare in detrazione, la parte eventualmente eccedente non potrebbe essere recuperata e andrebbe definitivamente persa. Si parla in proposito di capienza fiscale.

Come effettuare i pagamenti

Le spese effettuate dovranno essere registrate con regolare fattura ed essere pagate con le seguenti modalità.

BONIFICO PARLANTE

Il cosiddetto "bonifico parlante" è un bonifico che richiede l'inserimento di alcuni dati:

  • nome, cognome e codice fiscale della persona che effettua il pagamento;
  • nome impresa beneficiaria e relativa partita IVA (o codice fiscale);
  • causale: tipo di intervento effettuato, i riferimenti normativi utili per identificare la legittimità della detrazione, gli estremi della fattura da corrispondere.

Se l'immobile su cui si effettuano gli interventi antisismici è in comproprietà, sulla distinta di versamento vanno riportati gli estremi di tutti i soggetti che partecipano alle spese.

A parte questo, sappi che puoi effettuarlo in banca (tutti gli istituti dispongono ormai di specifici modelli) ma anche comodamente da casa, tramite il servizio di home banking (anche in questo caso è quasi sempre disponibile un modulo online ad hoc per questo genere di pagamenti).

Attenzione però: la sua compilazione deve essere impeccabile, poiché qualora ci fossero errori, l’amministrazione finanziaria potrebbe non riconoscerti il diritto di accedere alle detrazioni. Se per caso dovessi incappare in un errore (indichi una partita IVA errata oppure un diverso numero di fattura) non hai che un rimedio a disposizione: chiedere all'impresa di rimborsarti la somma versata emettendo in tuo favore una nota credito. Quindi procedere ad un nuovo versamento sulla base della nuova fattura che riceverai.

CARTE DI PAGAMENTO

In alternativa al bonifico parlante, puoi utilizzare carte di credito, carte prepagate o bancomat: l’importante è conservare le ricevute (ricorda di fare una fotocopia, poiché la carta chimica degli scontrini tende a sbiadire in fretta).

Altra cosa a cui prestare attenzione è la data di pagamento: sappi che in questo specifico caso essa coincide con il giorno in cui è stata effettuata la transazione e non con il giorno in cui la somma è stata addebitata sul conto corrente.

Sisma Bonus: a chi spetta la detrazione

Possono fruire del sisma bonus

  • i contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef)
  • i contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle società (Ires).

Il contribuente deve, inoltre, essere proprietario o titolare di diritti reali/personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e deve sostenere personalmente le relative spese di ristrutturazione.

Come detto deve trattarsi di immobili di tipo abitativo oppure utilizzati per le attività produttive, situati sia nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) sia nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3). Sono incluse nel beneficio sia le case designate come abitazioni principali, sia le eventuali seconde case.

Le detrazioni per gli interventi antisismici possono essere fruite anche dagli Istituti autonomi per le case popolari.

Asseverazione sismabonus

Spostiamo ora l’attenzione sulla tipologia di interventi. Come detto questi dovranno determinare sull’immobile una riduzione del rischio sismico di una o due classi.

Effettuare questa valutazione è molto importante, poiché da essa dipende la percentuale di detrazione ottenibile. Non a caso tra i documenti necessari per fruire delle detrazioni, l'Agenzia delle Entrate prescrive una copia dell'asseverazione della classe di rischio dell’edificio precedente l’intervento e quella conseguibile a seguito dell’esecuzione dell’intervento progettato.

Il professionista abilitato è chiamato per legge a compilare l'Allegato B (decreto ministeriale 7 marzo 2017, n. 65).

Sismabonus 2024: sconto in fattura

In passato coloro che effettuano interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico potevano optare, in luogo della detrazione fiscale, alternativamente:

  • per un contributo di pari ammontare sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi;
  • per la cessione di un credito d'imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
Dal 17 febbraio 2023, data di entrata in vigore del “decreto Cessioni”, anche per il sismabonus non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o per la "cessione del credito d’imposta" corrispondente alla detrazione spettante.
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