Modulo richiesta Pin Inps: a cosa serve, come trasmetterlo

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 01/04/2020
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Modello con cui il cittadino poteva richiedere l'assegnazione del Pin dispositivo (Modulo MV35) necessario per accedere a tutti i servizi telematici offerti dall'Inps al cittadino. Abbiamo utilizzato non a caso il verbo al passato in quanto dal 30 settembre 2021, dopo una fase di transizone, si completa la dismissione del PIN INPS in favore delle identità digitali SPID, CIE e CNS. Tuttavia è possibile registrare una delega Inps per incaricare un intermediario ad interagire con l'Istituto di previdenza.

A cosa serviva il Pin Inps?

Grazie al Pin Inps molte prestazioni concesse dall'istituto di previdenza potevano essere richieste e gestite comodamente da casa, dunque senza doversi più recare presso le sedi territoriali. Si trattava di un codice identificativo personale che consentiva, ad esempio, di prendere visione della propria posizione contributiva, ma anche di accedere a tutta una serie di prestazioni previdenziali e assistenziali: dal reddito di cittadinanza agli assegni familiari, dal bonus bebè all'assegno sociale, dall'indennità di disoccupazione al congedo matrimoniale e via discorrendo.

La cosa interessante è che il Pin Inps consentiva l’accesso ai servizi online in funzione delle caratteristiche anagrafiche dell’utente e degli altri dati presenti in archivio. In pratica nel momento in cui l'utente inseriva i propri parametri di accesso, il sistema gli prospettava in maniera automatica quei servizi che erano in linea con il suo profilo e non altri.

Così un lavoratore autonomo, una volta loggato, non poteva accedere alla domanda per l'indennità di disoccupazione, così come un pensionato non poteva visualizzare i servizi dedicati ai parasubordinati e liberi professionisti, come pure un iscritto alla gestione separata non poteva accedere ai servizi riservati agli iscritti alla gestione dipendenti pubblici. In definitiva grazie a questo sistema di riconoscimento, ogni utente poteva usufruire esclusivamente dei servizi a lui dedicati.

Con un unico codice si poteva fare tutto?

No. Esistevano due tipi di codice: uno ordinario e l'altro dispositivo. Il Pin Inps ordinario serviva fondamentalmente per avere accesso a determinate informazioni che ci riguardavano, come i dati relativi alla propria posizione contributiva o alla propria pensione.

Tuttavia se si voleva richiedere all'Inps una specifica prestazione, come ad esempio la Naspi o gli assegni familiari, era necessario disporre del Pin Inps dispositivo. Ciò al fine di garantire certezza e sicurezza sull'identità del richiedente.

Il Pin Inps aveva durata semestrale per i cittadini, che si riduceva a tre mesi per gli intermediari istituzionali. Alla scadenza poteva essere rinnovato online, seguendo le procedure segnalate dal portale dell’Inps.

Perché la sostituzione del Pin Inps con lo SPID

L'Inps aveva già consentito l’accesso ai propri servizi tramite il sistema SPID (oppure CIE o CNS), rendendolo successivamente obbligatorio per i Patronati e i CAF.

La decisione dell'istituto di optare per lo switch-off dal PIN allo SPID trova spiegazione nel fatto che oggi lo SPID rappresenta una infrastruttura strategica per il nostro Paese, consentendo di fatto agli utenti di interagire non solo con l’Istituto, ma con l’intero sistema pubblico (Asl, Comuni, Camere di Commercio, Regioni, ecc.), con i soggetti privati aderenti e perfino con le altre pubbliche Amministrazioni dell’Unione europea.

Il sistema SPID è inoltre dotato di livelli di autenticazione che possono permettere all'Inps di abilitare servizi nuovi che richiedono una maggiore affidabilità nella fase di riconoscimento dell’utente: firme digitali, pagamenti, ecc.

E' per tutti questi motivi che dal 1° ottobre 2020 l’Inps non ha rilasciato più PIN ai propri utenti. 

Chiaramente vi è stata una fase transitoria, necessaria per consentire il graduale passaggio dell’utenza verso le credenziali SPID, CIE o CNS. Questo ha fatto si che i PIN Inps già in possesso degli utenti conservassero la loro validità fino alla conclusione della fase transitoria.

Tuttavia per venire incontro alle esigenze di particolari categorie di cittadini (in particolare anziani e più in generale coloro che hanno poca dimestichezza con la tecnologia) è stata prevista la possibilità di conferire la delega a un’altra persona.

La richiesta può essere effettuata dal delegante presso una qualsiasi sede INPS compilando e presentando il modello delega Inps e la copia del documento di riconoscimento del delegante.

Quali alternative al Pin Inps e allo SPID

Oltre che con il Pin Inps (fino al termine del periodo di transizione) e con lo SPID, è possibile accedere all’area riservata del portale dell’Istituto tramite

  • Carta di Identità Elettronica 3.0 (CIE);
  • Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

In alternativa il cittadino può farsi assistere da un Caf, un Patronato, un'associazione di categoria o un intermediario abilitato all'invio delle domande Inps per via telematica (commercialisti, consulenti del lavoro, ecc.).

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