Multa parabrezza rotto: modelli per ricorsi

- Ultimo aggiornamento: 05/11/2023
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Circolare con il vetro rotto o con il parabrezza scheggiato ci espone al rischio di una multa decisamente salata, oltre che al pericolo di un incidente visto che in taluni casi la crepatura può essere tale da influenzare la visibilità del guidatore. Ecco in quali casi è possibile contestare la contravvenzione.

Parabrezza scheggiato multa: a quanto ammonta

Quando si nota una scheggiatura sul parabrezza la reazione immediata (e sbagliata) è quella di non farla subito controllare da un tecnico specializzato. È importante sapere, infatti, che nella stragrande maggioranza dei casi la riparazione di una scheggiatura nel parabrezza non solo è possibile, ma anche rapida ed economica.

L'importante è la crepatura non abbia il diametro superiore a quello di una monetina, non sia localizzato lungo il bordo e soprattutto non si trovi all'interno della visuale del guidatore. In questi casi con una spesa minima (tra i 60 e i 100 euro) è possibile riparare il danno. Nel caso in cui l'automobilista abbia la polizza cristalli l'intervento è addirittura gratuito. Questo il

Differire l'intervento di riparazione ad un momento successivo ci si espone a due potenziali rischi:

  • un peggioramento del danno, che da un lato condiziona economicamente ed esteticamente la riparazione (imponendo in taluni casi la sostituzione del parabrezza) e dall'altro mette a rischio la sicurezza di chi viaggia con il veicolo;
  • una multa da parte delle forze dell'ordine.

Con riferimento a quest'ultimo punto c'è da dire che il Codice della Strada non prevede espressamente - come è ovvio del resto - una multa per parabrezza rotto. Tuttavia se la scheggiatura si trova nella linea di visibilità del conducente, le forze dell'ordine possono elevare una contravvenzione in quanto lo stato del veicolo non è in condizioni di massima efficienza, così come prevede l'articolo 79 del CdS ai commi 1 e 4. Nel merito l'articolo n° 237 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della Strada è ancora più esplicito: al comma 1 lett. g) stabilisce che tutti i vetri interessanti la visibilità del conducente non devono presentare rotture, anche se localizzate.

Un parabrezza scheggiato, infatti, può non solo trasformarsi in qualunque momento in una rottura, con le conseguenze che lasciamo a tutti immaginare, ma anche dare problemi di visibilità al guidatore, specie nelle ore notturne e perfino condizionare il regolare funzionamento degli airbag.

In caso di parabrezza scheggiato la multa va da 87 a 344 euro. L'art. 175 comma 16 prevede una multa da 41 a 169 euro nel caso in cui l'infrazione venga rilevata in autostrada, con la sanzione accessoria della perdita di 2 punti dalla patente di guida.

Le stesse identiche considerazioni (decurtazione dei punti a parte) possono essere fate per la multa fanale rotto.

Multa parabrezza rotto: quando è possibile fare ricorso

Può accadere che l'automobilista ritrovi sotto i tergicristalli il preavviso di contravvenzione per parabrezza crepato, con allegato il bollettino di pagamento. Ricordiamo che tale preavviso ha solo lo scopo di evidenziare l'infrazione commessa e consentire al trasgressore di pagare l'importo della sanzione senza l'aggravio delle spese di accertamento e notifica.

Contro tale preavviso non è possibile fare ricorso per il semplice fatto che tale documento non ha valore legale. Infatti è necessario aspettare che l'atto sia notificato sotto forma di Verbale di Accertamento per Infrazione al Codice della Strada, per poterlo impugnare davanti al Prefetto (art.203 c.d.s.) o al Giudice di Pace (art.204-bis c.d.s.).

Ora è importante ricordare che il verbale deve essere notificato al responsabile entro 90 giorni (360 gg. se residente all'estero) dalla data d'accertamento della violazione e i 90 giorni decorrono dall'accertamento. Dunque una prima possibilità di ricorso contro una multa parabrezza rotto potrebbe esserci nel caso in cui la notifica del verbale avvenisse oltre i termini previsti dalla legge. Questo il

Una seconda possibilità di ricorso è data dal riscontro di vizi di forma del verbale (erronea indicazione della targa, mancata o insufficiente esposizione dei fatti che caratterizzano la violazione, mancata o errata indicazione dell’Autorità competente per il ricorso, ecc.).

Al di là di queste ipotesi è difficile proporre un ricorso multa per parabrezza scheggiato, a meno di non ricorrere alla querela di falso contro le dichiarazioni rese dal pubblico ufficiale e riportate nel verbale: l'automobilista fa riparare il parabrezza il giorno stesso, così da poter sostenere la tesi secondo cui al momento in cui era stata elevata la contravvenzione in realtà il parabrezza non presentava crepe o incrinature.

Ma dimostrare che un poliziotto o un carabiniere sta mentendo (le loro dichiarazioni fanno “piena prova”) non solo è complicato, ma anche rischioso. Senza contare che occorre avviare una causa parallela e farsi assistere da un avvocato. Ne vale la pena?

Tags:  contravvenzione

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