Proposta transattiva fac simile: modello editabile
L'atto di transazione è una scrittura privata con cui le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine ad una lite in corso o prevengono una lite che potrà sorgere tra di loro (art. 1965 c.c.). Lo scopo è quello di dirimere una controversia senza che ricorrere al giudice, evitando in questo modo un aggravio di spese e perdite di tempo.
Atto di transazione: cos'è
La transazione non ha come fine quello di accertare le ragioni dell’uno o dell’altro, ma rappresenta uno strumento di agile e sollecita composizione informale e stragiudiziale di liti attuali o future, per effetto del quale ciascuna parte rinuncia ad alcune delle proprie pretese nei confronti dell'altra. La transazione, dunque, può essere concepita come una definizione bonaria di una lite, un modo per superare una controversia senza necessariamente rivolgersi all'Autorità Giudiziaria.
Per esprimere meglio il concetto riportiamo un esempio: Rossi afferma di avere un credito di 2.000 € nei confronti di Bianchi a seguito della fornitura di un determinato servizio. Bianchi sostiene di essere tenuto a pagare una somma inferiore (800 euro) in quanto il servizio non è stato fornito a regolare d’arte. Ci sarebbero da parte di entrambi gli estremi per un ricorso al giudice. Tuttavia dopo lunghe ed estenuanti trattative, le parti trovano un accordo che consente loro di evitare i fastidi, le lungaggini e le spese del processo. Rossi, che pretendeva 2.000 euro si accontenterà di 1.200 euro, mentre Bianchi accetterà di concedere una somma più alta di quella che originariamente era disposto a versare.
Si può affermare che la transazione è un contratto consensuale ed a prestazioni corrispettive, visto che Rossi e Bianchi rinunciano a parte delle proprie pretese. Dunque la reciprocità delle concessioni è un aspetto fondamentale, in mancanza del quale il contratto potrebbe essere dichiarato nullo.
Anche l'accordo bonario è una formula che consente ai privati, alle prese con una controversia, di trovare una soluzione che possa soddisfare un po' tutti senza far ricorso al giudice. Si distingue dalla transazione, tuttavia, perché quest'ultima trova il suo fondamento proprio sulle reciproche concessioni che ciascuno è disposto a fare pur di porre fine alla lite. Con l'accordo bonario, al contrario, una parte potrebbe decidere di accettare integralmente le richieste dell'altra, senza che ciò comporti necessariamente un formale "sacrificio" da uno o entrambe le parti. Ecco un
Transazione semplice e novativa
Si distingue in particolare la transazione semplice da quella novativa. Nel primo caso le parti trovano un accordo conciliativo sulle reciproche pretese all'interno di un rapporto preesistente. Si parla, invece, di transazione novativa quando le parti intendono semplicemente porre fine alla lite senza alcun riconoscimento delle pretese di ognuno. Si tratta in altri termini di un nuovo accordo che non ha alcun legame con l’oggetto della controversia: una delle parti accetta il pagamento di un corrispettivo a fronte della rinuncia a qualsiasi pretesa futura e della garanzia alla rinuncia alla lite stessa. In questo modo all’obbligazione originaria, se ne sostituisce una nuova.
Nel caso di una transazione novativa è opportuno riportare sul contratto un articolo del tipo:
"Le parti intendono considerare il presente atto come transazione novativa, intendendo in particolare che i compensi erogati per l’effetto non sono relazionabili al rapporto di collaborazione in quanto lo stesso viene di fatto sostituito dall’accordo transattivo.
Le parti manifestano in modo inequivocabile la volontà di estinguere il rapporto preesistente mediante l’espressa formalizzazione dell’intenzione di costituire il nuovo presente rapporto che quindi si sostituisce al precedente e che viene estinto con la sottoscrizione della transazione presente".
Atto di transazione: requisiti
Secondo l'art. 1966 del Cod. Civ. condizione necessaria perchè si possa ricorrere alla transazione è che le parti abbiamo "la capacità di disporre dei diritti che formano oggetto della lite".
Le parti, in altri termini, devono avere la capacità di agire: con essa deve intendersi l'idoneità del soggetto a esercitare i diritti e ad assumere gli obblighi di cui è titolare. Un minore può ricevere in eredità un immobile divenendone proprietario, dunque avere la capacità giuridica, ma non essere in grado di amministrarlo (pagare le tasse, metterlo in vendita, concederlo in locazione, ecc.), ossia non avere la capacità di agire. Secondo il nostro ordinamento la capacità di agire si acquista con maggiore età che è fissata a 18 anni, benché certi atti possano essere validamente compiuti anche da chi ha meno della maggiore età.
Questo come regola generale. Poi può accadere che il soggetto maggiorenne non possieda comunque la capacità di agire, perchè ad esempio è malato di mente, fa abuso di sostanze alcoliche o di stupefacenti, è sordomuto o non vedente fin dalla nascita oppure perchè ha la tendenza a sperperare il proprio patrimonio. In queste situazioni intervengono gli istituti di protezione.
Differenza tra saldo e stralcio e transazione
Spesso si tende ad associare transazione e saldo e stralcio, usando indistintamente l'uno o l'altro termine. Tuttavia con il termine "saldo e stralcio", non regolamentato dalla normativa, ci si intende più che altro riferire ad una riduzione delle somme dovute, per il debitore che versa in grave e comprovata difficoltà economica, a fronte di un pagamento immediato in favore del creditore.
Dunque il saldo e stralcio va considerato come l'effetto, la conseguenza di un accordo transattivo a cui le parti, ossia creditore e debitore, hanno già deciso di aderire col fine di porre fine all'obbligazione attraverso reciproche concessioni. Questo un esempio di
vale a dire una lettera che consente
- al debitore, che palesa delle difficoltà nel rimborso per via di una precaria situazione economica, di chiudere la propria posizione pagando un importo inferiore rispetto a quello dovuto;
- al creditore di rientrare in possesso di una buona parte delle somme vantate evitando di procedere per le vie legali, cosa che lo esporrebbe ad un aggravio di costi e comunque ad un esito incerto.
Chiaramente le posizioni debitorie possono essere estinte attraverso un atto di rinuncia al credito.
Transazione modello: quando predisporlo
Come detto l'atto di transazione va predisposto quando le parti optano per una soluzione stragiudiziale della controversia, vale a dire per una soluzione che possa, attraverso reciproche rinunce, soddisfare le pretese di entrambi evitando il ricorso al Giudice. Facciamo un paio di esempi.
Mario ritiene di non aver ricevuto un servizio a regola d'arte dal proprio fornitore (Andrea). Per questo motivo chiede di pagare una somma inferiore rispetto a quella pattuita (1.500 anziché 2.500 euro). Mario e Andrea, per evitare di imbarcarsi in una causa dall'esito incerto ma sicuramente costoso, decidono di accordarsi per un corrispettivo di 2.000 euro.
Carlo che ha momentaneamente perso il posto di lavoro si trova indietro con il pagamento del canone di locazione. Il proprietario Antonio invece di dare avvio alla procedura di sfratto, si accorda con il proprio inquilino per un pagamento rateale del debito maturato. In questo modo Antonio riuscirà, seppure nel tempo, ad incassare quanto dovuto e Carlo avrà la possibilità di continuare ad abitare l'immobile.
Oggetto di una proposta di transazione
Come si evince dagli esempi fatti, la transazione può riguardare si le somme da pagare ma anche i termini di pagamento.
In linea generale con una proposta di transazione si può disciplinare praticamente di tutto, tranne i cd "diritti indisponibili" che vengono disciplinati dalla legge soltanto. I diritti indisponibili diritti soggettivi che non possono essere trasmessi dal titolare ad un altro soggetto: diritto al mantenimento, diritto agli alimenti, diritto alla retribuzione e alle ferie per il lavoratore, diritto all'istruzione, diritto al voto, ecc.
Dunque se la proposta di transazione ha ad oggetto un diritto indisponibile è da considerarsi nulla. Così come è nulla la proposta di transazione relativa ad un contratto illecito.
La transazione è invece annullabile se fatta sulla base di documenti che in seguito sono stati riconosciuti falsi oppure su una lite già decisa con sentenza passata in giudicato, della quale le parti o una di esse non avevano notizia.
Proposta di transazione: quando in forma scritta
L’art. 1967 del Cod. Civile stabilisce che le transazioni possono effettuarsi anche oralmente e che la forma scritta è prevista solo ad probationem. Cosa significa? Che la forma scritta non influisce sulla validità del negozio, ma costituisce l'unico mezzo (insieme al giuramento) per provare l'esistenza di quel contratto.
Tuttavia se la lite ha ad oggetto i diritti di cui all'art. 1350 c.c. è necessaria la forma scritta (ad substantiam): quando ad esempio si trasferisce la proprietà di un bene immobile, quando si modifica o si trasferisce il diritto di usufrutto su un bene immobile, quando si costituisce una società o un'associazione e così via.
Atto di transazione fac simile word
In questa scheda sono disponibili due modelli di transazione, uno dei quali in formato WORD, dunque facilmente adattabile alle specifiche circostanze.
Sempre sul nostro portale è disponibile per il download un
che ditta costruttrice e acquirente possono utilizzare per dirimere una controversia nata a seguito di talune lamentele manifestate dal cliente che ha riscontrato vizi e difetti di costruzione nell'immobile. Sempre dal nostro portale è possibile scaricare questo
con il quale una parte dichiara di ricevere in contanti (o a mezzo assegno bancario, circolare, bonifico o altro) una certa somma dalla controparte a titolo di risarcimento di tutti i danni subiti dal proprio veicolo a seguito di un sinistro stradale, evitando in questo modo di formulare denunce alle rispettive compagnie assicurative.
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