Affitto a canone concordato: come funziona

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 23/06/2022

Cosa significa e come funziona l’affitto a canone concordato, una tipologia di contratto estremamente conveniente sia per il proprietario dell’immobile, che può avvalersi di taluni vantaggi fiscali, sia per l’affittuario, che può beneficiare di prezzi più bassi e fissi rispetto ai contratti stipulati a canone libero. Traendone beneficio entrambe le parti , inoltre, l’affitto a canone concordato si rivela anche un ottimo espediente per incrementare la stipula di contratti di locazione in regola e combattere la piaga degli affitti in nero.

Caratteristiche del contratto a canone concordato

Rispetto al contratto di locazione ordinario, in cui la durata minima è di 4 anni rinnovabile per ulteriori 4 (4x4) e il canone è liberamente stabilito dalle parti, il contratto di locazione a canone concordato ha

  • una durata ridotta (per gli immobili a destinazione abitativa 3 anni + 2);
  • un canone determinato sulla base di accordi territoriali tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini.

Tipologie di contratti di locazione a canone concordato

Premesso che questi contratti possono essere stipulati su tutto il territorio italiano e non solo in quei comuni ad alta tensione abitativa, possiamo distinguere le seguenti tipologie:

  • contratti ad uso abitativo (durata 3 + 2 anni);
  • contratti ad uso transitorio (durata 1 - 18 mesi);
  • contratti per studenti universitari (durata 6 mesi - 3 anni).

Vantaggi del contratto di locazione concordato

Il ricorso all'affitto a canone concordato consente di ottenere benefici sia al locatore che all'inquilino.

BENEFICI PER IL LOCATORE

  • decurtazione del 30% del reddito da locazione da imputare a tassazione;
  • cedolare secca del 10%, mentre per i contratti di locazione a canone libero l’aliquota è pari al 21%. Ricordiamo che la cedolare secca sostituisce Irpef, addizionali, imposta di bollo o di registro;
  • imposta di registro del 2% si applica sul 70% del canone annuo. L'imposta di bollo è assolta per intero;
  • riduzione IMU e TASI al 75%

BENEFICI PER L'INQUILINO

  • canone più basso rispetto alla media di mercato;
  • detrazione fiscale di 495,80 euro se il reddito complessivo non supera 15.493,71 euro o di 247,90 euro se il reddito complessivo è compreso tra 15.493,71 e 30.987,41 euro.
Pubblicato il 23/06/2022    2 Commenti
Documenti correlati


56129 - francesca a.
01/07/2021
Salve, sono proprietaria di un appartamento locato, da oltre 5 anni ho in corso lo sfratto per morosità. In attesa della sentenza del giudice, devo continuare a dichiarare il canone non percepito? Grazie per cortese risposta

45525 - MARIA CONCETTA
10/05/2016
Quando gli avvocati non versano il contributo unificato, il funzionario giudiziario dopo averli invitati a regolare la situazione, cosa deve fare? O meglio c'è una circolare che dà disposizioni precise in merito?


Lascia un commento
Attenzione: prima di inviare una domanda, controlla se è già presente una risposta ad un quesito simile.

I pareri espressi in forma gratuita dalla redazione di Moduli.it non costituiscono un parere di tipo professionale o legale. Per una consulenza specifica è sempre necessario rivolgersi ad un professionista debitamente qualificato.

Obbligatorio