Fac simile con cui è possibile proporre ricorso contro una multa per divieto di sosta temporaneo elevata dalla Polizia Municipale. Questo, invece, il più generale fac simile di ricorso multa divieto di sosta.
E' l'ente proprietario della strada che può con ordinanza stabilire un divieto di sosta temporaneo. A stabilirlo è l'art. 6 lett. f) del Codice della Strada. Così nel caso delle strade cittadine il divieto è contenuto in una ordinanza del sindaco, affissa nell'albo pretorio del comune affinchè sia portata a conoscenza della cittadinanza.
Le motivazioni che stanno alla base di un temporaneo impedimento alla sosta possono essere diverse: lo svolgimento di una manifestazione culturale o folkloristica, il rifacimento o la pulizia del manto stradale, l'organizzazione di un mercatino, il disinnesco e la rimozione di un ordigno bellico, ecc.
Il CdS chiarisce che il divieto deve essere reso noto non meno di 48 ore prima con cartelli e con eventuali altri mezzi appropriati. Ciò a tutela di quanti abbiano parcheggiato proprio in quel tratto prima della pubblicazione dell'ordinanza e della conseguente apposizione dei cartelli.
In particolare gli operai del comune (o la ditta esterna che esegui questi lavori) devono non solo apporre la segnaletica, ma anche specificare chiaramente sulla stessa la temporaneità del divieto di sosta: ad es. dalle ore 8.00 alle ore 20.00 del giorno 16 Giugno 2020.
Molte amministrazioni riportano sui cartelli anche gli estremi dell'ordinanza.
I cartelli devono essere ben visibili, collocati ad ogni intersezione con altre strade, non posizionati a ridosso di siepi, alberi o cassonetti della spazzatura, ben ancorati a terra per evitare che possano essere spostati o adagiati sull'asfalto.
Il ricorso può essere proposto al Prefetto, anche per il tramite dell'ente verbalizzante (ad es. Polizia Municipale), nei casi in cui:
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