Modulo DAT scaricabile: PDF per testamento biologico
Fac simile da utilizzare nel caso in cui si decida di fare testamento biologico o biotestamento redigendo la proprie disposizioni anticipate di trattamento (DAT), ossia indicazioni sui trattamenti sanitari da ricevere o da rifiutare nei casi in cui ci si trovasse in condizioni di incapacità. La materia è regolata dalla Legge n. 219/2017 approvata il 14 dicembre 2017 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 16 gennaio 2018.
Modulo testamento biologico: a cosa serve
In pratica ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere, in previsione di un’eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo avere acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte, può, attraverso le DAT, esprimere le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto ad accertamenti diagnostici o scelte terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari.
Nelle DAT può altresì essere indicata una persona di fiducia ("fiduciario"), che faccia le veci del dichiarante e si interfacci con i medici e con le strutture sanitarie.
Cosa riportare nel modulo DAT
In pratica attraverso il modulo DAT la persona, nell’ipotesi di trovarsi in una situazione in cui non è in grado di decidere o di comunicare, temporaneamente o permanentemente, le proprie decisioni ai medici, può disporre ad esempio che in presenza di una malattia allo stadio terminale o di uno stato di coma o vegetativo permanenti e irreversibili, su di lui siano (o non siano) intrapresi tutti i provvedimenti atti ad alleviare le proprie sofferenze, compreso l’uso di farmaci oppiacei, siano (o non siano) disposti i trattamenti per la nutrizione e l'idratazione artificiali, siano (o non siano) praticate trasfusioni di sangue e così via.
Il dichiarante può anche disporre in merito all’assistenza religiosa, alla donazione dei propri organi per trapianti, alla cremazione o sepoltura, alla cerimonia funebre e così via.
Chiaramente tutte queste disposizioni perderebbero di validità se, in piena coscienza, la stessa persona decidesse di annullarle o sostituirle con una successiva dichiarazione.
Chi può compilare il modulo testamento biologico
Può fare testamento biologico qualunque persona che sia
- maggiorenne
- capace di intendere e di volere.
E' importante, tuttavia, che la persona si consulti prima con un medico al fine di acquisire tutte le informazioni utili sulle conseguenze delle proprie scelte.
Cosa fare dopo aver compilato il modello DAT
Il documento una volta redatto può essere
- consegnato personalmente all’Ufficio dello Stato Civile del Comune di residenza del disponente;
- presentato ad un notaio e trasformato in atto pubblico o scrittura privata autenticata.
E' opportuno precisare che per il modello DAT non c'è l'obbligo della registrazione, dell'applicazione dell'imposta di bollo o di qualsiasi altro diritto o tassa.
E chi non può scrivere o firmare?
In una situazione del genere è possibile ricorrere alla videoregistrazione o anche a dispositivi tecnologici che consentono alle persone con disabilità di comunicare.
E possibile modificare il contenuto del modulo DAT?
Sì, in qualunque momento. Come fare? Semplicemente compilando una nuova dichiarazione, specificando chiaramente che quest'ultima modifica o elimina ogni altra precedente disposizione anticipata di trattamento precedentemente resa.
Se la situazione specifica non rende possibile questa soluzione, si può ricorrere ad una dichiarazione verbale o ad una videoregistrazione raccolta da un medico alla presenza di due testimoni.
Come deve comportarsi il personale medico
Il personale medico è tenuto al rispetto delle DAT, le quali possono essere disattese, in tutto o in parte, dallo stesso personale medico stesso, in accordo con il fiduciario, qualora esse appaiano palesemente incongrue o non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente ovvero sussistano terapie non prevedibili all’atto della sottoscrizione, capaci di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni di vita.
Testamento biologico: minori e incapaci
MINORI
Per i minori sono i genitori a decidere, anche se questi risultano separati o divorziati. Tuttavia per la redazione delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat), i genitori devono tener conto dell’opinione del minore, opinione che acquista tanto più peso quanto più il figlio dovesse risultare maturo e prossimo alla maggiore età. Se fra i genitori c’è conflitto, decide nel merito il Tribunale, che tuttavia è tenuto ad ascoltare il minore nel caso in cui questi abbia più di 12 anni.
INTERDETTI
È per l’interdetto chi provvede alle Disposizioni Anticipate di Trattamento? Chiariamo innanzitutto che per la legge, l’interdetto è una persona totalmente incapace d'agire e di provvedere ai propri interessi. Ci può essere interdizione giudiziale (quando c’è una sentenza del Giudice) oppure legale (quando è prevista una pena accessoria alla condanna all'ergastolo o alla reclusione per un tempo non inferiore a cinque anni). Ebbene per la legge in questi casi decide sempre il tutore. Se il tutore o l’amministratore di sostegno rifiutano le cure, mentre i medici le ritengono adeguate e necessarie, nel merito interviene e decide il Giudice.
INABILITATI
E per l’inabilitato cosa prevede la legge sul biotestamento? L’inabilitato è colui che si trova in particolari condizioni psicofisiche, tuttavia non così gravi da essere privato totalmente della capacità di agire. Ad esempio è colui che soffre di una infermità mentale non grave, o che ha la tendenza a spendere o a donare in maniera eccessiva e senza riflessione, o che fa abuso abituale di alcolici o stupefacenti e così via. Per la legge è comunque una persona che necessita dell'assistenza di un curatore, nominato dal Tribunale. Tuttavia ai fini della redazione della Dat, le nuove disposizioni prevedono che l’inabilitato possa decidere per se stesso.
Testamento biologico: il fiduciario
Chi redice e sottoscrive le Dat deve indicare una persona di sua fiducia (“fiduciario”) che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie. In pratica la legge impone che nelle Dat sia indicato un familiare o un amico dal quale il medico sia in grado di apprendere le volontà del paziente nel caso in cui questi fosse impossibilitato ad esprimersi. Il fiduciario, dunque, ha la funzione di far rispettare le Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat) nei rapporti con medici e strutture sanitarie.
Il fiduciario deve avere la maggiore età ed essere capace di intendere e di volere. Se le Dat non contengono la nomina del fiduciario, oppure questi nel frattempo è deceduto oppure ha rinunciato alla nomina, le volontà espresse per iscritto dal paziente rimangono comunque efficaci, mentre qualora se ne ravvisi la necessità il giudice può nominare un amministratore di sostegno.
Qualora tra fiduciario e staff medico si instauri un conflitto, nel merito interverrà il Giudice.
Testamento biologico: rifiuto di applicare le Dat
Ma le Dat possono essere violate? In generale la risposta è si. Ma attenzione: le Dat possono essere disattese dal medico quando
- le “disposizioni lasciate dal paziente appaiano palesemente incongrue e non corrispondenti alla condizione clinica attuale del paziente”, oppure quando
- nel corso degli anni la medicina ha messo a punto nuovi farmaci e terapie sconosciuti al momento della redazione delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (Dat) e in grado di offrire concrete possibilità di miglioramento delle condizioni del paziente.
In entrambi i casi, tuttavia, resta fondamentale il permesso del fiduciario.
Il medico potrà applicare l’obiezione di coscienza sulle Dat, in buona sostanza potrà rifiutarsi di applicare le volontà del paziente nel caso in cui queste siano contrarie ai propri principi etici e morali. Tuttavia - dice la legge - le strutture sanitarie, incluse quelle religiose, saranno tenute a reperire dei medici disposti a eseguire le volontà espresse dal paziente.
Accanimento terapeutico e terapia del dolore
Le legge prescrive il divieto di accanimento terapeutico. In particolare stabilisce che “nel caso di paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati”.
Con la nuova legge viene affrontato anche il tema della terapia del dolore e della sedazione palliativa profonda. In particolare qualora il paziente fosse, ad esempio, affetto da una malattia allo stadio terminale, che richieda l'utilizzo permanente di macchine, oppure si trovasse in coma o in uno stato vegetativo, il medico e lo staff sanitario devono sempre garantire una terapia in grado di alleviarne le sofferenze, anche in caso di rifiuto o di revoca del consenso al trattamento sanitario indicato dal medico. In presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla sedazione profonda continua in associazione con la terapia del dolore, con il consenso del paziente.
Infine un riferimento alla pianificazione condivisa delle cure. In particolare di fronte ad una patologia cronica e invalidante o con prognosi infausta in continua evoluzione, può essere realizzata una pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico, alla quale tutto il personale sanitario dovrà attenersi. Le cure potranno essere adeguate al progressivo evolversi della malattia su richiesta del paziente o su suggerimento del medico.
Differenza tra testamento biologico ed eutanasia
Benché per una parte dell'opinione pubblica la legge sul testamento biologico rappresenti una via verso l’eutanasia, va precisato che sussiste una sostanziale differenza tra biotestamento ed eutanasia.
Il biotestamento, o testamento biologico, è una dichiarazione anticipata che una persona, in maniera consapevole e nel pieno delle sue capacità, esprime sulle cure e sui trattamenti sanitari che intende accettare o rifiutare nel caso in cui un domani non fosse più in grado - ad esempio per un grave incidente - di manifestare liberamente le proprie scelte. Il biotestamento è in altri termini uno strumento che tutela il diritto di autodeterminazione del malato.
Cosa diversa è l'eutanasia, ossia la possibilità che viene concessa al paziente, che non può guarire e che versa in una condizione di grave sofferenza, di chiedere ed ottenere un aiuto a morire.
Può trattarsi di eutanasia passiva (interruzione delle cure) o attiva (somministrazione letale). Ricordiamo che l’eutanasia è una pratica che nel nostro paese costituisce un reato punibile penalmente. In Europa è consentito esclusivamente in Belgio, Olanda e Lussemburgo.
In altri paesi come in Germania, Spagna e Svizzera, invece, viene praticato il cosiddetto "suicidio assistito". Si tratta di una pratica che si differenzia dall'eutanasia per il fatto che non è il personale medico a provocare direttamente la morte; infatti è il paziente stesso che in maniera consapevole si somministra il farmaco letale in totale autonomia e senza l'intervento di terzi.
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