Stato di famiglia storico autocertificazione: fac simile editabile

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 12/07/2024
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Descrizione

Con l'autocertificazione dello stato di famiglia storico il dichiarante attesta i componenti residenti (come tali registrati in anagrafe) in un determinato posto (indirizzo) ad una certa data del passato.

Autocertificazione stato di famiglia storico: cos'è

Come accennato in premessa si tratta di una autocertificazione che sostituisce il certificato storico dello stato di famiglia rilasciato dall’Ufficio Anagrafe del Comune.

In pratica attraverso l'autocertificazione stato di famiglia storico il dichiarante attesta i componenti residenti (come tali registrati in anagrafe) in un determinato posto (indirizzo) ad una certa data del passato, indipendentemente dal loro vincolo di parentela. Il ricorso a tale autocertificazione può giustificarsi per diverse motivazioni: richiesta di assegni familiari, attestazione ISEE, richiesta di mutuo, ottenimento di benefici economici dalla PA, ecc.

Si distingue dall'autocertificazione stato famiglia che invece fa una fotografia sulla composizione attuale del nucleo familiare di un determinato soggetto.

L’autocertificazione stato di famiglia storico, in sostituzione della normale certificazione rilasciata dagli uffici competenti, ha lo stesso valore del certificato, ma non è soggetta al pagamento dell'imposta di bollo, nè dei diritti di segreteria, e non necessita di autenticazione della firma.

Nei confronti di chi può essere utilizzata

Dal 1 gennaio 2012, così come previsto dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183, tutte le certificazioni rilasciate dalla Pubblica Amministrazione, sono valide ed utilizzabili esclusivamente nei rapporti tra privati. Tutti i certificati anagrafici sono soggetti al pagamento dell'imposta di bollo, ad esclusione degli usi indicati nel Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642 .

Nei rapporti con gli organi della pubblica amministrazione e con i gestori di pubblici servizi, i certificati e gli atti di notorietà sono sempre sostituiti dalle dichiarazioni sostitutive (art. 46 del Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445).

Con le modifiche apportate dall'art. 30 bis del Decreto Legge n. 76/2020, convertito con Legge n. 120/2020 (cd. "Decreto Semplificazioni") all'art. 2 del DPR n.445/2000 anche i privati sono tenuti ad accettare le autocertificazioni.

In buona sostanza il cittadino non deve più chiedere il certificato di famiglia storico, neppure quando instaura un rapporto con un soggetto privato (quali ad esempio banche, notai, ecc.). Per contro questi ultimi hanno l’obbligo di accettare l'autocertificazione stato di famiglia storico, chiaramente potendosi rivolgere alle amministrazioni competenti (in questo caso l'Ufficio Anagrafe del Comune) per verificare che quanto dichiarato rispondi al vero.

Tutto questo comporta una notevole semplificazione per il cittadino, che si traduce in un risparmio di tempo e di denaro non indifferente (al certificato occorre applicare una marca da bollo di 16,00).

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