Doppia fatturazione energia elettrica: ecco come comportarsi

Con la liberalizzazione del mercato dell’energia, le offerte di luce e gas si sono moltiplicate a dismisura, permettendo a ciascuno di scegliere quella più adatta alle proprie abitudini di consumo. E' così che molti utenti hanno scelto di recedere dal vecchio contratto di fornitura per sottoscriverne uno nuovo. Fin qui tutto bene. Ma come comportarsi se si ricevono due bollette riferite al medesimo periodo. Niente paura: non sei stato truffato e non devi pagarle entrambe. Sei solo di fronte ad un caso di doppia fatturazione gas o doppia fatturazione energia elettrica. Ecco come risolverlo.

Doppia fatturazione energia elettrica (o gas): a cosa è dovuta

Quando cambi il venditore di energia elettrica o gas è possibile che tu riceva, rispetto ad uno stesso periodo, la bolletta da entrambi i fornitori.

La doppia fatturazione gas o luce è dovuta ad un banale errore di comunicazione, che purtroppo si verifica con una certa frequenza, ma che si risolve con altrettanta facilità.

Cosa accade in pratica? È presto detto: sai bene che quando sottoscrivi un nuovo contratto di fornitura, è compito del nuovo fornitore comunicare il recesso al precedente. In talune circostanze può accadere che la comunicazione tardi ad arrivare, cosicché mentre il nuovo fornitore registra i tuoi primi consumi e li fattura in bolletta, il fornitore precedente (non essendo a conoscenza della tua disdetta) fa lo stesso. In questo modo tu finisci per ricevere due distinte bollette per uno stesso periodo.

Doppia fatturazione gas (o energia elettrica): come risolverlo

La prima cosa da fare per risolvere questa seccatura è analizzare con attenzione le due fatture. Prendi quella del vecchio fornitore e verifica la presenza della dicitura “Bolletta di Ultimo Consumo”. Se quella che hai in mano riporta questa didascalia vuol dire che la società è stata informata del tuo recesso e che  nella bolletta che hai ricevuto è riportato unicamente il conguaglio di tutti i consumi effettuati nell’ultimo periodo. In questo caso non hai scelta: devi pagare entrambe le bollette.

Se però la bolletta non riporta alcun riferimento al conguaglio dei consumi e alla chiusura del contratto e soprattutto le due bollette fanno riferimento allo stesso periodo, è chiaro che il vecchio fornitore non è ancora stato informato. A questo punto rimboccati le maniche e fallo tu, in prima persona.

Il procedimento è più semplice di quello che credi: non devi far altro che inviare una comunicazione all’ufficio reclami del vecchio fornitore tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno o PEC. Questa modalità ti consentirà di avere un riscontro circa il ricevimento della lettera da parte del vecchio fornitore di energia.

Se non sai cosa scrivere, ti consigliamo di prendere spunto da questa

L'indirizzo di spedizione puoi reperirlo facilmente consultando il sito ufficiale della compagnia oppure l'ultima bolletta ricevuta. In alternativa chiamando direttamente il servizio clienti della società.

Tempi per la rettifica ed eventuali indennizzi

Una volta spedita la richiesta di rettifica al vecchio fornitore, dovrai solo attendere che questi la riceva e proceda entro il termine perentorio di 20 giorni solari

  • allo storno del suddetto importo e contestualmente all’invio di una nota credito, oppure
  • alla restituzione della somma indebitamente corrisposta, nel caso in cui il pagamento sia già avvenuto a mezzo addebito sul conto corrente.

Chiaramente prima di far questo la vecchia società dovrà accertarsi che il nuovo contratto di fornitura (quello stipulato con l’azienda concorrente) fosse già attivo nel periodo di fatturazione per il quale stai chiedendo la rettifica e eventualmente il rimborso. 

Qualora accumuli un ritardo nella restituzione del denaro, la società dovrà corrisponderti anche un indennizzo. Nello specifico, questa dovrà pagarti:

  • 20 euro se la rettifica arriva entro 40 giorni;
  • 40 euro se la rettifica arriva tra i 40 e i 60 giorni; 
  • 60 euro se la rettifica arriva oltre i 60 giorni.

Hai diritto a ricevere l'indennizzo entro 8 mesi dalla data in cui il venditore ha ricevuto la sua richiesta.

Doppia bolletta gas (o luce): cosa fare in caso di problemi

Qualora il vecchio fornitore si ostinasse a non rettificare la fattura emessa e a pretenderne comunque il pagamento, oppure a non rendersi disponibile al rimborso di quanto indebitamente percepito (ciò nel caso in cui la fattura risultasse già pagata) o alla corresponsione dell'indennizzo previsto dall’attuale normativa, non darti per vinto e provvedi tu per primo a difendere i tuoi diritti di consumatore. A tale scopo puoi utilizzare questo

che con pochi clic può essere facilmente adattato anche alla fattura di energia elettrica.

Considera che in questa fase puoi rivolgerti anche allo Sportello Consumatore ARERA. Si tratta di un servizio istituito dall'Autorità per l'energia il gas e il sistema idrico, e gestito in collaborazione con Acquirente Unico Spa, in grado di fornirti informazioni sui tuoi diritti di consumatore, di aiutarti a risolvere eventuali controversie insorte con il tuo fornitore di energia, di guidarti nel ricorso alla conciliazione. In caso di necessità, è possibile contattare gli operatori dello Sportello al numero verde 800.166.654 attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.00 alle ore 18.00.

Se non e vieni a capo sappi che prima di ricorrere all'avvocato devi esperire un tentativo di conciliazione. Infatti il ricorso a questo strumento, tra l'altro gratuito, è divenuto obbligatorio anche in ambito luce e gas dal 1° Gennaio 2017.

In sintesi si tratta di trovare una risoluzione bonaria della controversia attraverso l'intervento di un conciliatore in veste di facilitatore dell'accordo. Tra le possibili soluzioni ti segnaliamo il servizio offerto da ARERA Conciliazione.

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49181 - ENNIO M.
04/05/2017
E' più semplice, se hai il pagamento automatico tramite banca, di cancellare la domiciliazione con il vecchio fornitore. Questo fa si che lo stesso non entri in possesso di soldi non dovuti. Poi aspettare eventuali solleciti da parte dello stesso, rimandando indietro le bollette, e avvertire il nuovo fornitore dell'errore che hanno commesso affinché provveda a rettificarlo. Perché dover spendere tempo e denaro per un errore altrui?. Se seguitano, basta inviare una mail all'agenzia chiedendo il loro intervento. Costa meno ed è più efficace.


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