Il nuovo ISEE contro gli evasori

Ad appena un anno dall’introduzione del nuovo Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente, arrivano i primi, lampanti, risultati della riforma, che evidenziano una situazione ben diversa da quella degli anni precedenti. A differenza del modello in vigore fino al 2014, in cui la maggior parte dei dati venivano autocertificati dai cittadini italiani, il nuovo Isee soppesa le reali condizioni economiche dei nuclei familiari, basandosi sui dati provenienti dalle fonti istituzionali ed su una fitta trama di controlli incrociati, al fine di attestarne la massima attendibilità. In questo articolo, tutti i risultati del Rapporto 2015 condotto dal Ministero del Lavoro, la modulistica inerente il nuovo Isee in vigore e molto altro ancora.

Nuovo Isee: i riscontri sul nuovo modello

I dati emersi dal Rapporto 2015 descrivono la situazione economica dei cittadini italiani ampiamente migliorata, rispetto all’anno precedente. Siamo di fronte ad un nuovo boom economico? Non proprio. Diciamo che molte migliaia di italiani sono stati messi per così dire “con le spalle al muro” dal nuovo Isee, che non si basa più sulla parola dei dichiaranti, bensì sui dati provenienti dall’anagrafe tributaria, dagli archivi e dagli uffici della Pubblica Amministrazione.

Basti pensare che, se nel 2014 l’80% degli italiani dichiarava di non avere un conto corrente, nel 2015 la percentuale è scesa al 14%; lo stesso avviene per i nuclei familiari senza un’immobile di proprietà, che tra il 2014 e il 2015 sono passati dal 70% al 14%. Riducendosi le percentuali, scende anche il numero dei nuclei familiari beneficiari delle prestazioni socio assistenziali e socio sanitarie, destinate agli italiani che vertono in condizioni economiche disagiate; a dimostrarlo sono i dati contenuti nel Rapporto del Ministero, secondo i quali nel 2015 solo 1 famiglia su 7 ha richiesto l’Isee ai fini assistenziali, mentre nell’anno precedente la stessa richiesta proveniva da 1 famiglia italiana su 3.

Sebbene secondo alcuni il nuovo Isee abbia innanzi a sé ancora un ampio margine di miglioramento, il Ministro Poletti si dichiara già ampiamente soddisfatto, data la palese diminuzione dei comportamenti scorretti da parte di un gran numero di italiani, emersa già dal primo anno di applicazione. Appare prematuro cantar vittoria, visto che dagli ultimi controlli effettuati dalla Guardia di Finanza sui cittadini che hanno richiesto prestazioni socio-assistenziali, le situazioni di irregolarità ci sono ancora e non sono poche; la buona notizia è che molte sono state già segnalate agli enti erogatori, i quali hanno sospeso l’accredito del beneficio ed attivato le procedure di recupero e quelle sanzionatorie, che vengono calcolate sulla base di quanto ottenuto dalle prestazioni di cui si ha indebitamente usufruito.

Ma questo non è che una tappa di un percorso che porterà ad una sempre maggiore trasparenza delle dichiarazioni ISEE. Infatti a partire dal Settembre 2018 arriverà il cosiddetto ISEE precompilato. In pratica il cittadino potrà, grazie al proprio PIN Inps, accedere ad una DSU precompilata, ossia già completa dei dati presenti nelle banche dati di INPS, Agenzia delle Entrate, sistema bancario, catasto, ecc. E' importante sottolineare che egli potrà modificare e integrare solo una parte di questi dati. L'ISEE precompilato avrà validità annuale e potrà essere utilizzato per l'accesso alle prestazioni agevolate dal 1° settembre al 31 agosto dell’anno successivo (leggi "ISEE Precompilato: come funziona e cosa cambierà dal 2018").

Nuovo Isee: modulistica e procedimenti per l'ottenimento

Come abbiamo accennato nei paragrafi precedenti e nell’articolo “ISEE 2017: quando serve e come si richiede”, il nuovo indicatore della situazione economica equivalente è più efficiente, dunque più attendibile ed equo. Come negli anni precedenti, esso ha lo scopo di analizzare la situazione economica del nucleo familiare, basandosi sulla totalità di redditi e patrimoni in possesso di ciascuno.

L’indicazione prodotta dal calcolo Isee è importante perché da essa dipende l’accesso delle famiglie italiane alle prestazioni sociali, assistenziali, scolastiche e sanitarie agevolate, come l’assegno di maternità, le prestazioni scolastiche, le mense, le borse di studio universitarie, i servizi socio sanitari domiciliari, le detrazioni per servizi di pubblica utilità (ad esempio il bonus gas e il bonus elettrico), i servizi di trasporto pubblico, la carta acquisti, gli asili nido, ecc.

Per richiedere l’Isee è necessario compilare la DSU ovvero la Dichiarazione Sostitutiva Unica, disponibile in due versioni: un modello base (la cosiddetta DSU Mini), destinata alla maggioranza dei nuclei familiari che vogliano accedere alla generalità delle prestazioni sociali agevolate, e un modello integrale, destinato ai nuclei familiari che hanno la necessità di dichiarare ulteriori informazioni non previste dalla DSU Mini. In particolare la DSU Integrale va compilata quando ricorrono situazioni familiari particolari (es. disabilità, genitori non coniugati e non conviventi tra loro) o quando si richiede l'accesso ad alcune prestazioni (es. diritto allo studio universitario, socio-sanitarie).

Ad essere precisi esiste anche la DSU ISEE Corrente, da compilare ogni qual volta si intende correggere l’ISEE nel corso dell’anno. Ciò può rendersi opportuno quando siano intervenute consistenti variazioni della situazione economica e lavorativa rispetto a quanto precedentemente dichiarato. Per maggiori informazioni ti rimandiamo alla lettura dell'articolo "ISEE corrente: cos’è e a cosa serve".

La compilazione della DSU può avvenire secondo la procedura telematica, eseguibile in tutta autonomia sul sito dell’Inps. Basta accedere ai Servizi Online disponibili nell’area riservata del sito www.inps.it; per effettuare questa operazione è indispensabile il Pin Inps Dispositivo che è possibile richiedere mediante la compilazione di questo modulo.

Una volta redatta la propria DSU, l’Inps avrà 10 giorni lavorativi per fornire al richiedente l’attestazione Isee, che potrà poi essere scaricata dal portale (la procedura è possibile solo per i possessori di una casella di posta elettronica certificata - PEC) oppure richiederla presso il CAAF (Centro di Assistenza Fiscale) più vicino. In alternativa è possibile rivolgersi al Caaf che offre ai cittadini italiani un servizio gratuito: si può contattare telefonicamente il centro più vicino e chiedere un appuntamento. Una volta stabilita la data dell’incontro, sarà necessario procurarsi la documentazione necessaria agli operatori (a tal proposito si consiglia la lettura dell’articolo “I modelli da presentare al CAAF per l’Isee) di modo da ottenere subito assistenza per la compilazione della DSU.

Una volta ottenuta tutta la modulistica necessaria, il CAAF potrà inoltrare la richiesta per l’Isee, permettendo ai cittadini di ricevere la propria attestazione nel minor tempo possibile.

Pubblicato il 04/11/2016
Tags: isee
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