Indennizzo cessazione attività commerciale: in quali casi può essere richiesto
L'indennizzo commercianti, noto anche come bonus commercianti, è un sostegno che l'Inps riconosce a quei commercianti che, pur non avendo ancora raggiunto i requisiti per la pensione di vecchiaia, decidono di chiudere bottega rottamando la propria licenza. L'indennizzo cessazione attività commerciale ammonta a 513 euro al mese, identico al trattamento minimo di pensione concesso dall’Inps ai commercianti. Ma vediamo di capire meglio quali sono i requisiti da soddisfare, chi può fare domanda e con quali modalità.
Indennizzo commercianti: a chi spetta
Cominciamo col dire che possono beneficiare di questo ammortizzatore sociale, che con la manovra del 2019 è diventato strutturale, le seguenti categorie di persone:
- i titolari di attività commerciali al minuto in sede fissa o loro coadiutori;
- i titolari di attività commerciali su aree pubbliche o loro coadiutori;
- gli esercenti di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
- gli agenti e rappresentanti di commercio.
Ciò premesso l'indennizzo commercianti può essere richiesto da colui o colei che risulti in possesso dei seguenti requisiti:
- abbia compiuto 62 anni se uomo o 57 se donna, al momento della cessazione dell'attività;
- sia iscritto/a, al momento della cessazione dell’attività, per almeno 5 anni, in qualità di titolari o coadiutori, nella Gestione Commercianti presso l’Inps.
L'indennizzo solo ai commercianti che cessano l'attività
L'erogazione dell'indennizzo commercianti è, inoltre, concessa a coloro che dal 1° Gennaio 2019 abbiano provveduto:
- alla cessazione definitiva dell’attività;
- alla riconsegna dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività commerciale al minuto e/o per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
- alla cancellazione del titolare dell’attività dal Registro delle Imprese;
- alla cancellazione del titolare dal Registro degli Esercenti il Commercio per l’attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
- alla cancellazione dal ruolo provinciale degli Agenti e Rappresentanti di Commercio.
Chi esercita un'attività di commercio al minuto non ha l’obbligo di iscrizione al registro degli esercenti il commercio, conseguentemente ai fini del predetto indennizzo non è tenuto neppure alla cancellazione.
Pur essendo una situazione posta all'attenzione del Governo, al momento non c'è un provvedimento che riconosce l'indennizzo a coloro che hanno chiuso l’attività entro il 2016 senza avere tuttavia l'età necessaria per fruire del beneficio.
A quanto ammonta il bonus commercianti
Come detto in premessa l'indennizzo è pari al trattamento pensionistico minimo previsto dall'Inps per gli iscritti alla gestione commercianti. Per il 2019 è pari a 513,01 euro.
L'indennizzo viene corrisposto per 13 mensilità nel periodo intercorrente tra la data di cessazione dell'attività e quella della pensione di vecchiaia (67 anni).
La concessione dell’indennizzo viene finanziata dagli stessi commercianti in attività iscritti all’Inps, attraverso una maggiorazione dello 0,09% dell’aliquota contributiva a loro carico. L'Inps si riserva di aumentare tale percentuale nel caso in cui per un eccesso di domande si rendesse necessario il reperimento di maggiori risorse finanziarie.
Attenzione: l'indennizzo commercianti è utile ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione, ma non incide sulla misura dell’assegno pensionistico.
Come fare domanda
La domanda di indennizzo per cessazione commerciale potrà essere presentata presso la sede I.N.P.S. territorialmente competente, a partire da quest'anno e senza una data di scadenza (la misura è da considerarsi strutturale). La nuova domada non è stata ancora resa disponibile dall'Inps, per cui il modulo di domanda indennizzo per cessazione commerciale che si può scaricare dal nostro portale è da riferirsi agli anni passati. Nel momento in cui avremo notizia dall'Inps provvederemo al suo aggiornamento.
L'indennizzo verrà corrisposto dal 1° giorno del mese successivo alla data della domanda e fino all'età prevista per il diritto alla pensione di vecchiaia, ossia 67 anni.
Alla domanda occorre allegare tutta la documentazione comprovante la cessazione definitiva dell’attività, la riconsegna delle autorizzazioni richieste per l’esercizio dell’attività commerciale e la cancellazione del soggetto titolare dell’attività dal registro degli esercenti il commercio e dal registro delle imprese presso la camera di commercio.
Se si ritiene di non essere in grado di fare da soli, ci si può rivolgere ad un patronato o ad un Caf i quali, gratuitamente, dopo un’attenta verifica dei requisiti, provvedono per conto della persona interessata alla predisposizione dell’apposita domanda e all’inoltro presso l’Inps.
Condizioni di incompatibilità
L’indennizzo commercianti è incompatibile con attività di lavoro autonomo o subordinato e la corresponsione del beneficio termina dal primo giorno del mese successivo a quello in cui sia stata ripresa l’attività lavorativa, dipendente o autonoma. Il beneficiario deve comunicare all’Inps la ripresa dell’attività entro 30 giorni dal suo verificarsi.
La concessione dell’indennizzo è altresì incompatibile con la pensione di vecchiaia, mentre è compatibile con eventuali trattamenti pensionistici diretti (assegno di invalidità, pensione di inabilità, assegno sociale) percepiti dal soggetto.