Fac simile risposta recupero crediti: modulo PDF

Rinaldo Pitocco - Ultimo aggiornamento: 07/08/2025
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Fac simile con cui fornire una risposta alle richieste di pagamento della società di recupero crediti, anche al fine di richiamarla ad un comportamento più corretto e professionale.

Mancato pagamento delle rate: come difendersi

Se nonostante i solleciti il consumatore non paga le rate del prestito, riceverà in breve tempo una comunicazione riguardante la sua iscrizione nei Sistemi di Informazioni Creditizie (SIC), meglio nota come la lista dei "cattivi pagatori". Ma questa non è l'unica conseguenza di un finanziamento non pagato

Nel momento in cui i soggetti debitori si trovano in uno stato d'insolvenza, i crediti vanno - per usare un termine tecnico - in sofferenza, ossia la loro riscossione non è più certa, ad esempio, per quelle banche e quegli intermediari finanziari che hanno erogato il finanziamento.

E' in questa fase, definita "stragiudiziale", che entrano in gioco le società di recupero crediti a cui banche, finanziarie ed altri creditori si affidano per ottenere il pagamento parziale o totale del credito vantato.

Chiaramente le società recupero crediti possono essere chiamate ad intervenire non solo per il mancato rimborso di un prestito, ma anche per il mancato pagamento di bollette, spese condominiali, parcelle, ecc.

Da premettere che le società di recupero crediti svolgono un'attività perfettamente lecita. Loro possono agire su mandato dal creditore per recuperare quanto dovuto dal debitore (il guadagno consiste in una percentuale sulla quota di credito recuperata), oppure possono agire in prima persona dietro cessione del credito. In quest'ultimo caso il debitore si interfaccerà con un nuovo creditore.

La prima cosa che le società di recupero credito fanno è quella di svolgere una analisi della situazione finanziaria e patrimoniale del debitore, al fine di accertare l'esistenza di eventuali altri debiti e soprattutto conoscere la consistenza di beni, redditi, depositi, libretti, investimenti, proprietà immobiliari che fanno capo al debitore.

Questa fase di indagine è molto utile alla società di recupero crediti che intende attuare una strategia adeguata al debitore che ha davanti.

Ad ogni modo nella maggior parte dei casi l'attività di tali società prende il via con l'inoltre, mediante raccomandata A/R o PEC, di una lettera di messa in mora con cui il debitore viene intimato a pagare la somma dovuta entro un termine determinato. In taluni casi la messa in mora può essere preceduta da una lettera "bonaria", diciamo una sorta di semplice sollecito di pagamento inviato dallo stesso creditore, con cui si avvisa il debitore della situazione e lo si invita a pagare entro un certo termine proponendo eventualmente un piano di rientro.

All'invio della lettera possono seguire contatti telefonici e in taluni casi anche visite a domicilio.

Se il debitore non si renderà disponibile al pagamento, immediato o rateizzato, il ricorso al tribunale diventerà inevitabile.

Le società recupero crediti devono tutelare la riservatezza

Con riferimento all’attività di recupero crediti, indipendentemente dal fatto che sia condotta dallo stesso creditore o da terzi a cui il creditore stesso ha deciso di affidarsi (società specializzate nel recupero crediti, avvocati e altri liberi professionisti), occorre fare chiarezza sul fatto che essa deve essere condotta nel rispetto della dignità personale del debitore ed evitando comportamenti che ne possano ledere la sua riservatezza.

Non è un caso che in materia sia intervenuto anche il Garante per la Privacy che ha inteso disapprovare con fermezza le prassi più aggressive delle società recupero crediti

Ma quando le condotte poste in essere dalle società recupero crediti possono definirsi non professionali o addirittura illecite? Quando è possibile parlare di violazione della privacy e della dignità personale e soprattutto come rispondere al recupero crediti?

I comportamenti scorretti delle società recupero crediti

Per garantire il rispetto della privacy e della dignità del debitore, non è consentito comunicare ingiustificatamente a soggetti diversi dal diretto interessato (es. familiari, coabitanti, colleghi di lavoro o vicini di casa) informazioni circa la somma dovuta e il procedimento in atto.

Il Garante per la protezione dei dati personali, inoltre, ha dichiarato illecite le pressioni esercitate su quest’ultimo mediante vari canali o tramite prassi inutilmente aggressive.

Queste le condotte poste in atto dalle società recupero crediti che possono da considerarsi illecite:

  • visite a domicilio o sul luogo di lavoro da parte del creditore o dei soggetti incaricati di eseguire il recupero crediti per conto terzi;
  • comunicazioni sul debito a soggetti diversi dal debitore, come ad esempio familiari, vicini di casa, colleghi, amici e così via;
  • comunicazioni di sollecito effettuate mediante voce registrata, poste in essere senza la presenza in un operatore che si accerti che a rispondere sia proprio il debitore e non una terza persona;
  • utilizzo di cartoline, lettere o plico che possono lasciar intendere che il destinatario sia in una posizione di insolvenza. Ricordiamo che le comunicazioni postali devono pervenire in busta chiusa, riportando solo i dati necessari alla spedizione e non quelli relativi al mittente o al procedimento di recupero crediti;
  • comunicazioni con vesti grafiche simili a quelle usate dall’Agenzia Entrate Riscossione col solo scopo di incutere timore;
  • comunicazioni col solo fine di incutere timore al debitore. In questi casi la tecnica è quella di far riferimento ad ipotetiche cartelle esattoriali (ricordiamo che queste vengono notificate solo quando i creditori sono Enti pubblici) oppure ad un intervento dell'Ufficiale giudiziario che provvederà a pignorare auto, televisore e ogni altro bene del debitore;
  • lasciare in bella vista avvisi di mora presso il domicilio del debitore o affissioni recanti informazioni circa l’insolvenza e il procedimento di recupero crediti, potenzialmente visibili da un numero indefinito di soggetti;
  • conservare i dati personali del debitore anche dopo aver concluso l’attività di recupero crediti. Salvo casi particolari, infatti, dopo aver ottenuto la somma di denaro dovuta, è necessario cancellare tutti i dati e i contatti relativi al debitore.

Come combattere il recupero crediti: i fac simile da utilizzare

Qualora ricevessi una comunicazione da una società di recupero credito, ma ti rendessi immediatamente conto che la richiesta del creditore è priva di fondamento in quanto, ad esempio

  • avevi regolarmente provveduto al saldo della rata di prestito o della fattura, oppure
  • la fattura conteneva importi non corretti e per questo era stata oggetto di contestazione, oppure
  • dai riconteggi e dalle verifiche operate sulle condizioni applicate al prestito concesso erano emersi degli errori che ti hanno spinto a sospendere il pagamento della rata;
  • ecc.

potresti inviare alla società di recupero crediti questa

E se avessi a che fare con un professionista o una società recupero crediti che assume condotte ai limiti della legalità, fino a praticare un vero e proprio stalking creditizio? In una simile situazione ti consigliamo di rispondere inviando una una comunicazione scritta. In questa scheda forniamo due distinti modelli con cui mettere in pratica quanto scritto.

Il primo fac simile può essere utilizzato per precisare alla società di recupero crediti i motivi per i quali ci si oppone al sollecito di pagamento ricevuto:

  • si è già provveduto al saldo della fattura;
  • l'importo o la prestazione oggetto della fattura è oggetto di contestazione (è stato formalmente aperto un reclamo scritto);
  • la fattura fa riferimento ad un contratto mai sottoscritto;
  • ecc.

Il secondo fac simile può essere utilizzato per diffidare la società di recupero crediti che ha utilizzato per la corrispondenza indirizzi e riferimenti telefonici diversi, ad esempio, da quelli indicati sulla pratica di finanziamento, oppure che ha fatto ricorso a toni minacciosi, minatori e persecutori anche rivolti ad utenze, persone ed ambienti estranei, come ad esempio nei confronti dei colleghi di lavoro o dei vicini di casa.

Meglio concludere la lettera con una diffida rivolta alla società di recupero crediti dall’inviare ulteriori lettere, minacciando - in caso contrario - il ricorso alle vie legali.

Prezioso anche l'invito a cancellare qualsiasi dato personale riferito, anche indirettamente, allo scrivente, ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

Segnaliamo che dal nostro portale si possono scaricare altri modelli utili allo scopo:

Lettera contestazione recupero credito: fac simile

Spettabile
Società di Recupero Crediti
…………………………
…………………………

Raccomandata A.R / PEC

Oggetto: Risposta alla Vs  lettera di diffida/costituzione in mora del …………… 

Spettabile ………………………..,

riscontro la Vs comunicazione del …… con la quale mi chiedete il pagamento della fattura n° …….., del ….. per un importo di € ………, quale corrispettivo per ………………………………. in favore di …………………………

A tal proposito faccio presente che …………………………………………………… (specificare i motivi per i quali si intende ci si intende opporre alla richiesta di pagamento)

Ad esempio:

….. il sottoscritto si è avvalso della facoltà di esercitare il diritto di ripensamento, così come previsto dall’art. 52 e segg. del D.Lsg 206 del 2005 (Codice del Consumo). Per questo motivo ritengo che nessun contratto si sia validamente concluso fra le parti e che nessun abbonamento possa ritenersi sussistente.

oppure

…. ho già provveduto ad effettuare il pagamento, così come attestato dalla ricevuta allegata in copia.

oppure

… la fattura contemplava lavori da me non commissionati, dunque svolti su Vostra esclusiva iniziativa. In particolare …………………….. (specificare nel dettaglio i lavori non concordati, non necessari, ecc.).

oppure

… intendo contestare la non corretta esecuzione a regola d’arte dei seguenti lavori: ………………………………………. (specificare nel dettaglio i lavori).

oppure

…. il suddetto contratto non è stato mai concluso … oppure … è stato illegittimamente concluso in violazione delle norme poste dal legislatore a tutela dei consumatori.

oppure

…. il consumo fatturato, pari a ………...., è superiore rispetto a quello risultante dalla lettura del contatore, pari a …….... Per questo motivo di essere messo a conoscenza del criterio utilizzato per la ripartizione degli addebiti sulla fattura in oggetto ed il dettaglio delle singole voci di spesa, ritenendo che le informazioni fornite dalla Vs. Società non siano sufficientemente chiare e trasparenti. 

oppure

… la stessa fattura è da ritenersi erronea per i seguenti motivi: ……………… (ad esempio il canone di abbonamento è superiore all'importo pattuito, oppure figurano addebiti per servizi proposti come gratuiti in sede di adesione alla proposta,ecc.)

oppure

… da riconteggi e verifiche sulle condizioni di contratto sono emerse criticità importanti tali da spingermi a richiedervi l’integrale documentazione attestante il presunto debito.

Per questi motivi Vi diffido dall’inviare ulteriori lettere, con espresso avvertimento che, in caso contrario, si adirà l’autorità giudiziaria competente per la tutela delle proprie ragioni. 

Vi invito altresì a cancellare qualsiasi dato personale riferito, anche indirettamente, al sottoscritto e a darmene riscontro, ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).

Distinti saluti.

Luogo, data.

Firma _______________________

Come inviare la lettera contestazione recupero credito

E' fondamentale in situazioni come questa, disporre della prova documentale dell'invio e della ricezione della comunicazione. A tal fine è importante che la lettera sia spedita con una delle seguenti modalità:

  • raccomandata con avviso di ricevimento;
  • posta elettronica certificata.

Come recedere da un contratto di credito al consumo

Il consumatore che decide di recedere deve:

  • darne comunicazione al finanziatore inviandogli, prima della scadenza del 14esimo giorno, una raccomandata con ricevuta di ritorno. Questo il fac simile di recesso da contratto di credito al consumo che si può utilizzare;
  • restituire il capitale (se è già stato erogato in tutto o in parte) entro 30 giorni dall'invio della comunicazione di cui sopra e pagare gli interessi maturati fino al momento della restituzione, calcolati secondo quanto stabilito dal contratto.

La banca o la finanziaria, dunque, non avrà diritto a nessun altro indennizzo, tranne le eventuali spese non rimborsabili che il creditore ha dovuto pagare alla pubblica amministrazione.

C’è da dire, inoltre, che il recesso si estende automaticamente ai contratti aventi ad oggetto servizi accessori connessi col contratto di credito, se tali servizi sono resi dal finanziatore ovvero da un terzo sulla base di un accordo col finanziatore (ad es. la carta di credito, la polizza assicurativa che tutela dai rischi di insolvenza, ecc.).

Non si estende invece all'eventuale contratto collegato di acquisto del bene o del servizio.

Se il consumatore vuole recedere dall’acquisto può farlo solo in caso di acquisto effettuato a distanza o fuori dai locali commerciali, inviando una comunicazione scritta al venditore entro 14 giorni lavorativi (codice del consumo art.64). Se a tale contratto di acquisto è collegato un finanziamento quest'ultimo subisce automaticamente la stessa sorte.

Recedere dal contratto per inadempimento del venditore

E' bene sapere che il consumatore può recedere dal contratto di credito in caso di inadempimento del negoziante se, ad esempio, il prodotto o servizio non viene consegnato o presenta dei difetti (“diritto alla risoluzione del prestito”).

Sul nostro portale è disponibile il fac simile di risoluzione contratto finanziamento collegato. In tal caso il finanziatore dovrà restituire al consumatore le rate già pagate e non potrà pretendere nessun ulteriore pagamento dopo la risoluzione. Potrà eventualmente rivalersi nei confronti del negoziante.

Credito al consumo: estinzione anticipata

Concludiamo ricordandoti che se il consumatore decide di rimborsare anticipatamente, in tutto o in parte, l'importo del prestito o del finanziamento, ha diritto ad una riduzione del costo totale del credito (si consiglia in questi casi di inviare questa richiesta conteggio estintivo), anche se contestualmente è tenuto al pagamento di una sorta di indennizzo in favore dell'istituto finanziario. 

La misura di tale indennizzo e il modello da utilizzare per questo specifico scopo, lo trovi nella scheda che abbiamo predisposto sull'estinzione anticipata finanziamento.

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