Bonus depuratori acqua 2023: come richiederlo
In questa scheda rendiamo disponibile il modulo (con le relative istruzioni) con cui i contribuenti italiani possono accedere al bonus acqua potabile, noto anche come bonus depuratori acqua, un credito d'imposta concesso a chi acquista e installa sistemi volti a migliorare la qualità dell’acqua potabile da bere. La misura, per la quale non è previsto lo sconto in fattura, è stata prorogata dalla Legge di Bilancio fino a tutto il 2023.
Bonus depuratori acqua 2023: in cosa consiste
Si tratta come detto di un credito d'imposta del 50% delle spese sostenute per l'acquisto e l'installazione di sistemi di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. L'obiettivo è chiaro: migliorare la qualità dell'acqua potabile fornita in casa o in azienda dagli acquedotti locali, così da ottimizzarne l’uso e ridurre il consumo delle bottiglie di plastica.
Ricordiamo che il credito d'imposta non è altro che un credito di cui il contribuente è titolare nei confronti del fisco e che può essere destinato a compensare i debiti (tramite F24) oppure a diminuire le imposte dovute in sede di dichiarazione dei redditi. Nel caso specifico quest'ultima opportunità è riservata unicamente alle persone fisiche non esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo.
E' importante sottolineare che per il bonus acqua potabile non si può utilizzare lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Il bonus depuratori acqua può essere richiesto dalle persone fisiche, dai soggetti esercenti attività d’impresa, arti e professioni e agli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Il bonus filtri acqua o bonus acqua potabile non va confuso con
- il bonus acqua, uno sconto sul consumo di acqua che l'ARERA riconosce a determinati nuclei familiari che presentano certi requisiti in termini di composizione, ISEE, ecc.;
- il bonus rubinetti, un incentivo fino a 1.000 euro per chi effettua lavori in casa che mirino a sostituire vecchi rubinetti, sostituire sanitari in ceramica, sostituire soffioni e colonne della doccia.
Ad ogni modo il bonus in questione non può essere cumulato con altre agevolazioni.
Bonus acqua potabile: a quanto ammonta
Il credito d'imposta del 50% si applica su un importo massimo di spesa di
- 1.000 euro per ciascun immobile abitato da persone fisiche
- 5.000 euro per ogni immobile utilizzato dagli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e dagli enti non commerciali.
Il credito d’imposta spetta con riferimento alle spese sostenute dal 1° Gennaio 2021 al 31 Dicembre 2023.
Facciamo un esempio. Il Sig. Rossi acquista nel 2022 per la propria abitazione un sistema di filtraggio acqua con refrigeratore, spendendo complessivamente la cifra di 2.050 euro. In questo caso il suo credito d'imposta ammonterà a 1.025 euro, che potrà compensare con altre imposte attraverso il modello F24, oppure riportare nella dichiarazione dei redditi 2023 (Redditi 2022) e in quelle degli anni successivi fino al completo utilizzo del bonus.
Bonus filtri acqua: come richiederlo
Va detto innanzitutto che la spesa sostenuta deve essere documentata da una fattura elettronica o da un documento commerciale che riporti chiaramente il codice fiscale del richiedente. Se il fornitore non ha l'obbligo di emettere fattura elettronica, il beneficiario del bonus deve comunque disporre di una fattura o di un documento commerciale che riporti il proprio codice fiscale.
Il pagamento deve essere effettuato con bonifico bancario o postale o attraverso altri sistemi tracciabili (carte di credito, assegni, ecc.).
Per comunicare al fisco che si intende fruire del bonus depuratori acqua, non occorre far altro che compilare e trasmettere all'Agenzia delle Entrate il modello disponibile in questa scheda. La comunicazione va inoltrata dal 1° al 28 Febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili.
Per gli interventi eseguiti nel corso del 2022, le domande possono essere presentate a partire dal 1° gennaio 2023.
Al solito la trasmissione deve essere effettuata direttamente dal contribuente oppure dall'intermediario abilitato, mediante:
- il servizio web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle Entrate;
- i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate (Fisconline/Entratel).
Con la presentazione del modello, l'Agenzia provvede nell'arco di 5 giorni al massimo, a rilasciare una ricevuta di presa in carico, oppure di rigetto della domanda con tanto di motivazioni.
Sempre dal 1° al 28 Febbraio il contribuente può:
- inviare una nuova comunicazione, che a questo punto sostituirà integralmente quella precedentemente trasmessa;
- presentare la rinuncia al credito d’imposta indicato nella precedente comunicazione.
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