Compiuta giacenza: termini ed effetti
E' ora di pranzo, stai rientrando a casa dal lavoro e hai voglia soltanto di mangiare un boccone e rilassarti un po' con la tua famiglia. Apri il portone e sullo sportello della tua casetta della posta trovi attaccato con del nastro adesivo uno scontrino bianco, ti avvicini e capisci subito che si tratta di un avviso di giacenza: qualcuno deve averti spedito una raccomandata e visto che in casa non c'era nessuno il postino non ha potuto far altro che lasciarti l'avviso. Sappiamo come ci si sente in questi frangenti: improvvisamente l'ansia, il nervosismo e la preoccupazione prendono il sopravvento. Sarà una multa, un atto giudiziario, una cartella esattoriale o cos'altro? Per un attimo pensi di non ritirare la missiva così da liberarti dalle conseguenze del suo contenuto: del resto – pensi – basta sostenere che nella cassetta della posta tu non hai mai trovato nulla e il gioco è fatto. Purtroppo non è così semplice come pensi perché in questi casi la legge italiana prevede l'applicazione della compiuta giacenza. Sei curioso di sapere cos'è, come funziona e quali sono gli effetti? Beh allora non ti resta che proseguire la lettura di questo articolo.
Avviso di giacenza: a cosa serve
Dunque siamo rimasti all'avviso di giacenza. Già questa specie di scontrino bianco (in alcuni casi può trattarsi di una cartolina gialla o verde) che in buona sostanza ti dice che qualcuno ti ha inoltrato una comunicazione importante. L'avviso, come sai, riporta tutta una serie di informazioni a cominciare dall'indirizzo dell'ufficio o del deposito presso il quale puoi effettuare il ritiro della missiva o del pacco, anche per il tramite di un delegato (questa la delega ritiro raccomandata)
Ma indicazioni su chi potrebbe essere il mittente o a cosa potrebbe riferirsi la comunicazione? Diciamo che queste informazioni non sono chiaramente riportare sull’avviso, tuttavia dall'analisi del prefisso contenuto nel codice univoco della raccomandata e da una corretta interpretazione di certe diciture (come ad esempio "raccomandata market 648,665 o 649) si possono fare ipotesi concrete sul mittente della spedizione e di conseguenza sul contenuto della lettera.
Cosa succede se non ritiro la raccomandata?
Una volta appurato che si tratta di una comunicazione poco gradita (Agenzia delle Entrale, Inps, Polizia Municipale, ecc.), cosa accadrebbe se decidessi di far finta di nulla e di non ritirare la raccomandata?
Ti diciamo subito che non sarebbe una saggia decisione e adesso ti spieghiamo perché. Se la spedizione tramite raccomandata è stata effettuata utilizzando il corretto indirizzo del destinatario, non ritirare la missiva sostenendo, ad esempio, di non aver mai trovato alcun avviso nella propria cassetta della posta, da un lato
- non ti solleverebbe da eventuali obblighi a tuo carico (ad esempio pagamento della multa o della cartella esattoriale) e dall'altro
- non ti consentirebbe di fare appello ai tuoi diritti e quindi di far valere le tue ragioni, ad esempio presentando ricorso nel caso in cui la cartella si riferisca ad un tributo regolarmente corrisposto o di fruire dello sconto del 30% per pagamento entro i 5 giorni nel caso si trattasse di una multa.
Tutto questo per effetto appunto dell’istituto della “compiuta giacenza". In pratica, decorso un certo termine, la raccomandata si dà per ricevuta indipendentemente dal fatto che la stessa sia stata ritirata in ritardo o addirittura non ritirata.
Detto in altri termini con la compiuta giacenza la consegna della missiva nelle mani del destinatario si considera comunque concretizzata e dunque il contenuto della stessa si presume comunque conosciuto dallo stesso destinatario.
Compiuta giacenza: termini
Ma quando si verifica la compiuta giacenza?
Il termine varia in relazione al tipo di comunicazione:
- 180 giorni per gli atti giudiziari;
- 30 giorni per gli altri documenti (ad esempio il sollecito di una fattura o la notifica di un verbale di assemblea condominiale). In caso di raccomandata 1 il termine per la compiuta giacenza è di soli 15 giorni.
In realtà per gli atti giudiziari la compiuta giacenza si compie decorsi 10 giorni dall’avvenuta spedizione di una seconda raccomandata che informa il destinatario circa la giacenza di un atto presso l'ufficio postale.
Compiuta giacenza atti giudiziari
Un atto giudiziario è un atto che attiene ad un processo (civile, penale o amministrativo) e può provenire da un Giudice, dalla Cancelleria di un Tribunale o da un Avvocato. La busta in questo caso è di colore verde. Non rientra tra gli atti giudiziari le comunicazioni trasmesse dall'Agenzia delle Entrate-Riscossione (ex Equitalia), Inps, Polizia, ecc. Gli atti giudiziari possono essere consegnati direttamente dall'ufficiale giudiziario oppure per il tramite del postino.
Come si è detto per questi tipi di atti il termine previsto per la compiuta giacenza è più breve rispetto a quello di una comune raccomandata, ossia 10 giorni soltanto.
La notifica di questi atti viene generalmente compiuta da ufficiali giudiziari. Supponendo che il tentativo di notifica abbia rispettato tutti i criteri stabiliti dalla legge, se l'ufficiale giudiziario non è stato in grado di recapitare l'atto neppure al vicino di casa, al collega di lavoro o al portiere, non può far altro che depositarlo presso il Comune, affiggere alla porta o alla cassetta della posta un avviso di giacenza, quindi spedire una seconda raccomandata con cui ne da comunicazione al destinatario.
A questo punto la notifica si perfeziona una volta decorsi dieci giorni dalla data con cui il destinatario dell'atto viene avvisato - tramite lettera raccomandata - del tentativo di consegna e del deposito dello stesso presso la casa comunale.
Compiuta giacenza multa
La compiuta giacenza si applica naturalmente anche alla notifica dei verbali di contravvenzione. Anche in questo caso se la notifica del verbale, fatta a mezzo posta, non può perfezionarsi perché al momento della consegna tu non eri presente in casa, il postino rilascia nella tua cassetta delle poste un avviso di giacenza, su cui è indicato l'ufficio postale presso il quale può avvenire il ritiro della multa. Quindi te ne da comunicazione mediante l'invio di una seconda raccomandata a.r.. A questo punto se il verbale non viene ritirato entro 10 giorni dal deposito la multa si considera notificata per compiuta giacenza.
Ma vediamo quali effetti tutto questo produce, ad esempio, sul tuo diritto allo sconto del 30% sulle multe. Se ti rechi presso l’ufficio postale per il ritiro del verbale entro i primi 10 giorni dall’avviso, i 5 giorni si calcolano a partire dal giorno successivo al ritiro. Se, invece, il ritiro del verbale lo effettui dopo l’11° giorno dall’avviso, si dovranno calcolare i 5 giorni dalla data di perfezionamento della notifica per “compiuta giacenza”. Facciamo un esempio per capire meglio: se l’avviso l’hai ricevuto il 1 Novembre, ma l’atto lo hai ritirato all’ufficio postale solo il 14 Novembre, significa che la “compiuta giacenza” si è perfezionata il 11 Novembre e quindi dal giorno successivo, ossia dal 12 Novembre, decorre il termine di 5 giorni. Di fatto sei ancora in tempo per fruire dello sconto. Se invece ritiri l’atto non il 14 ma, ad esempio, il 17 Novembre, decadi automaticamente dal diritto allo sconto multe.
Se paghi la multa beneficiando della riduzione del 30%, ma oltre il termine previsto di 5 giorni, il consiglio è di provvedere al versamento della differenza entro il 60esimo giorno dalla notifica del verbale. Solo così potrai evitare che la multa non venga iscritto a ruolo e che ti venga notificata una cartella.
Lo stesso ragionamento è possibile applicarlo ai termini previsti per un eventuale ricorso o per l’eventuale comunicazione dei dati del conducente nel caso in cui la multa preveda anche una decurtazione dei punti dalla patente.
Compiuta giacenza cartella esattoriale
Un discorso del tutto simile alle multe vale per le cartelle esattoriali. La notifica in questo caso può avvenire tramite consegna a mano da parte del messo notificatore, Posta Certificata (PEC) o classica raccomandata postale. In quest'ultima ipotesi se il postino non trova nessuno che risponde al campanello della tua abitazione, non può far altro che depositare l'atto presso l'ufficio postale e contestualmente inviarti una nuova raccomandata che ti informa di quanto accaduto, e cioè che egli ha invano tentato il giorno X di consegnarti un plico e che lo stesso da quel momento è disponibile per il ritiro presso l'ufficio Y.
Da quel momento hai 30 giorni per ritirare la cartella, se non lo fai scatta la "compiuta giacenza", in pratica è come se la stessa ti fosse stata notificata e tu ne conoscessi il contenuto. Ma attenzione: la notifica si considera effettuata decorsi 10 giorni dall’invio della seconda raccomandata. Se lo ritiri prima dei 10 giorni, invece, la notifica si intende compiuta dalla data del ritiro.
Capisci che questo per te potrebbe diventare un problema molto serio visto che la cartella notificata per compiuta giacenza diventa titolo esecutivo. Questo significa che l’Agenzia per la Riscossione potrà procedere nei tuoi confronti con pignoramenti, fermi amministrativi e con ogni altra azione mirante a recuperare il credito maturato.