Assegni familiari in caso di separazione con affidamento congiunto

Gli assegni familiari a chi spettano in caso di separazione? E in caso di separazione con affidamento congiunto? Stiamo parlando naturalmente di assegni per il nucleo familiare (ANF), un sostegno economico che l'Inps riconosce a lavoratori dipendenti, pensionati da lavoro dipendente e lavoratori che godono di prestazioni previdenziali da lavoro dipendente (indennità di disoccupazione, indennità di maternità, cassa integrazione ecc.). Nel prosieguo offriremo una risposta a queste domande, premettendo - tuttavia - che dal 1° Gennaio 2022 gli ANF sono stati sostituiti dal nuovo Assegno unico Inps per i figli a carico. 

A chi spettano gli assegni familiari in caso di separazione

La regola generale è questa: in caso di separazione legale ed effettiva o divorzio gli assegni familiari spettano al genitore affidatario, ovvero quello a cui vengono affidati i figli.

Dunque spetta a quest'ultimo

  • presentare domanda per gli assegni familiari
  • percepire gli assegni familiari anche nel caso in cui ne sia titolare l’altro coniuge
  • percepire gli assegni familiari anche in aggiunta all’assegno di mantenimento, qualunque sia il suo importo.

Chiaramente nulla vieta ai coniugi di trovare, in sede di separazione o divorzio, un diverso accordo.

Ma in caso di affido condiviso cosa succede?

Assegni familiari in caso di separazione con affidamento congiunto

Se due coniugi ottengono l'affido condiviso  (o congiunto) dei figli, dopo una separazione di tipo consensuale, conservano entrambi il diritto agli assegni familiari.

Solo uno, però, potrà effettivamente incassarlo. In questo caso è bene che i due genitori raggiungano un accordo che soddisfi le esigenze di entrambi, altrimenti sarà il giudice a stabilire chi dei due percepirà gli assegni familiari. E in questo caso il giudice, nel rispetto di quanto previsto dall’art. 9 della Legge 903 del 1977, è tenuto ad accordare l’assegno al genitore con cui convive formalmente la prole. In altri termini l'assegno sarà corricposto al genitore con cui i figli hanno la residenza anagrafica. 

Nell’ipotesi di figli naturali riconosciuti da entrambi i genitori, l’assegno al nucleo familiare spetta al genitore convivente con il figlio.

Se il genitore non affidatario si appropria dell'assegno?

Il genitore non affidatario che non corrisponde l’importo degli assegni familiari alla controparte, commette a tutti gli effetti il reato di “appropriazione indebita”.

Ciò significa che, nel caso in cui il genitore affidatario si rivolgesse al tribunale per ottenere il rimborso degli importi non corrisposti, avrebbe buone possibilità di avere indietro le somme riconosciute all’ex coniuge nel decennio precedente.

Assegni familiari: separazione giudiziale

Nel caso di separazione giudiziale, le regole non cambiano: gli assegni familiari spettano al genitore affidatario o in caso di affido condiviso, al genitore presso cui sono formalmente domiciliati i figli.

Cosa deve fare il genitore affidatario

Se l'assegno viene corrisposto dal datore di lavoro, il genitore che ha ottenuto l'affido dal giudice deve presentare innanzitutto all'Inps una richiesta di autorizzazione a percepire gli assegni familiari. Lo deve fare attraverso il sito ufficiale dell'Inps, ma se ritiene di non esserne capace può rivolgersi ad un patronato.

Alla domanda dovrà allegare:

  • la dichiarazione sottoscritta dal coniuge circa la propria situazione lavorativa, la mancata percezione degli assegni familiari e l'impegno a non richiederli in futuro;
  • una autocertificazione di rinuncia assegni familiari da parte del coniuge (in caso di affidamento congiunto).

Una volta ottenta l'autorizzazione dall'Inps (valida 5 anni dalla data del rilascio), il genitore affidatario o che convive con i figli, può presentare - sempre online - la richiesta vera e propria degli assegni familiari.

E se il genitore affidatario non ha i requisiti?

Cosa accade se il genitore affidatario non possiede i requisiti necessari per richiedere gli assegni familiari perché, ad esempio, non ha un rapporto di lavoro dipendente o non è un  lavoratore parasubordinato o autonomo iscritto alla gestione separata?

Se il coniuge affidatario non è titolare di una propria posizione protetta e come tale non può richiedere gli assegni familiari, può comunque esercitare il diritto all'assegno sulla posizione tutelata dell'altro coniuge o ex coniuge (art. 211 della Legge n. 151/1975). In buona sostanza la domanda viene fatta a nome di quest'ultimo, ma gli assegni familiari vengono corrisposti al coniuge affidatario dei figli. 

Molti in questi casi ci chiedono: ma quale reddito si prende in considerazione? Ai fini dell'accertamento dei requisiti e della determinazione dell'importo degli assegni familiari, il reddito da prendere in considerazione è unicamente quello del nucleo familiare composto dal coniuge affidatario e dai figli.

Se il genitore affidatario decide di risposarsi perde il diritto all'ANF.

Assegni familiari: cosa accade se si dichiara il falso

Compilando il modulo per la richiesta degli assegni familiari è bene prestare molta attenzione alla veridicità di quanto attestato. Le dichiarazioni mendaci o non più corrispondenti a realtà sono considerate a tutti gli affetti degli atti falsi, e verranno punite secondo quanto previsto dal Codice Penale ed altre norme specifiche, come il DPR 445/2000.

Si consiglia di prestare attenzione anche al numero di domande inviate all’Inps, in quanto l’invio di più moduli, da parte di un unico nucleo familiare, viola la regolamentazione relativa all’assegnazione degli assegni familiari.

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56910 - Mary
20/11/2021
Nel caso in cui l’ex coniuge rifiuta o non è ripetibile a firmare il documento per il rilascio dei assegni potrebbe bastare un autocertificazione o bisogna andare in causa?

56202 - Nuca64
02/07/2021
Se erroneamente è stato richiesto l'assegno anche dall'altro coniuge, separato, cosa bisogna fare per rimediare all'errore commesso?

44462 - Alla
03/03/2016
Salve. Sono divorziata. Dovrei fare il rinnovo della richiesta per assegni famigliari. Quali documenti mi servono? Perché il funzionario dell'ufficio ha chiesto dei documenti assurdi: verbale del divorzio (questo lo avevo già portato la prima volta); omologa del verbale? E il verbale presidenziale? Non capisco a che cosa servono? E se serve veramente? Dove li devo prendere? Grazie.


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