Aiuti economici per padri separati 2023: fino a 800 euro al mese

Il bonus padri separati 2023 consiste in un sussidio fino a 800 euro al mese per un anno in favore di quel genitore separato che, per difficoltà economiche legate alla pandemia da Covid-19, non ha ricevuto dal proprio coniuge o convivente l'assegno per il mantenimento proprio e/o dei figli conviventi, così come stabilito dagli accordi o dalla sentenza divorzile.

Bonus papà separati 2023: in cosa consiste

Come detto si tratta di una prestazione economica che il Ministro per le Pari opportunità e la Famiglia ha previsto per quei genitori separati che non hanno ricevuto l'assegno di mantenimento per inadempienza del proprio partner, a causa della crisi economica connessa alla pandemia Covid.

Da quanto detto si capisce che il nome "bonus padri separati" è da considerarsi in realtà improprio, visto che il sussidio può andare anche alla madre. Il bonus è riconosciuto anche ai genitori separati di figli maggiorenni portatori di handicap grave.

L'imposto dell'assegno è pari a quella dell’assegno di mantenimento che il genitore non è riuscito a pagare e comunque può arrivare al massimo a 800 euro al mese, dunque un totale di 9.600 euro all’anno. Stanziati 10 milioni di euro.

Bonus padri separati: i requisiti

Possono richiederlo colore che:

  • hanno un reddito massimo di 8.174 euro nell’anno in cui si chiede il sostegno oppure figli maggiorenni portatori di handicap grave;
  • hanno avuto un calo delle entrate o addirittura una chiusura dell'attività lavorativa dall’8 marzo 2020 per una durata di almeno 90 giorni o comunque una riduzione degli introiti del 30% rispetto al 2019;
  • nel periodo tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2022, non hanno ricevuto l’assegno di mantenimento o lo hanno ricevuto solo parzialmente.

Circa le modalità di presentazione della domanda e di erogazione del sussidio, purtroppo si è in attesa della pubblicazione dei relativi decreti attuativi. Dunque ad oggi non sono ancora note le modalità di presentazione della domanda.

Ricordiamo che in caso di mancato versamento dell'assegno di mantenimento, il coniuge beneficiario può inviare al proprio partner una lettera di diffida e costituzione in mora. Sul nostro portale è disponibile un

E' importante che questa lettera venga inviata tramite PEC o raccomandata a.r., così da interrompere il termine di prescrizione che è fissato in 5 anni.

Se il coniuge/convivente fa orecchie da mercante, si può proporre ricorso al Giudice. Sul nostro portale è disponibile un fac simile di

Chiaramente è sempre possibile modificare l'importo dell'assegno o addirittura revocarlo. Dal nostro portale è possibile scaricare:

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