Come acquisire la cittadinanza italiana

Sei uno straniero e vorresti sapere come fare per acquisire la cittadinanza Italiana? Sei un italiano che vuole saperne di più sulle pratiche necessarie per essere considerato a tutti gli effetti un cittadino italiano? In entrambi i casi, puoi leggere questa guida che dedichiamo appunto alla cittadinanza italiana: chi ne ha diritto, quali sono i requisiti da possedere e quali, invece, i documenti da produrre, al fine di espletare la procedura online.

Cittadinanza italiana: informazioni generali

Per prima cosa, definiamo bene l’argomento di cui ci occuperemo: la cittadinanza italiana è uno status, ovvero una condizione che lo Stato Italiano riconosce alle persone fisiche. Il possesso di questo status ne determina la pienezza dei diritti civili e politici. È possibile descrivere i diritti civili come l'insieme delle libertà e delle prerogative di cui godono tutti i cittadini di uno Stato in quanto tali. Tra i diritti civili si collocano la libertà di pensiero, di circolazione, di espressione, di associazione, di religione, di stampa, il diritto di difesa, ecc. I diritti politici sono quei diritti che uno Stato riconosce ai propri cittadini affinchè possano partecipare attivamente alla vita politica e alla formazione delle decisioni pubbliche, sempre se in possesso del diritto di voto. Anche in questo caso sono definiti dalla Costituzione e riguardano l'elettorato attivo e passivo, i referendum, la libertà di organizzazione in partiti, il diritto di petizione, il diritto di accedere agli uffici pubblici.

Fondamentalmente, la cittadinanza italiana si basa sul principio del diritto di sangue, conosciuto giuridicamente come lo "Jus sanguinis". Secondo questo diritto, i figli nati da padre o madre italiana sono anch’essi italiani. La cittadinanza italiana viene attribuita automaticamente anche ai minori che entrano a far parte di un nucleo familiare italiano mediante l’adozione internazionale. Naturalmente anche i cittadini stranieri possono acquisire la cittadinanza italiana, senza appellarsi al diritto di sangue o alle adozioni. Occorre, però, che essi dimostrino di possedere determinati requisiti, ai sensi della legge n. 91 del 5 febbraio 1992, in seguito modificata dalla legge 94 del 2009, e successive norme.

Richiesta di cittadinanza italiana per matrimonio: requisiti

Se sei un cittadino straniero o apolide (ossia cittadino di alcuno stato) coniugato con un cittadino italiano, puoi ottenere la cittadinanza italiana per matrimonio, previa richiesta ai sensi dell'art. 5 della Legge 5 febbraio 1992, n. 91. Fai attenzione, in quanto potrai fare domanda solo se:

  • risiedi legalmente in Italia da almeno 2 anni dopo il matrimonio (i termini possono essere dimezzati in presenza di figli nati o adottati). Se il tuo coniuge è stato naturalizzato cittadino italiano, devono comunque trascorrere 2 anni dalla data del suo giuramento (ma anche in questo caso i tempi si dimezzano in presenza di figli nati o adottati dalla coppia);
  • hai avuto residenza estera, dopo 3 anni dal matrimonio, ma al momento risiedi legalmente in Italia (i termini si dimezzano in presenza di figli nati o adottati).

Ricorda che dalla data di presentazione della domanda, fino all’ottenimento del decreto di concessione della cittadinanza, l’unione coniugale non deve essere in alcun modo sciolta, annullata o interrotta. È molto importante che sussistano tutti gli effetti civili del matrimonio, compresa la coabitazione dei coniugi, che devono avere il medesimo stato di famiglia.

La richiesta di ottenimento della cittadinanza italiana agli stranieri può avere esito negativo se:

  • ci sono motivi che potrebbero mettere a rischio la sicurezza dello Stato;
  • il soggetto che la richiede ottiene una condanna definitiva, per reati di particolare gravità.

Richiesta di cittadinanza italiana per residenza legale: requisiti

Se sei un cittadino straniero, ma vivi in Italia ormai da molto tempo, puoi richiedere la cittadinanza italiana per naturalizzazione, ai sensi dell'articolo 9 Legge 5 febbraio 1992, n. 91. A questo proposito, devi sapere che puoi inoltrare la domanda solo se:

  • sei nato in Italia e risiedi legalmente sul territorio italiano da almeno 3 anni;
  • sei figlio o nipote in linea retta di cittadini italiani per nascita e risiedi sul territorio italiano da almeno 3 anni;
  • sei maggiorenne, nato da cittadino straniero naturalizzato o adottato da cittadini italiani e risiedi sul territorio italiano da almeno 5 anni. Questo termine si riferisce al lasso di tempo successivo all’adozione o alla naturalizzazione del genitore;
  • sei cittadino di uno stato membro dell’Unione Europea e risiedi legalmente in Italia da almeno 4 anni;
  • possiedi lo status di rifugiato o sei apolide e risiedi legalmente in Italia da almeno 5 anni. Questo termine deve essere successivo al riconoscimento dello status di apolide o di rifugiato;
  • hai prestato servizio, in Italia o all’estero, per almeno 5 anni, alle dipendenze dello Stato Italiano;
  • sei cittadino straniero, ma risiedi legalmente in Italia da almeno 10 anni.

Un altro requisito estremamente importante per poter ottenere la cittadinanza italiana consiste nel reddito. Il soggetto che fa domanda per acquisire la cittadinanza deve dimostrare di avere dei redditi prodotti sul territorio nazionale. L’ammontare di tali redditi deve essere superiore alla soglia minima stabilita dal Decreto Legge 382/1989, convertito in Legge 8/1990, come confermati dall'art. 2 della legge 549/1995. Qualora il soggetto non disponga di un reddito proprio, oppure quanto possiede è inferiore alla soglia minima prevista dalla legge, può sommarlo a quello di altri componenti del nucleo familiare, i quali però devono risultare nel medesimo stato di famiglia del richiedente.

Ricordiamo che lo stato di famiglia viene rilasciato dal Comune e riporta tutti i componenti della famiglia anagrafica, legate da un vincolo di matrimonio, di parentela, di affinità o semplicemente affettivo e conviventi sotto lo stesso tetto. Quindi il coniuge separato e non convivente non fa parte dello stesso stato di famiglia, così come ne è escluso il figlio che - pur facendo parte dello stesso nucleo familiare - vive in un'altra città per studio o lavoro.

È altresì importante considerare che, al momento dell’adozione del decreto che concede formalmente la cittadinanza italiana, la residenza sul territorio italiano da parte del richiedente risulti continua nel tempo, così come è importante che persista una condizione economica al di sopra delle soglie previste.

La richiesta di ottenimento della cittadinanza italiana, per stranieri residenti stabilmente in Italia, può avere esito negativo se:

  • ci sono motivazioni che potrebbero intaccare la sicurezza nazionale;
  • il periodo di residenza legale non è abbastanza lungo;
  • insufficienza di redditi propri o del nucleo familiare;
  • scarsa integrazione;
  • scarsa conoscenza della lingua italiana;
  • procedimenti penali in corso o precedenti alla richiesta.

Cittadinanza italiana: come fare domanda online

A partire dal 18 giugno 2015 la domanda di acquisizione della cittadinanza italiana deve essere presentata online. La procedura telematica attualmente è la sola ad essere considerata, dunque le istanze pervenute al Ministero dell’Interno tramite posta non verranno prese in considerazione.

Come si presenta la domanda online? È molto semplice. Innanzitutto occorre collegarsi ed eseguire la registrazione al portale del Ministero dell'Interno.

Dopo aver creato un account, il richiedente dovrà compilare il modulo di domanda, apporvi la marca da bollo ed allegare i documenti necessari in formato elettronico (dunque sarà necessario produrli e poi digitalizzarli con l’uso dello scanner).

Cittadinanza italiana: documenti richiesti per espletare la domanda online

Durante la compilazione del modulo online è estremamente importante eseguire dei controlli sulle proprie generalità: quelle riportate sui documenti italiani devono corrispondere a quelle presenti sui documenti stranieri. La mancanza di una precisa corrispondenza potrà intaccare il buon esito della richiesta. Ad ogni modo, i documenti che è necessario produrre, digitalizzare e corredare al modulo online sono:

- Certificato di nascita legalizzato munito di traduzione legalizzata;

- Certificato penale. Attenzione perchè non è possibile produrre il casellario giudiziale italiano in sostituzione del  certificato penale. Infatti il certificato penale è un documento estero che viene rilasciato dalle competenti Autorità nel Paese di origine. Va presentato in relazione a tutti i Paesi in cui si è stata fissata  la propria residenza. Il certificato penale va scansionato in un unico file (fronte-retro) sia in lingua originale che con la relativa traduzione. Entrambi i documenti devono essere legalizzati. Se il richiedente è entrato in Italia prima del 14° anno di età e non riesce a produrre il certificato penale del paese di origine o dei paesi terzi di residenza, può allegare i certificati di frequenza scolastica degli anni precedenti il suo 14° anno di età;

- Ricevuta del pagamento del contributo obbligatorio di 250 €, (mod. 451), previsto dalla legge 94/2009, sul C/C n. 809020 intestato a: MINISTERO INTERNO D.L.C.I. - CITTADINANZA con causale: "Cittadinanza - contributo di cui all'art.1, comma 12, legge 15 luglio 2009, n. 94";

- Documento di riconoscimento (carta d'identità o carta d’identità elettronica o passaporto, tutti in corso di validità). Attenzione perchè il permesso di soggiorno non vale come documento di riconoscimento.

I certificati prodotti nello Stato estero di provenienza devono essere legalizzati. La legalizzazione avviene presso i rappresentanti diplomatici o consolari italiani all’estero. In pratica la legalizzazione è un’autentica di firma, con la quale le autorità garantiscono l’autenticità del certificato. In alcuni paesi è possibile eseguire la legalizzazione dei documenti tramite l’apposizione del timbro APOSTILLE, che semplifica la procedura, in quanto autentica l’atto evitando la legalizzazione diplomatica o consolare.

Cittadinanza italiana, domanda di ottenimento e casi particolari

Le donne che acquisiscono il cognome del coniuge dopo il matrimonio devono allegare un certificato, rilasciato alle Autorità diplomatiche consolari in Italia, che attesti le sue esatte generalità da nubile. Questo certificato deve essere altresì legalizzato presso gli uffici della Prefettura.

Qualora, invece, la cittadinanza italiana venga richiesta per matrimonio, ma i coniugi abbiano una diversa residenza, sarà necessario allegare un’autocertificazione generica, sottoscritta da entrambi, nella quale si specificano le motivazioni della diversa residenza (studio, lavoro, ecc.). Entrambi i documenti dovranno essere digitalizzati e inseriti, al momento della compilazione dell’istanza online, sotto la voce "Documento generico".

Potrebbe esserti utile leggere anche “Autocertificazione: cosa fare se non viene accettata”.

Cittadinanza italiana: pratica per la presentazione dei documenti dei rifugiati politici

Se al soggetto richiedente è stato formalmente riconosciuto lo status di rifugiato, potrà produrre in alternativa al certificato di nascita e al certificato penale:

  • l'atto notorio (sostitutivo del certificato di nascita) nel quale siano indicate le proprie generalità, e l’atto notorio sostitutivo del certificato penale (che deve essere registrato al Tribunale) nel quale è necessario dichiarare di non avere procedimenti penali in corso, né in Italia, né nel proprio paese d’origine, e di non aver riportato condanne penali;
  • una copia del certificato nel quale viene riconosciuto lo status di rifugiato.

Questi documenti devono essere inseriti rispettivamente sotto la voce “Certificato di nascita”, “Certificato Penale” e “Documento generico”.

In seguito alla presentazione della domanda online, il richiedente con lo status di rifugiato riceverà all’indirizzo di posta elettronica indicato, l’invito alla consultazione delle comunicazioni inviate dalla Prefettura. Tali comunicazioni riguardano:

  • l'accettazione della domanda;
  • il numero di protocollo;
  • i documenti cartacei che il richiedente dovrà presentare e le relative modalità di presentazione;
  • eventuali irregolarità evidenziate durante l’analisi della domanda online.

Chi ha ottenuto lo status di protezione sussidiaria e umanitaria rientra nella normativa disciplinata dagli articoli 5 e 9 della Legge sulla cittadinanza n. 91/1992. Di conseguenza, non gli viene riconosciuto lo status di rifugiato politico e dunque non dovrà seguire la procedura riportata nel paragrafo precedente.

Cittadinanza Italiana: stato della pratica online

Dopo esserti collegato ed avere effettuato la registrazione al portale del Ministero dell'Interno, dedicato alla procedura online per la richiesta di cittadinanza italiana, puoi iniziare la compilazione del modulo online. Chi richiede la cittadinanza per matrimonio deve compilare il modulo A, mentre chi richiede la cittadinanza per residenza deve compilare il modulo B. I moduli devono contenere le esatte generalità dei richiedenti, i quali devono altresì allegare i documenti che abbiamo elencato nei paragrafi precedenti, ognuno secondo la propria condizione.

Dopo aver inoltrato la modulistica e tutti i certificati correlati, potrai controllare in autonomia lo stato della pratica. È molto semplice: devi collegarti al portale del Ministero dell’Interno, accedere con i tuoi dati e selezionare la voce “Cittadinanza” che trovi in alto a sinistra. Si aprirà un menu, dal quale potrai cliccare su “Visualizza stato della domanda”.

La domanda potrebbe avere esito positivo o negativo. Qualora l’esito fosse: “Concesso, trasmesso ad ente periferico” vuol dire che il Ministero o la Prefettura hanno emesso il decreto di conferimento della cittadinanza. L’ente periferico a cui viene inoltrato è il Comune di residenza del richiedente. A questo punto non resta che attendere: il richiedente verrà contattato direttamente dai funzionari comunali per terminare la procedura e fare giuramento. Il giorno successivo a quello in cui viene effettuato il giuramento ufficiale, il soggetto diventa formalmente un cittadino italiano, con tutti i diritti e i doveri che ne conseguono.

Cittadinanza italiana: tempi necessari allo svolgimento della pratica

Con la presentazione della domanda online comincia formalmente la pratica di conferimento della cittadinanza italiana. I tempi burocratici possono essere estenuanti, il termine per la conclusione della procedura è di due anni dall’invio della domanda online. Per quanto riguarda il giuramento, invece, la legge impone che questo debba avvenire entro 6 mesi dalla data di notifica del decreto di conferimento della cittadinanza italiana.

Una volta ottenuta la cittadinanza italiana potrai autocertificarla tramite la compilazione di questo

In particolare se il riconoscimento dello status di cittadinanza italiana si rende necessario in relazione ad una domanda o ad una qualsiasi pratica avanzata nei confronti della Pubblica Amministrazione o di un gestore di pubblico servizio, c'è l'obbligo da parte di questi ultimi di accettare l'autocertificazione.

La stesso obbligo non esiste invece da parte dei privati, i quali possono richiederti la produzione del certificato di cittadinanza. In questo caso dovrai recarti con un documento al seguito presso l'Ufficio Anagrafe del Comune e richiederlo espressamente. Il certificato ha validità 6 mesi.

Cittadinanza Italiana e Cittadinanza Europea

A differenza di quella italiana, francese o spagnola, la cittadinanza europea non è uno status che si acquisisce. Ogni cittadino italiano, francese o spagnolo, e più in generale ogni cittadino appartenente ad un paese dell'UE, oltre alla cittadinanza del paese di origine, gode della cittadinanza europea. Lo stabilisce il Trattato di Maastricht, o Trattato dell'Unione europea (TUE), siglato il 7 febbraio 1992 a Maastricht dagli allora 12 Paesi membri della Comunità Europea, che consentì di avviare l'integrazione politica tra i paesi dell'Unione europea.

Avere la cittadinanza europea comporta dei benefici che possiamo sintetizzare in 5 punti:

  1. libertà di soggiorno e libera circolazione sul territorio dell’Unione;
  2. diritto di votare per le elezioni del Parlamento Europeo nello stato di residenza;
  3. diritto di essere eletto alle elezioni comunali e parlamentari dello stato di residenza;
  4. diritto alle tutele da parte delle autorità diplomatiche italiane dislocate in paesi terzi rispetto quello di cittadinanza;
  5. diritto alla presentazione di petizioni al Parlamento Europeo ed eventuali ricorso al Mediatore Europeo.
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