Ricorso per mobbing fac simile WORD, PDF

- Ultimo aggiornamento: 27/10/2023
Formati     © Moduli.it
DOC
PDF
Dichiaro di aver preso visione della nota informativa e di aver letto e accettato i termini e le condizioni di utilizzo del portale

Fac simile con cui il lavoratore può esporre una formale denuncia nei confronti del proprio datore o dei propri colleghi e/o superiori per atti, atteggiamenti o comportamenti che prefigurano una situazione di mobbing sul luogo di lavoro. L'obiettivo è far presente che tale illegittimo comportamento è causa di malessere e quindi di danni che si potrebbero rivendicare in sede giudiziaria. Il ricorso per mobbing è un fac simile disponibile in formato WORD.

Cos'è il mobbing sul lavoro

Con il termine mobbing sul lavoro possiamo intendere una forma di terrore psicologico sul posto di lavoro, esercitata attraverso comportamenti aggressivi e vessatori ripetuti per un lungo periodo di tempo, da parte di colleghi o superiori. 

In pratica il lavoratore, vittima di queste persecuzioni, viene calunniato ed emarginato, deriso e umiliato davanti ai propri colleghi, additato spesso come unico responsabile di ciò che accade in azienda, costretto a ricoprire mansioni inferiori rispetto alla sua qualifica di appartenenza, a spostarsi continuamente da una sede all'altra, a sottoporsi a turni di lavoro massacranti e via discorrendo.

L'obiettivo è quasi sempre lo stesso: indurlo alle dimissioni volontarie o provocare un valido motivo per il suo licenziamento

Ricorso per mobbing: quando farlo

Perché si possa parlare di mobbing sul lavoro e dunque esporre una formale denuncia, è necessario che si riscontrino una serie di requisiti. In particolare:

  • i comportamenti persecutori devono avvenire sul luogo di lavoro;
  • deve esserci un preciso nesso tra tali comportamenti e i danni patiti dal lavoratore sul piano della salute, della personalità o della dignità;
  • gli atteggiamenti ingiuriosi, le umiliazioni, i rimproveri, gli insulti o quant’altro devono ripetersi con sistematicità e per un certo periodo di tempo (dai 3 ai 6 mesi);
  • deve sussistere un preciso piano persecutorio che lega le varie condotte vessatorie (ad esempio l’ottenimento delle dimissioni).

Se il lavoratore mobbizzato intende esporre denuncia contro chi si è macchiato di simili comportamenti e chiedere il risarcimento per mobbing, deve fornire prove concrete non solo dei soprusi e delle angherie subiti, ma anche dell’intento persecutorio, del piano messo in atto dal proprio datore di lavoro o dai colleghi: cosa si voleva ottenere attraverso quelle precise condotte? Un impegno sicuramente non facile per il lavoratore.

Chiaramente se il datore di lavoro si è macchiato di molestie sessuali, sarà sufficiente dimostrare solo il compimento di questo specifico reato per ottenere la condanna del mobber e il conseguente risarcimento.

Se invece l'azienda fa svolgere al proprio lavoratore mansioni inferiori rispetto a quelle stabilite in sede di assunzione, quest'ultimo può proporre un

Prima di compilare la lettera di diffida per mobbing al datore di lavoro

Se ritieni di essere vittima di soprusi e vessazioni e che nei comportamenti assunti dal tuo datore o dai tuoi colleghi sia rintracciabile un disegno unitario e persecutorio, il consiglio che ti diamo è di non cedere allo scoramento e alla depressione, ma di avere il coraggio di denunciare i tuoi  aguzzini, senza farti condizionare troppo dalle conseguenze che potrebbero derivarne. In ogni caso non abbandonare mai il posto di lavoro, a meno che lo stress e la tensione psicologica non siano divenuti per te insopportabili.

Tuttavia è quanto mai importante evitare di portare avanti controversie assolutamente pretestuose e temerarie, in cui vi è la tua parola contro quella del suo datore o dirigente. Dunque prima di avviare qualsiasi azione occorrono prove e soltanto prove. Senza di esse il pericolo è di esporsi a ritorsioni e possibili querele per diffamazione.

Raccogli, dunque, qualsiasi elemento che ritieni possa costituire una prova a sostegno della tua tesi: registra ad esempio le conversazioni con il tuo datore di lavoro o con i tuoi colleghi o filma con lo smartphone situazioni in cui vieni fatto oggetto di scherzi, maltrattamenti o soprusi.

Tieni traccia di qualsiasi email o comunicazione scritta che possa rappresentare un punto a tuo favore: se non ce ne sono richiedile. Se ad esempio ritieni di essere oggetto di dequalificazione e demansionamento, chiedi al tuo superiore che il nuovo incarico di venga assegnato per iscritto.

E’ difficile, lo sappiamo, ma verifica se c’è qualche collega disposto a testimoniare.

Tieni traccia di ogni azione comportamento persecutorio che viene compiuto ai tuoi danni: annota il tipo di condotta, il nome dell’autore, la data e i nominativi dei presenti. Raccogli tutta la documentazione sanitaria che attesta le conseguenze psico-fisiche subite per effetto di tali comportamenti (ansia, depressione, attacchi di panico, insonnia, palpitazioni cardiache, tremori, ulcera, ecc.).

Un ultimo consiglio: cerca un sostegno, ad esempio contattando un sindacato, un'associazione o un legale che magari abbia maturato esperienze in materia di mobbing. Con ognuno di loro sarà più facile compiere tutte le valutazioni del caso e pianificare al meglio la strategia da adottare. 

Foto
Free-Photos su Pixabay
Documenti correlati
 
Utilità