Contratti derivati

I "derivati" sono prodotti il cui valore deriva, ossia dipende, secondo una precisa funzione matematica ("pay-off"), dal valore di un altro bene o di una attività finanziaria che viene definita appunto "sottostante".

In base all'attività sottostante di riferimento si distinguono due tipologie di derivati:

  • Financial derivatives: sono legati ad attività finanziarie come tassi di interesse, valute, azioni ed indici azionari. Esempi sono i futures, le options, i contratti swap;
  • Commodities derivatives: sono legati ad attività reali come il petrolio, l'oro, il grano, il caffè, ecc.

Originariamente erano utilizzati con finalità di copertura da una serie di rischi legati al cambio, al tasso di interesse, al credito, all'oscillazione dei prezzi delle materie prime. Oggi vengono utilizzate soprattutto per finalità speculative. Infatti con investimenti minimi nei derivati ci si può assicurare, ad esempio, la possibilità di comprare o vendere grandi quantità di titoli o valute: il guadagno o la perdita dell'investimento sarà realizzato sulla differenza di valore dell'attività sottostante, di dimensioni molto maggiori rispetto all'investimento iniziale (effetto "leva finanziaria").

I derivati restano comunque un'attività di non facile comprensione e ad alto rischio. In passato hanno generato anche perdite enormi tra i risparmiatori e frodi da parte di alcuni operatori (es. il caso Italease).

Le principali tipologie di questi strumenti sono:

  • i Futures, un contratto che obbliga l'acquirente a comprare o vendere un certo bene o una certa attività finanziaria in una determinata data futura e ad un prezzo prestabilito.
    Così se si acquista un future su un barile di petrolio in data 30 Giugno 2008 con scadenza 31 Agosto 2008 ad un prezzo di 135 dollari, l'investitore si limita a depositare, per mezzo di un intermediario (Clearing House), una cauzione (in percentuale sul controvalore del sottostante) a garanzia dell'adempimento a scadenza. Il 31 Agosto l'investitore riceverà il barile di petrolio e pagherà 135 dollari, indipendentemente dalla quotazione di mercato del petrolio in quel giorno.
    Nel caso in cui il sottostante sia un'attività finanziaria (tasso di interesse, valuta, indici azionari, ecc.), si procederà alla liquidazione della differenza fra il valore dell'attività finanziaria alla stipula del contatto ed il valore dello stessa nel giorno di scadenza.
    Dall'esempio si intuisce come alla base di un acquisto futures ci sia una previsione rialzista del sottostante. Per cui se l'intenzione è quella di coprire un futuro acquisto del barile di petrolio, il future consente una copertura senza rischi dalle oscillazioni di prezzo; se le intenzioni invece sono meramente speculative (e generalmente è così) si può chiudere la posizione vendendo un future analogo a quello acquistato, prima della scadenza. Ciò è possibile perché il futures è quotato e negoziato su mercati specializzati e regolamentati (IDEM e MIF), secondo specifici standard contrattuali, i cui contenuti (dimensione dei contratti, importo minimo di negoziazione, scadenza, clausole, ecc.) sono definiti dall'autorità di Borsa competente, e con pagamenti regolati dalla Clearing House, una sorta di cassa di compensazione che funge da controparte per tutti i contratti. Questo significa che l'acquisto e la vendita di uno stesso futures da parte di due investitori non avviene attraverso un contratto diretto fra i due, ma attraverso due distinti contratti con la Clearing House;
  • i contratti di Opzione, che prevedono il diritto, ma non l'obbligo, di comprare (opzione call) o venedere (opzione put) un dato strumento finanziario ad un prezzo prefissato entro un determinato periodo di tempo oppure ad una data prefissata.