Ho risposto si ad un call center, cosa fare?

Per la stipula dei contratti telefonici il "si" a voce non basta, visto che il consumatore può considerarsi vincolato nei confronti della società solo dopo aver ricevuto la documentazione su supporto cartaceo o su altro mezzo durevole e aver sottoscritto la relativa proposta. Ecco comunque cosa deve fare il consumatore che ha risposto si ad un call center.

Contratti telefonici: il si a voce non basta

È da tempo che si parla della cosiddetta "truffa del SI", ossia di quel meccanismo che consente a certe agenzie, attraverso la registrazione di un semplicissimo "SI", pronunciato magari in maniera inconsapevole al telefono, di sottoscrivere nuovi contratti di luce, gas, telefonia o altro. In pratica basta rispondere con un "SI" alla domanda dell'operatore telefonico “E’ lei il Sig./la Sig.ra…?” è il gioco è fatto. Inutile dire che siamo di fronte a vere e proprie frodi.

Ma basta davvero un "SI" per cambiare un piano tariffario, attivare una nuova fornitura o aderire ad un nuovo servizio? In realtà le cose non stanno proprio così.

Affinché il contratto concluso per telefono abbia validità legale, è necessario che l'azienda/agenzia - dopo la registrazione della telefonata - trasmetta la documentazione ufficiale al consumatore, il quale può considerarsi vincolato solo dopo aver sottoscritto l'offerta (firma autografa o digitale) o dopo averla accettata per iscritto (art. 51, comma 6, Codice del Consumo). Dunque la pronuncia di un semplice "SI" non è sufficiente per creare un accordo o un contratto legalmente riconosciuto.

Ma attenzione perché il passaggio relativo alla sottoscrizione o accettazione del contratto, potrebbe essere baypassato dal venditore se la registrazione telefonica contenesse una espressa deroga e rinuncia al consenso scritto da parte del consumatore.

Come difendersi dai call center

Le adesioni ai contratti secondo le modalità appena illustrate, possono essere facilmente evitate. Per prima cosa, ora che ne sei a conoscenza, avverti i membri della tua famiglia e quando rispondi a delle chiamate da parte di call center evita sempre di dire "si". Ti chiedono “Parlo col signor Mario Rossi?” Rispondi con un’altra domanda, del tipo “Chi lo cerca?” in questo modo non darai loro alcuna conferma, anzi li spiazzerai con l’invito ad indentificarsi chiaramente. Se il telefonista svia, senza rivelarti il nome della società per cui lavora, puoi star certo che non è una realtà seria ed affidabile. Il consiglio in questi casi è quello di declinare qualsiasi offerta e chiudere la conversazione.

Se ricevi una telefonata di questo tipo, è fondamentale non fornire alcun codice riportato sulle fatture in tuo possesso (codice cliente, codice di migrazione, POD, PDR, ecc.), né tantomeno i tuoi dati personali. Senza queste informazioni e un esplicito consenso, la società non potrà truffarti in alcun modo.

Nel caso in cui questa telefonata si ripetesse una seconda volta, poi una terza e poi ancora, fino a farti perdere la pazienza, ricorda che puoi difenderti dalle telefonate anonime di disturbo chiedendo al tuo gestore telefonico di rendere inefficace la soppressione dell’identificazione della linea chiamate, secondo quanto stabilito dal l’art. 127 del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 "Codice in materia di protezione dei dati personali". In questo modo potrai identificare il numero e risalire così al tuo interlocutore.

Ascoltando le numerose esperienze dei nostri lettori abbiamo appurato che le telefonate a scopo commerciale sono senz’altro le meno amate dai consumatori italiani. Molti di loro ci chiedono come è possibile porre fine a questa seccatura, noi rispondiamo che dal 2011 è possibile iscrivere il proprio numero di telefono al Registro Pubblico delle Opposizioni. Ecco il modulo di iscrizione al registro.

Ho risposto si ad un call center, cosa fare?

Hai risposto "Si" al telefono che squillava insistentemente e a distanza di qualche settimana hai ricevuto la conferma del contratto su supporto cartaceo o su altro mezzo durevole. Cosa fare in queste circostanze?

Si è detto che il contratto concluso per telefono può considerarsi legale e vincolante se successivamente sottoscritto dal cliente. Tuttavia se vuoi evitare spiacevoli sorprese, il consiglio che ti diamo è di chiedere, tramite PEC o raccomandata, il disconoscimento del contratto. Puoi prendere spunto da questo

Sappi comunque che è nel tuo diritto ricevere dalla società/agenzia con cui avresti stipulato il contratto, una copia del file audio contenente la registrazione della telefonata. Ecco fac simile di

Considera anche che, trattandosi di un contratto concluso "a distanza", c'è sempre la possibilità di recedere dal contratto facendo leva sul diritto di ripensamento. A tal fine può esserti utile scaricare la seguente modulistica

da compilare e trasmettere nel termine di 14 giorni dalla conclusione del contratto. Ricordati di allegare una copia di un documento d’identità in corso di validità.
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48608 - Giuseppe
02/03/2017
Cosa fare se mi è stato attivato il contratto di energia (Illumia) ma non ho ancora ricevuto una copia in forma cartacea da poter consultare e sono già passati già i 14 giorni?

48495 - Monika
21/02/2017
E cosa si può fare se ho sottoscritto un'offerta apparentemente vantaggiosa per luce e gas; l'operatrice al telefono mi ha chiesto il consumo in una bolletta, poi mi ha detto quanto avrei pagato con loro, la cifra totale era veramente inferiore a ciò che ho pagato al gestore precedente. Ma adesso viene il bello: la registrazione è stata fatta in luglio e la prima bolletta mi è arrivata a gennaio per ottobre e novembre. E non è stata per niente vantaggiosa. Circa identica al precedente fornitore. La mia domanda è: come si può recedere ad un contatto in 14 giorni, quando ci si mette mesi per verificare la veridicità di ciò che viene proposto?


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