La facoltà di rendere l'acquisto fatto per corrispondenza

- Ultimo aggiornamento: 25/11/2022
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Fac simile con cui il consumatore può comunicare la propria volontà di recesso da un acquisto effettuato per corrispondenza, ossia tramite catalogo, lettera-proposta o altri strumenti di natura documentale.

Vendita per corrispondenza: i diritti del consumatore

La vendita per corrispondenza rientra nella più ampia categoria della vendita a distanza, quel contratto cioè che ha per oggetto il collocamento di beni e servizi e che viene stipulato tra un venditore e un consumatore senza la presenza fisica di chi vende o di chi acquista.

In altri termini la sottoscrizione del contratto di acquisto avviene a distanza, ossia tramite sito di e-commerce, via telefono, tramite posta elettronica, con televendita, per corrispondenza, ecc. In tutti questi casi la consegna della merce al cliente avviene attraverso il servizio postale o tramite corrieri privati.

Come previsto dal D.Lgs n. 206 del 06/09/2005 il cliente ha il diritto a rinunciare al proprio acquisto effettuato per corrispondenza anche senza nessuna motivazione specifica, semplicemente perché ha cambiato idea. In tal caso, il consumatore potrà restituire il bene e ottenere il rimborso di quanto pagato.

Questo diritto, tuttavia, viene riconosciuto unicamente al consumatore, ossia alla persona fisica che, in fase di stipula del contratto, ha agito per scopi estranei all'attività imprenditoriale o professionale eventualmente svolta.

Il diritto di recesso, detto comunemente "diritto di ripensamento", non si applica in maniera sistematica. Ad esempio non è previsto nel caso di contratti per:

  • la fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;
  • la fornitura di beni che rischiano di deteriorarsi o scadere rapidamente;
  • la fornitura di beni sigillati che non si prestano ad essere restituiti per motivi igienici o connessi alla protezione della salute e sono stati aperti dopo la consegna;
  • la fornitura di beni che, dopo la consegna, risultano, per loro natura, inscindibilmente mescolati con altri beni;
  • la fornitura di registrazioni audio o video sigillate o di software informatici sigillati che sono stati aperti dopo la consegna;
  • la fornitura di giornali, periodici e riviste ad eccezione dei contratti di abbonamento per la fornitura di tali pubblicazioni;
  • i contratti conclusi in occasione di un’asta pubblica;
  • la fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale se l’esecuzione è iniziata con l’accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso;
  • ecc.

La facoltà di rendere l'acquisto fatto per corrispondenza

La facoltà di rendere l'acquisto fatto per corrispondenza può essere esercitata nel termine di 14 giorni che iniziano a decorrere:

  • nel caso di vendita di servizi, dal momento della conclusione del contratto;
  • nel caso di vendita di prodotti, dal giorno in cui il consumatore o un terzo, diverso dal vettore e designato dal consumatore per ricevere il bene, acquisisce il possesso fisico dei beni.

Nel caso in cui il professionista non abbia adempiuto all’obbligo di informare il consumatore sull’esistenza del diritto di recesso (violazione dell’art. 49, comma 1, lett. h), il termine per il suo esercizio è esteso a dodici mesi, ulteriori rispetto ai 14 giorni iniziali.

Se il professionista fornisce al consumatore le informazioni sul diritto di recesso entro 12 mesi dalla conclusione del contratto, il periodo di recesso termina quattordici giorni dopo il giorno in cui il consumatore è stato informato.

Dunque prima della scadenza del periodo di recesso, il consumatore deve informare il professionista della sua decisione di esercitare il diritto di recesso dal contratto. Poiché l'onera della prova grava su di lui, è opportuno che per l'inoltro di tale comunicazione il consumatore utilizzi modalità come la raccomandata a.r. o la PEC (posta elettronica certificata).

Con la comunicazione di recesso il consumatore è tenuto a restituire al professionista il prodotto entro i successivi 14 giorni. Sono a suo carico le spese direttamente connesse alla restituzione della merce, a meno che il venditore non si faccia personalmente carico del ritiro.

Attenzione perché se il prodotto e il suo imballo non sono integri e completi di tutti gli accessori, il diritto di recesso da acquisto per corrispondenza potrebbe non essere esercitato. Più precisamente il professionista potrebbe negare il rimborso al consumatore nel caso in cui il prodotto, ad esempio, sia privo dell'imballo originale, oppure nel pacco manchino alcuni elementi integrativi (accessori, cavi, manuali d'istruzione ecc.), oppure il prodotto risulti danneggiato e via discorrendo.

Prima di concludere segnaliamo che, sempre nel merito dei contratti a distanza, dal nostro portale si può fare il download dei seguenti documenti: 

Tags:  diritto di ripensamento recesso 14 giorni

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