Bonus nido: fino a che età

È possibile, nel rispetto di certi requisiti, ottenere il bonus asilo nido 2024 anche senza ISEE, tuttavia si riceverà la somma minima prevista, ossia 136,30 euro per 11 mensilità (1.500 euro). In questo articolo vedremo quali sono i nuovi importi previsti per il 2024, quali requisiti occorre soddisfare per godere di questa agevolazione e come presentare la domanda.

Bonus Nido 2024: cos’è

Il Bonus Nido è stato confermato anche per il 2024, ma con delle sostanziali novità. Cominciamo col dire che si tratta di un’agevolazione concessa alle famiglie residenti in Italia che

  • sostengono il pagamento delle rette per la frequenza di asili nido pubblici e privati di figli nati, adottati o affidati fino a tre anni d’età;
  • richiedono assistenza domiciliare per il fatto di avere bambini con meno di 3 anni affetti da gravi patologie croniche.

In pratica il bonus nido altro è un contributo che le famiglie possono ottenere per pagare le rette dei nidi pubblici e privati autorizzati oppure le spese dei servizi assistenziali domiciliari. 

Ricordiamo che è possibile richiedere il Bonus Nido Inps, nonostante l'introduzione dell'Assegno Unico Universale (AUU). La stessa cosa non si può dire del Bonus Mamma Domani, una forma di sostegno introdotta per le mamme in stato di gravidanza che si trovano ad affrontare non poche spese per visite, esami diagnostici e prodotti per la prima infanzia, e del Bonus bebè. Entrambi i sostegni dal 2022 sono stati assorbiti dall'AUU.

All'indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=TbTT8XSNAEM è presente un video tutorial realizzato dall'istituto.

A quanto ammonta il bonus nido 2024

Il bonus è stato potenziato per l'anno 2024: il suo importo passa da 3.000 a 3.600 euro per

  • i nuovi nati a partire da Gennaio 2024;
  • le famiglie con un valore ISEE (aggiornato al 2024) entro i 40.000 euro annui;
  • le famiglie in cui vi sia già almeno un figlio con età inferiore ai 10 anni.

Per le famiglie che non soddisfano questi requisiti e che pertanto non beneficiano dell'aumento, l'importo del bonus nido 2024 è strutturato secondo le stesse fasce determinate lo scorso anno:

  • 3.000 euro per i nuclei familiari con ISEE (minorenni) di valore fino a 25.000 euro (importo di 272,72 euro su 11 mensilità);
  • 2.500 euro per i nuclei familiari con ISEE (minorenni) di valore compreso da 25.001 e 40.000 euro (importo massimo mensile erogabile 227,27 euro);
  • 1.500 euro per i nuclei familiari con ISEE (minorenni) di valore superiore a 40.000 euro (importo massimo mensile erogabile 136,37 euro).
Gli importi verranno erogati fino a esaurimento fondi.

Bonus asilo nido senza Isee

In assenza di un ISEE valido o qualora il bonus sia richiesto dal genitore che non fa parte del nucleo familiare del minorenne, verrà conteggiata la rata spettante in misura non superiore a 1.500 euro annui (136,37 euro mensili). Nel caso in cui dovesse essere successivamente presentato un ISEE minorenni valido, a partire da tale data, verrà corrisposto l’importo maggiorato fino ad un massimo di 3.000 euro annui, sussistendone i requisiti.

Bonus Nido senza limiti di reddito: come funziona

Il bonus nido viene pagato direttamente dall’Inps al genitore che lo richiede per:

CONTRIBUTO ASILO NIDO

In questo caso il bonus, che serve a pagare le rette relative alla frequenza di asili nido pubblici e privati autorizzati, è parametrato alle 11 mensilità, mentre la sua erogazione avviene con cadenza mensile.

Il contributo mensile erogato dall’Istituto non potrà mai superare l’importo della retta, dunque se il genitore paga meno (ad es. 50 €) del bonus spettante (ad es. 60 €), potrà al massimo ricevere 50 euro.

Come si è fatto cenno, gli asili nido privati devono essere "autorizzati", ossia devono avere ottenuto il benestare dall'amministrazione comunale all’apertura e al funzionamento. Questo significa che gli asili nido privati devono essere in possesso di tutti i requisiti tecnico-strutturali, igienico-sanitari, pedagogici e di qualità previsti dalle leggi vigenti nei confronti di quelle strutture che svolgono servizi educativi per l'infanzia.

Di conseguenza non sarà possibile ricevere il bonus nido se si iscrive il proprio figlio a strutture come il pre-scuola, la ludoteca, gli spazi gioco e così via. Dunque il genitore che compila la domanda di accesso al bonus, deve tra le altre cose riportare anche gli estremi del provvedimento autorizzativo rilasciato alla struttura alla quale si è rivolta per il proprio figlio.

Cosa importante, il bonus nido non è cumulabile con la detrazione fiscale del 19% prevista per la frequenza asili nido (leggi il post sulla detrazione spese scolastiche).

CONTRIBUTO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

In questo caso il contributo serve per beneficiare di un supporto assistenziale presso la propria abitazione dal momento che il proprio figlio, affetto da una grave patologia cronica, non è nelle condizioni di frequentare l’asilo nido. A tal fine è importante che il pediatra di libera scelta rilasci un apposito attestato.

A differenza del contributo asilo nido, in questo caso l'importo spettante viene erogato in un'unica soluzione direttamente al genitore richiedente.

Anche in questo caso l’importo massimo erogabile è in funzione del valore dell'ISEE. Nel prossimo paragrafo vedremo quali requisiti occorre soddisfare per fruire di questo beneficio.

Bonus Nido 2024: chi ne ha diritto

Il contributo per pagare la retta dei nidi pubblici e privati o il sostegno domestico per i bambini con patologie gravi spetta a tutte le famiglie che:

  • sono in possesso della cittadinanza italiana oppure di uno Stato dell’Unione Europea. Se il richiedente è un cittadino extracomunitario, occorre il permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, ovvero una delle carte di soggiorno per familiari extracomunitari di cittadini dell’Unione Europea previste dagli artt. 10 e 17 del D.Lgs. n.30/2007. I cittadini italiani sono equiparati i cittadini stranieri aventi lo status di rifugiato politico o lo status di protezione sussidiaria;
  • sono residenti in Italia;
  • sostengono personalmente il pagamento della retta all’asilo nido;
  • coabitano con il figlio ed hanno dimora abituale nello stesso Comune (ciò nel caso in cui richieda il bonus "assistenza domiciliare").

Nel caso in cui sia presente un legale rappresentante, tali requisiti devono essere, comunque, posseduti dal genitore minorenne o incapace.

Tutti i requisiti devono essere posseduti alla data di presentazione della domanda. In caso di adozioni o affidamenti preadottivi verrà presa in considerazione la data più favorevole tra il provvedimento di adozione e la data di ingresso in famiglia del minore.

Bonus Nido: quando e come richiederlo

Le domande vanno presentate esclusivamente in via telematica. Per accedere alla sezione “Servizi Online” dell’Inps è necessario disporre delle credenziali SPID o della Carta Nazionale dei Servizi (CNS).

Una volta entrati nel portale dell'Inps (www.inps.it), digitare nel campo di ricerca in alto “bonus nido”, quindi selezionare tra i risultati: “Bonus asilo nido e supporto domiciliare - Domanda”. In ogni caso questo il percorso da compiere:

  • Home > Sostegni, Sussidi e Indennità > Bonus asilo nido e forme di supporto presso la propria abitazione.

Se è già stata presentata una domanda nel 2023, per il 2024 è sufficiente confermare o modificare i dati già inseriti.

Se la persona interessata non si ritiene capace di far da sola o se non possiede un pc o una connessione internet, può farsi assistere da patronati e intermediari autorizzati. Ricordiamo che in quest'ultimo caso l'assistenza è totalmente gratuita.

Chiaramente nella compilazione della domanda occorre precisare quale delle due agevolazioni si intende richiedere:

  • asilo nido;
  • assistenza domiciliare.

Vediamo cosa occorre specificare ed allegare nell'uno e nell'altro caso.

Domanda per il contributo "asilo nido"

Se quale genitore si richiede il contributo previsto per il pagamento delle rette dell'asilo nido, occorre specificare il periodo di frequenza scolastica.

Al momento della presentazione della domanda, occorre indicare il periodo di frequenza scolastica (tra Gennaio e Dicembre) per il quale si intende ottenere il beneficio. Se si richiede il bonus per un certo periodo (ad es. Gennaio - Giugno) e poi si chiede una integrazione (ad es. da Settembre a Dicembre), si è tenuti a presentare una nuova domanda anche se il bonus si riferisce allo stesso minore.

Alla domanda si deve allegare la ricevuta che attesta il pagamento almeno della retta relativa al primo mese di frequenza. La prova del pagamento si può fornirla attraverso una ricevuta, una quietanza di pagamento, una fattura quietanzata, un bollettino bancario o postale oppure attraverso una attestazione del datore di lavoro o dell’asilo nido circa l’avvenuto pagamento. Qualora si tratti di un asilo nido pubblico che prevede il pagamento delle rette in via posticipata, come documentazione sostitutiva si può presentare la graduatoria da cui risulta la presenza del bambino.

Le ricevute di pagamento delle rette relative ai mesi successivi dovranno essere trasmettesse entro la fine del mese di riferimento (dunque la retta di Marzo va trasmessa entro il 31 del mese e così via).

Dal 2020 è possibile inviare i documenti di spesa necessari per ottenere il rimborso anche tramite l’App "Inps Mobile". A tal fine sarà sufficiente allegare una semplice fotografia dell’attestazione di pagamento. La App è scaricabile dagli store ufficiali su dispositivi mobili con sistemi Apple e Android.

Ricordiamo che la documentazione attestante la spesa sostenuta dovrà riportare:

  • la denominazione e la Partita Iva dell’asilo nido;
  • il CF del minore;
  • il mese di riferimento;
  • gli estremi del pagamento;
  • il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.

Domanda per il contributo "assistenza domiciliare"

Se invece intendi richiedere una forma di assistenza presso la tua abitazione perché tuo figlio non ha la possibilità di frequentare l’asilo nido in quanto affetto da una grave patologia cronica, allora devi procurarti ed allegare alla domanda l’attestazione rilasciata dal pediatra sulla base di idonea documentazione.

L’Inps nella sua circolare tiene a rimarcare che l’impossibilità di frequentare l’asilo nido deve dipendere solo da una condizione di salute, per di più grave e cronica, e non può mai essere riconducibile ad aspetti organizzativi dell’asilo nido eventualmente prescelto.

L’attestazione rilasciata dal pediatra deve:

  • contenere i dati anagrafici del minore (data di nascita, città, indirizzo e n. civico di residenza dello stesso);
  • attestare la impossibilità di frequentare l’asilo nido per l’intero anno solare di riferimento, in ragione di una grave patologia cronica.

Come viene pagato il bonus nido

Le modalità con le quali ricevere l’assegno sono:

  • bonifico domiciliato
  • accredito su conto corrente bancario o postale
  • libretto postale o carta prepagata con IBAN.

Ad erogare gli importi spettanti è, come detto, l'Inps.

Chiaramente il mezzo di pagamento prescelto deve essere intestato al richiedente. Nel caso in cui quest’ultimo sia minorenne o incapace di agire, la domanda deve essere presentata dal legale rappresentante in nome e per conto dell’avente diritto; il mezzo di pagamento prescelto dev’essere comunque intestato a quest’ultimo (minorenne o incapace di agire).

Chi sceglie l’accredito su un conto corrente con Iban è tenuto a presentare anche il mod. SR163 (“Richiesta di pagamento delle prestazioni a sostegno del reddito”), a meno che tale modello non sia stato già presentato all’INPS in occasione di altre domande di prestazione.

Il modello SR163 serve a verificare la corrispondenza tra l’Iban indicato nella domanda di bonus nido e la titolarità del conto a cui l’Iban stesso si riferisce. Per questo motivo nel modello SR163 vanno riportati:

  • il codice fiscale del richiedente;
  • la modalità di pagamento scelta;
  • i dati di riferimento della banca o delle Poste;
  • il codice Iban.

Il tutto con tanto di data, timbro e firma del funzionario del competente Ufficio postale o della Banca.

Quando si perde il bonus nido

Se richiedi il bonus nido ricorda di confermare ad ogni mensilità, nello stesso momento in cui alleghi le ricevute di pagamento della retta, che i requisiti sono rimasti gli stessi rispetto a quanto dichiarato nella domanda.

L’Inps nel momento in cui viene a conoscenza di un evento che causa la decadenza dal bonus (perdita della cittadinanza, decesso del genitore richiedente, decadenza dall’esercizio della responsabilità genitoriale, affidamento esclusivo del minore al genitore che non ha presentato la domanda, affidamento del minore a terzi), provvede - a partire dal mese successivo - ad interrompere l’erogazione dell’assegno.

In questi casi nulla impedisce ad un altro soggetto di subentrare al genitore che aveva fatto domanda del bonus nido, ma è necessario che:

  • per quest’ultimo siano soddisfatti i requisiti di legge fin dalla data di presentazione della prima domanda;
  • la richiesta di subentro venga avanzata entro 90 giorni dal verificarsi di una delle cause di decadenza.
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