Cosa non mettere nel curriculum
Ci sono cose che è meglio non scrivere nel tuo curriculum perché inutili, ripetitive o magari non vere. Altrettanto importante è non commettere errori nel cv (ortografici e grammaticali, formato non adatto, foto inopportune ecc.). In definitiva sapere come scrivere un curriculum è fondamentale se non vuoi perdere l'occasione per un colloquio.
Cosa non scrivere nel curriculum
1. Dati strettamente personali
A meno che tu non stia cercando un lavoro che presupponga il possesso di alcune specifiche caratteristiche fisiche (come hostess, modelli, attori e comparse), evita di inserire nel curriculum vitae dati strettamente personali come altezza, peso, stato civile, data di nascita e fotografie. Queste, infatti, sono informazioni che non interessano alla maggior parte dei datori di lavoro, i quali cercano ben altro tipo di contenuto.
Meglio evidenziare invece le soft skills, ossia le qualità, le abilità e le competenze trasversali, le caratteristiche personali innate e acquisite nel corso della vita lavorativa e non.
2. Riferimenti politici e religiosi
Anche i dati sensibili come l’orientamento politico e la fede religiosa devono rimanere assolutamente fuori dal curriculum vitae e dalla lettera di presentazione che allegherai ad esso. Come nel caso precedente, si presume che al datore di lavoro non interessi a quale partito sei iscritto o quale squadra di calcio sostieni o in quale dio credi. Dare informazioni non richieste ed appartenenti alla vostra vita privata di certo non ti assicura un colloquio di lavoro.
3. Errori di battitura, layout disordinato, linguaggio informale
Ti sembrerà assurdo ma un curriculum su due contiene un errore di battitura, un refuso grammaticale, un abbreviazione o l’uso di un linguaggio improprio. La forma è un aspetto molto importante del curriculum, poiché descrive il tuo modo di essere, veicola la tua proprietà di linguaggio ed annuncia le tue capacità all’azienda o alla persona che lo legge.
In primo luogo ti consigliamo di scegliere un form chiaro ed ordinato, come quello proposto da Europass, di modo da organizzare i contenuti e non fare confusione. Allo stesso indirizzo troverai anche le istruzioni per la compilazione del modulo.
In secondo luogo ti invitiamo a scrivere in maniera formale, ricordando che ti stai presentando ad una persona che nel migliore dei casi sarà il tuo superiore.
In terzo luogo ti raccomandiamo un’attenta revisione del documento, rileggendolo più volte prima di inviarlo al destinatario.
4. Parole abusate
Diverse ricerche hanno dimostrato che numerosi curricula vengono cestinati ogni giorno perché ritenuti tutti uguali. Questa considerazione deriva dal fatto che ci sono parole fin troppo ricorrenti, talmente usate da logorare il loro significato e svantaggiare il candidato. Tra queste ci sono termini come “problem solving” e “multitasking”, ma anche “creativo” e “dinamico”. Ecco i 10 termini da evitare in un curriculum.
5. Bugie ed esagerazioni
Ogni qualvolta ti attribuisci un aggettivo, specie se esalta le tue capacità e le tue doti, deve essere comprovato da elementi reali e concreti, ad esempio riportando i dati riferiti alla tua formazione e alle tue esperienze lavorative precedenti. In questo modo dimostrerai al tuo datore di lavoro di essere una persona sincera ed affidabile, escludendogli ogni possibilità di ritenere che il tuo curriculum sia stato abbellito o “gonfiato”.
6. Attenzione all’email
Hai un indirizzo di posta elettronica che hai aperto da giovane, e che magari include un nomignolo? Non inserirlo nel curriculum, bensì aprine un altro che abbia una parvenza più professionale. Scegli un indirizzo come mario.rossi@mail.it piuttosto che uno come grandepuffo@mail.it, la tua reputazione ringrazierà.
7. Referenze
Riportando i contatti del tuo precedente datore di lavoro sul tuo curriculum puoi inconsapevolmente complicarti la vita e addirittura fare brutte figure. Immagina, per esempio, di inviare curricula mentre sei ancora assunta presso il tuo attuale datore di lavoro, al quale non hai comunicato la decisione di cercare un nuovo impiego: può capitare che il nuovo papabile datore di lavoro chieda informazioni sul tuo operato al precedente, causando una situazione di imbarazzo generale.
Per questo motivo ti consigliamo di non includere alcun tipo di contatto, a parte il tuo personale: se, dopo il primo colloquio, il tuo intervistatore riterrà opportuno avere delle referenze, spetterà a lui chiedertele. Sul nostro portale trovi alcuni modelli di lettera di referenze da cui prendere spunto.
8. Licenziamenti e dimissioni precedenti
Parlare dei motivi che hanno portato alla conclusione dei precedenti rapporti di lavoro non è consigliato. Il curriculum vitae è un riassunto della tua formazione e della tua esperienza lavorativa, non un saggio riguardante la tua vita. Come abbiamo già detto in precedenza, evita di fornire informazioni non richieste; lascia, al massimo, che sia il tuo intervistatore a chiederti il motivo delle dimissioni o del licenziamento.
9. Riferimenti alla retribuzione
Un altro argomento assolutamente fuori luogo in un curriculum è quello riguardante la retribuzione. Che siano somme percepite in passato o aspettative future, è sempre meglio trattare l’argomento dopo aver effettuato almeno un colloquio vis-à-vis.
10. Lacune temporali
Quelli che comunemente vengono definiti come “GAP YEAR” ovvero le lacune temporali, possono condizionare la tua vita lavorativa. Spesso, se il datore di lavoro nota nel tuo curriculum un’interruzione lavorativa di un anno o più, è tentato di pensare al peggio possibile.
Per questo motivo evita le lacune temporali giustificando, qualora sia possibile, l’impiego di un lungo lasso di tempo nel quale non hai lavorato. Raccomandiamo, inoltre, una scrupolosa attenzione all’esattezza delle date riportate sul curriculum, riportando, se non il giorno, almeno il mese e l’anno di inizio e il mese e l’anno di conclusione delle esperienze pregresse.