Car sharing: regole, costi e consigli per tutelarsi in caso di multe e disservizi
Sappiamo bene che muoversi in autonomia nelle grandi città non è semplice: tra parcheggi affollati e mezzi di trasporto poco efficienti - fatta qualche rara eccezione - arrivare puntuali ad un appuntamento richiede molta abilità e anche un pizzico di fortuna. Quante volte, arrivando in stazione o in aeroporto, hai desiderato avere un’automobile a tua disposizione? A volte hai accettato il passaggio offerto dal collega, altre volte ti sei rassegnato ad utilizzare i mezzi pubblici. Certo, puoi prendere un semplice taxi o magari una vettura Uber, tuttavia anche se comoda non sempre risulta essere una soluzione conveniente. Che fare allora? Semplice, puoi affidarti alle aziende che offrono servizi di car sharing, il nuovo modo di vivere la città. Leggendo questa guida avrai modo di capire cos’è il car sharing, come accedere al servizio, chi lo eroga, come funziona e soprattutto come reclamare in caso di disservizi e come comportarsi nel caso in cui tu prenda una multa. Prima di scaricare l’APP o effettuare una prenotazione, dunque, ti consigliamo di dedicare qualche minuto alla lettura dei paragrafi sottostanti, siamo certi che non te ne pentirai.
- Car sharing: significato
- Car sharing: cos’è
- Car sharing, car pooling e noleggio: quali differenze
- Car sharing: come funziona
- Car sharing Italia: le tipologie disponibili
- Car sharing: in quali città è possibile trovarlo
- Car sharing: le società fornitrici del servizio
- Car sharing: costi
- Car sharing: come reclamare in caso di disservizi
- Multa con il carsharing: chi la paga e come fare ricorso
Car sharing: significato
Come avrai intuito, il car sharing è un servizio commerciale che ti permette di utilizzare un’auto non tua per un lasso di tempo limitato. Il termine car sharing è inglese e si può tradurre in italiano come “condivisione dell’automobile” oppure come “auto condivisa”. Chi è proprietario dell’automobile? In questo caso il proprietario è la società che offre il servizio. In Italia ce ne sono diverse, possono essere sia pubbliche che private, tuttavia solitamente instaurano convenzioni con gli enti locali, con società di trasporti, società energetiche o con organizzazioni che operano in difesa dell’ambiente e della vivibilità urbana.
Car sharing: cos’è
Per molti il car sharing è la nuova filosofia del trasporto metropolitano, quella che rappresenterà, in un futuro non molto lontano, il nuovo modo di muoversi in città. Prima di spiegarti cos’è il car sharing vogliamo che a parlare siano i dati pubblicati dall’ ANIASA - Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici nell'ultimo rapporto (2017).
Dai risultati ottenuti risulta un aumento complessivo degli utenti iscritti ai servizi offerti dai singoli operatori, che si attestano ad 1,3 milioni (+21% rispetto al 2016) e il numero degli utenti realmente attivi (ovvero coloro che hanno effettuato almeno 1 noleggio negli ultimi 6 mesi) che arriva a 820.000. Le città che registrano il maggior numero di vetture e noleggi sono Milano e Roma, seguite da Torino e Firenze. La fascia di età dell’utente medio che adopera con maggior frequenza le automobili di car sharing va dai 25 ai 35 anni. La tratta media di un noleggio copre circa 7 chilometri e dura mezzora. Le abitudini di consumo registrate, inoltre, dimostrano un utilizzo omogeneo durante tutta la settimana, ma con una richiesta leggermente più alta nei giorni di venerdì e sabato.
Da ciò che è emerso possiamo affermare che il car sharing rappresenta un servizio innovativo, pensato per tutti ma preferito dai giovani, per muoversi in città e nelle zone limitrofe. Pensa, infatti, che per adeguarsi alle caratteristiche della domanda di mercato, alcune aziende hanno già predisposto il proprio hub presso gli aeroporti di Roma e Milano.
Accedere al servizio è sorprendentemente facile: basta possedere una patente, uno smartphone e una connessione dati. Individuare l’azienda erogatrice del servizio nella città in cui ti trovi è facilissimo, poiché spesso le vetture sono parcheggiate proprio all’uscita di grandi stazioni ferroviarie, negli aeroporti e in prossimità dei principali luoghi d’interesse, di attrazione e di snodo ubicati in città. In ogni caso basta andare su Google e digitare termini come "car sharing milano", "car sharing torino", "car sharing roma", "car sharing firenze" e così via per avere in pochi istanti tutte le soluzioni a portata di mano.
Prima di prenotare una vettura è necessario conoscere i termini e le condizioni economiche stabilite dall’azienda, tuttavia non c’è nulla di cui preoccuparsi: si tratta tutto sommato di un servizio di semplice utilizzo visto che deve essere accessibile ad un gran numero di persone, in qualsiasi momento.
Dopo aver acquisto tutte le informazioni utili, non dovrai far altro che scaricare l’app e prenotare la vettura. Dopo averla utilizzata potrai parcheggiarla, pagare il noleggio e proseguire la tua giornata.
Car sharing, car pooling e noleggio: quali differenze
A questo punto la domanda sorge spontanea: il car sharing è un semplice servizio di autonoleggio? La risposta è no. Ora vedremo cosa differenzia questo servizio dal noleggio classico delle autovetture e dal car pooling.
Car sharing, car pooling e autonoleggio sono 3 servizi diversi, che spesso è facile confondere. Fondamentalmente si basano tutti sulla stessa filosofia, ovvero quella della condivisione del mezzo di trasporto; tuttavia posseggono caratteristiche estremamente diverse. Il car pooling, ad esempio, è un servizio offerto dal proprietario stesso dell’automobile, che decide di condividerla con altri passeggeri per effettuare uno spostamento che prevede il medesimo tragitto. Il proprietario dell’auto condivide con i passeggeri anche le spese del viaggio, che comprendono il costo del carburante e l’eventuale pagamento di pedaggi autostradali. Solitamente l’incontro tra automobilista e passeggeri avviene online, sui siti dedicati a questa pratica. Il più celebre è BLA BLA CAR, di cui abbiamo scritto nell’articolo: “Bla bla car: cos’è e come funziona”.
Il classico autonoleggio, invece, potrebbe per alcuni versi essere più simile al car sharing, poiché in entrambi i casi le automobili sono di proprietà di una società, la quale ne permette l'utilizzo dietro il pagamento di una tariffa. Nonostante ciò il servizio di noleggio automobili è diverso dal car sharing, soprattutto per quanto riguarda il tempo, i tragitti e la percorrenza. Quando noleggi un’autovettura, solitamente lo fai per uno, due, tre giorni o un’intera settimana. Puoi spostarti e andare dove vuoi, percorrendo tutti i chilometri che vuoi. Al termine del periodo di noleggio, devi mettere il pieno e riconsegnare la vettura, nelle condizioni in cui l'hai presa, alla stessa agenzia che ti ha fornito le chiavi o comunque ad una agenzia di un'altra città ma facente capo alla stessa azienda (Avis, Hertz, Europcar, ecc.).
Il car sharing, invece, ti consente di utilizzare l’auto per compiere dei tragitti urbani di breve durata. Il servizio è stato concepito appositamente per chi ha necessità di muoversi in città, ecco perché utilizzando una vettura con il car sharing puoi accedere a quasi tutte le ZTL e puoi parcheggiare liberamente sulle strisce blu e nei parcheggi di scambio senza fermarti al parchimetro. Puoi transitare nelle zone interdette durante le giornate a targhe alterne o le giornate chiuse al traffico e puoi riconsegnare (quasi sempre) l'auto in una qualunque area di parcheggio identificata e gestita dalla società alla quale ti sei rivolto. Non è necessario provvedere al rifornimento di carburante. Al di fuori delle città, si applicano le stesse norme che regolano il traffico delle altre autovetture.
Infine qualche dettaglio sui prezzi: la tariffa base di solito non è giornaliera e non è oraria, bensì al minuto.
Car sharing: come funziona
Dopo aver visto cos’è il car sharing, non resta che scoprire come funziona in concreto il servizio. Tieni in considerazione che queste sono indicazioni generali, poiché ogni azienda che opera nel settore ha il diritto di stabilire le proprie regole. Per conoscerle in modo approfondito di invitiamo a visitare il sito ufficiale scaricando le Condizioni Contrattuali.
Come prenotare l’auto
Se hai intenzione di utilizzare una vettura attraverso il car sharing, sappi che prima di salire a bordo è necessario scaricare l’applicazione della società che gestisce il servizio nella città desiderata (Enjoy, Car2go, IoGuido, GuidaMi, Bee Mobility sharing, ecc.). Chiaramente dovrai registrarti e inserire i dati della tua patente e il tuo codice fiscale. Alcune società inviano ai clienti una smart card, altre un codice QR: entrambi sono molto importanti poiché contengono una sorta di “chiave di sblocco” che abilita l’apertura delle portiere della vettura.
Dopo aver concluso questa fase iniziale, potrai procedere alla prenotazione di una vettura. L’applicazione ti invierà un codice pin, che dovrai custodire con cura. Una volta arrivato in città, potrai cercare le auto più vicine a te con la mappa inclusa nell’applicazione.
Come utilizzare l’auto
Dopo aver raggiunto la postazione di parcheggio potrai aprire la vettura, accostando la smart card o direttamente il telefono al parabrezza, accomodarti e inserire il codice nel piccolo display posizionato accanto al volante. Il sistema riconoscerà il codice della tua prenotazione e ti consentirà di accendere il motore. A questo punto sei libero di girare in città, attraversare il centro senza la paura di entrare per sbaglio in una zona a traffico limitato, parcheggiare liberamente (chiaramente rispettando il Codice della Strada) e compiere tutte le commissioni che vuoi. Infine non dovrai far altro che riparcheggiare la vettura ed effettuare il pagamento online.
Car sharing Italia: le tipologie disponibili
Un’altra cosa che devi assolutamente sapere sul car sharing è che esistono diverse tipologie. Vediamo quali sono:
- Car sharing station based o roundtrip: questo sistema si basa su stazioni fisse di prelievo e restituzione del mezzo. In pratica, ti obbliga a restituire l’automobile nello stesso punto in cui l’hi trovata;
- Car sharing free floating o one way: questo sistema, invece, ti consente di prendere l’auto in un punto e riconsegnarla in un punto diverso, tuttavia questo dev’essere ubicato nella stessa zona e in ogni caso dev’essere designato come un punto di sosta riservato alla società erogatrice del servizio;
- Car sharing peer-to-peer: in Italia c'è la piattaforma Auting ad offrire il servizio (https://auting.it): in pratica Auting mette in contatto driver (privati alla ricerca di un'auto per un breve periodo) e owner (privati che mettono a disposizione la propria auto nei periodi in cui resta inutilizzata). L'iscrizione al servizio è gratuita;
- Car sharing proprietà frazionata: questo sistema consente di utilizzare un’automobile che possiedi, ma solo in parte. Il veicolo, infatti, è proprietà di più persone che ne condividono l’utilizzo e i costi. Si tratta in altri termini di un car sharing di gruppo, in cui più persone, che magari hanno esigenze comuni, prendono in leasing o acquistano insieme una vettura e poi la utilizzano a turno secondo un programma prestabilito.
Le tipologie maggiormente diffuse sul territorio italiano sono le prime due e la motivazione molto probabilmente è da ricercare nella comodità del servizio e nella semplicità del suo utilizzo.
Da segnalare che in alcune città come Milano comincia ad affacciarsi anche il servizio di scooter sharing e tra le auto si rendono pian piano disponibili anche formule con seggiolini, con il preciso obiettivo di venire incontro non solo al giovane e al professionista, ma anche alla famiglia. E poi ci sono società come Bee Mobility Sharing che a Napoli, ad esempio, mette a disposizione esclusivamente auto elettriche.
Car sharing: in quali città è possibile trovarlo
In pochissimi anni il car sharing è passato da servizio di nicchia a fenomeno di massa: questo gli ha permesso di espandersi con facilità su gran parte del territorio italiano. Al momento il servizio di car sharing è disponibile presso 29 città, anche se la maggior parte dei noleggi vengono richiesti nei grandi centri urbani come Roma, Milano, Torino e Firenze. Ma il servizio è disponibile anche a Bologna, Brescia, Padova, Palermo, Parma, Venezia e così via. La tipologia più diffusa è il free floating, perché ti consente di avere una libertà maggiore, grazie alla possibilità di riconsegnare l’auto nel punto in cui l’hai prelevata o in un punto differente della città, purché si tratti di un’area di sosta consentita dal regolamento.
Car sharing: le società fornitrici del servizio
Nel corso degli ultimi anni sono proliferate non poche società di car sharing, te ne elenchiamo alcune che operano in Italia:
- Car2go.it (www.car2go.com/it)
- Enjoy (https://enjoy.eni.com)
- E-Vai.com (www.e-vai.com)
- Ubeeqo (GuidaMI) (https://www.ubeeqo.com/it/carsharing-milano)
- CarSharingRoma (https://romamobilita.it/it/carsharing)
- Drivenow.it (www.drive-now.com/it/)
- Free2Move (https://it.free2move.com/)
Ciascuna è facilmente identificabile per logo, grafica, colori, slogan, tipologia di mezzo. Così puoi facilmente riconoscere il servizio offerto da Enjoy (in collaborazione con Eni e Trenitalia) dalle sue automobili rosse, rigorosamente Fiat. Il servizio opera a Milano, Roma, Firenze e Torino, mettendo a disposizione degli utenti vetture da 4 e 5 posti (Fiat 500 e 500L). Ci si registra e si prenota l’auto esclusivamente online, utilizzando l’app disponibile su Play Store e Apple Store.
Il servizio offerto da Car2go, invece, è contraddistinto dalle ormai iconiche Smart bianche con il logo azzurro. Il servizio è accessibile sia dagli smartphone (con sistema operativo Android, iOS e Windows) sia dal call center, che puoi chiamare per prenotare una vettura. Qualora trovassi un’auto libera, potresti noleggiarla anche senza effettuare la prenotazione e poi lasciarla presso il parcheggio riservato oppure sulle aree di sosta riservate ai residenti. Car2go è presente in Italia dal 2012, tuttavia ha conquistato oltre 25 città in tutto il mondo, come Berlino, Amsterdam, Londra, Vienna, Washington e Seattle.
Car sharing: costi
I servizi di car sharing Italia prevedono la sottoscrizione di un abbonamento o l’acquisto di una smart card che ti abilitano al servizio. Dopo aver effettuato la registrazione e aver ricevuto il codice o la tessera (che come abbiamo visto in precedenza è essenziale all’apertura dei battenti), potrai liberamente prenotare l’auto e usarla quando ne avrai più bisogno.
La tariffa per l’utilizzo dell’auto varia, chiaramente, in base alla società erogatrice, ma anche in base al tipo o al modello del veicolo e al tempo di utilizzo. In alcuni casi si tiene conto anche del chilometraggio percorso. La quota carburante, l’accesso alle zone centrali e a quasi tutte le ZTL, il pagamento di eventuali parcheggi a pagamento, invece, sono inclusi nel prezzo.
Veniamo al sodo: quanto costa noleggiare un auto? La tariffa oraria si aggira sui 25 centesimi al minuto, tuttavia chi desidera avere un’auto diversa dalle “proposte base” ad esempio una BMW, può arrivare a pagare anche 35 centesimi al minuto. Se si desidera avere a disposizione l’auto per tutto il giorno, invece, si può arrivare a pagare anche 50 o 60 euro.
Nel caso in cui infrangessi le regole stabilite dalla società proprietaria dell’automobile, invece, potresti dover pagare delle penali o dei costi extra, la cui somma solitamente viene riportata nelle Condizioni Contrattuali.
Come avviene l’addebito del denaro? In modo automatico, al termine del noleggio. Quando parcheggi l’auto e chiudi i battenti, il servizio viene considerato automaticamente concluso, dunque la società addebiterà il costo del noleggio sulla carta di credito utilizzata al momento della registrazione. Alcune società accettano anche carte prepagate, ma per lo più si preferiscono le classiche carte di credito, ossia quelle associate a un conto corrente d'appoggio aperto presso la banca che emette la carta; in questo modo è più facile garantirsi la disponibilità dei fondi necessari al pagamento del servizio. Anche in questo caso ti invitiamo a controllare le condizioni economiche della società, per scovare maggiori dettagli sull’argomento.
Car sharing: come reclamare in caso di disservizi
L’idea che sta alla base del car sharing è rivoluzionaria, sia dal punto di vista pratico, sia dal punto di vista etico, poiché lo scopo del servizio è agevolare la mobilità, ma anche rendere le città più vivibili, riducendo le emissioni e sviluppando una nuova sensibilità nei confronti dell’ambiente. Una filosofia green alla base di un servizio ultra-tecnologico: come sai puoi accedere solo telematicamente, con un dispositivo mobile connesso ad internet. L’unica interfaccia con cui è possibile comunicare è il display del tuo cellulare, oppure i call center.
Ma cosa fare nel caso in cui qualcosa vada storto? Può capitare che, a causa di un guasto, tu non riesca ad utilizzare la vettura, oppure che per un motivo tecnico tu non riesca a chiudere la tratta al termine del noleggio, ritrovandoti così a pagare un costo più alto del previsto. Fondamentalmente le anomalie possono verificarsi, ma non è detto che tu debba pagarne le conseguenze, senza poter agire a tutela dei tuoi diritti. Se, ad esempio, ti viene addebitata una tariffa superiore rispetto a quella che ti era stata comunicata e che era riportata sul volantino, se fai difficoltà a comunicare con il call center, se ti viene chiesto di pagare una penale a fronte di un’irregolarità che non hai commesso (avresti lasciato i finestrini aperti o le luci accese), se ti vengono contestati dei danni al mezzo di cui però tu non sei minimamente responsabile, puoi reclamare rivolgendoti direttamente ai recapiti messi a disposizione dall’azienda che eroga il servizio.
Per reclamare non devi far altro che scrivere una comunicazione formale illustrando il problema che hai dovuto affrontare e chiedendo, qualora necessario, il rimborso della somma indebitamente pagata. Per facilitarti nella redazione della lettera, Moduli.it ti mette a disposizione due fac simile di reclamo per disservizi su car sharing:
Come vedi si tratta di due modelli specifici, predisposti cioè per due precisi fornitori di servizio (Enjoy e Car2go), ma è chiaro che possono essere facilmente adattati e personalizzati rispetto ad altri fornitori. L'importante è individuare sul sito, sul regolamento o sulla carta dei servizi l'indirizzo esatto a cui trasmetterlo.
Il modulo va compilato in ogni sua parte e poi va inoltrato alla società possibilmente tramite posta raccomandata con ricevuta di ritorno, a meno che la società non abbia messo a disposizione anche un numero di fax o una casella di posta certificata.
(leggi "Reclamo Enjoy: come difendersi da eventuali disservizi")
Multa con il carsharing: chi la paga e come fare ricorso
Noleggiare un’automobile per muoverti in libertà nel centro cittadino non vuol dire che puoi guidare come un pirata della strada, parcheggiare dove vuoi, circolare contromano o passare col rosso. Sebbene hai l’accesso a quasi tutte le zone a traffico limitato presenti nelle grandi città e non paghi il parcheggio, hai altresì degli obblighi a cui attenerti, a cominciare dal Codice della Strada, che di base vale per tutti gli utenti che circolano su strade e autostrade italiane.
Se prendi una multa per eccesso di velocità, per essere passato col rosso al semaforo o per aver parcheggiato in divieto di sosta, dovrai assumerti le tue responsabilità. La vettura non è di tua proprietà, perciò il verbale di contravvenzione verrà inviato dall’organo accertatore alla società proprietaria della vettura, la quale è autorizzata a fornire i tuoi dati, di modo che tu possa ricevere il verbale e provvedere al pagamento della relativa sanzione.
Tuttavia se ti accorgi che la multa è stata notificata in ritardo rispetto ai tempi previsti dalla legge o che il verbale contiene degli errori o meglio dei vizi di forma, potresti tentare il ricorso al Prefetto entro 60 giorni o il ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni e chiedere l’annullamento. Per ottenere informazioni aggiuntive su questo specifico argomento, ti invitiamo a leggere gli articoli che abbiamo dedicato alle 2 maggiori società operanti nel settore del car sharing:
Anche in questo caso le considerazioni fatte rispetto a queste due società, possono applicarsi nei confronti di qualsiasi altro fornitore di servizio.