Neolaureati e lavoro: ecco come trovarlo in 1 anno

Se 20 o 30 anni fa bastava prendere una laurea per assicurarsi un buon posto di lavoro, oggi purtroppo non è più così. Ai neolaureati si richiede un gran lavoro di ricerca, su sé stessi e nell’ambiente circostante, per poter trovare un’occupazione. Per alcuni potrebbe rivelarsi più difficile rispetto ad altri, ma una cosa è certa: chi consegue una laurea aumenta di molto le chance di trovare un lavoro. Un laureato ha un tasso di occupazione pari al 78% a fronte del 65% registrato tra i diplomati, e guadagna il 42% in più. Ciò dimostra che conviene sempre investire su se stessi e sulla propria formazione, di modo da sviluppare competenze, arricchire il proprio bagaglio personale, nutrendo la propria autostima e accrescendo la sicurezza in se stessi. AlmaLaurea, un Consorzio Interuniversitario a cui ad oggi aderiscono 74 Atenei e che rappresenta il 91% dei laureati italiani, ha condotto uno studio specifico sulla condizione occupazionale dei neolaureati. Prima di dirti come si fa a trovare lavoro entro 1 anno dalla laurea, vogliamo mostrarti alcuni dati interessanti emersi proprio dal rapporto di Almalaurea. 

Neolaureati: alcuni dati sulla condizione occupazione

Un primo dato che emerge dal XIX rapporto è quello secondo cui ad un anno dal titolo risulta occupato il 68% dei laureati triennali e il 71% dei magistrali biennali. A tre anni dalla laurea il tasso di occupazione raggiunge l’82% tra i laureati triennali e l’83% tra i magistrali. Un lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti, che lascia ben sperare per il futuro.

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare sono le lauree triennali ad avere maggiori opportunità occupazionali ad un anno dal titolo. In generale i laureati delle professioni sanitarie e di ingegneria hanno più chance di trovare lavoro rispetto agli altri. I gruppi disciplinari più penalizzanti sono quello psicologico, geo-biologico e letterario. Gli uomini hanno maggiori opportunità rispetto alle donne, così come coloro che risiedono o hanno studiato al Nord.

Anche il punteggio negli esami risulta determinante per trovare lavoro, così come il rispetto dei tempi previsti dai singoli ordinamenti: laurearsi in 8 anziché 5 anni evidentemente non è la stessa cosa, visto che ci si pone sul mercato del lavoro in più tarda età.

Le esperienze di lavoro maturate così come i tirocini/stage compiuti durante gli studi, le esperienze di studio all’estero, le competenze informatiche e linguistiche, incrementano non poco le probabilità di trovare un’occupazione. Premiante anche la disponibilità ad effettuare trasferte per motivi lavorativi.

Focalizzando l’attenzione sul tipo di occupazione, si scopre che a dodici mesi dal titolo si riduce, seppur leggermente, la percentuale di laureati che opta per il lavoro autonomo (14% dei laureati triennali e il 9% dei magistrali biennali) e cresce la percentuale di coloro che vengono assunti con contratto a tempo indeterminato (compresi quelli a tutele crescenti): 29% dei laureati di primo livello e 34% dei magistrali biennali. Le tendenze si invertono radicalmente se compariamo gli ultimi dati a quelli rilevati nel 2008. Se invece spostiamo l'orizzonte a tre anni dalla laurea, si scopre che il lavoro autonomo raggiunge il 15% degli occupati, mentre i contratti a tempo indeterminato riguardano circa il 45% dei lavoratori neolaureati.

E veniamo alle retribuzioni. Considerando l'impegno, i sacrifici e i costi (tasse, fitto, vitto, ecc.) che il conseguimento di una laurea richiede, le retribuzioni medie non possono certo considerarsi adeguate, almeno questo è il nostro parere. Dal rapporto di Almalaurea emerge che la retribuzione percepita dai laureati ad un anno si attesta, nel 2016, attorno ai 1.100 euro netti mensili. A tre anni dalla laurea la retribuzione mensile netta supera i 1.250 euro per i laureati triennali e sfiora i 1.290 euro per i magistrali biennali, mentre dopo 5 anni le soglie salgono rispettivamente a 1.360 euro e 1.400 euro.

Veniamo ora al tema dell'efficacia della laurea nell'attività lavorativa, ossia dell’utilità del corso di studi svolto in relazione col tipo di impiego trovato o comunque disponibile. Chiaramente, si presuppone che i neolaureati cerchino un impiego quanto più possibile consono e corrispondente al percorso di studi intrapreso e dunque alla relativa laurea. Ebbene, il 51% dei neolaureati triennali intervistati valuta il proprio titolo “molto efficace o efficace”, così come il 48% dei neolaureati magistrali o biennali. Anche in questo caso risulta esserci un lieve miglioramento, rispetto agli anni precedenti.

Sembra, quindi, che qualcosa stia davvero migliorando, sebbene in proporzioni ancora troppo ridotte e ad un ritmo estremamente flemmatico. Tuttavia, di questi tempi, i giovani devono farsi bastare anche il minimo segno di ripresa per prendere la ricorsa e tuffarsi a capofitto nel mondo del lavoro. Ma torniamo al tema da cui siamo partiti: come si fa a trovare lavoro entro 1 anno dalla laurea? Te lo spiegheremo nei prossimi paragrafi, a te non resta che prendere appunti. 

Neolaureati: tirocinio formativo ed esperienze all’estero aiutano a trovare lavoro

Se sei un neolaureato e stai cercando lavoro, sicuramente avrai notato che negli annunci molte offerte si rivolgono a chi ha una laurea, meno di 30/35 anni e una minima esperienza nel settore. Naturalmente ti sarai chiesto: “Se mi sono appena laureato, come faccio ad avere già una minima esperienza nel settore?”. La domanda è più che lecita e la risposta probabilmente scontata: è necessario affiancare alla teoria, che si svolge tra le mura accademiche, l’esperienza pratica. In molte università è caldamente consigliato, se non obbligatorio, svolgere un tirocinio formativo, di durata variabile, da svolgere presso aziende, enti locali, società, associazioni e organizzazioni che lavorano nell’ambito di tuo interesse.

L’alternativa è trovare un impiego, anche saltuario, durante il periodo degli studi. L’obiettivo è quello di accumulare esperienze, così da non presentarsi alle aziende con una laurea in mano, ma senza alcuna prova concreta delle competenze acquisite con gli studi. Almalaurea, a tal proposito, dichiara che chi ha lavorato durante l’università ha il 48% di possibilità in più di essere assunto, chi ha svolto un tirocinio l’8% in più, mentre chi ha effettuato esperienze di studio all’estero, con il programma Erasmus, ad esempio, ha il 12% di possibilità in più di essere selezionato, rispetto a chi si è concentrato “soltanto” sui libri.

Leggi anche “Lavorare in Europa”.

Neolaureati, al lavoro! Il primo passo è redigere un buon curriculum vitae

Prima ancora di iniziare a cercare lavoro, bisogna dedicarsi alla redazione del proprio curriculum vitae. Devi scegliere un formato sintetico, chiaro e ordinato. Il più utilizzato è il curriculum vitae di Europass: puoi scaricare gratuitamente il modello su questo portale o compilarlo sul sito ufficiale www.europass.cedefop.europa.eu. Dopo aver scaricato il fac simile, ti consigliamo di leggere la scheda riguardante il CV Europeo così da ottimizzare i tempi e risolvere eventuali dubbi.

Scrivendo un curriculum, in pratica, stai riassumendo la storia della tua vita, fin dagli albori. Sicuramente, negli anni, hai accumulato delle capacità che ti rendono unico e inimitabile, quindi è bene evidenziarle, con garbo si intende, nel tuo curriculum. Ultimamente, infatti, le attenzioni dei recruiters si focalizzano su tutta una sere di competenze che esulano l’ambito strettamente professionale, ma che sono proprie della sfera personale di ciascun individuo. Per trovare le proprie e comprenderne le potenzialità, dovrai iniziare a pensare a te stesso come ad un prodotto da pubblicizzare. Dopotutto anche trovare un lavoro è questione di marketing. Desideri ricevere qualche indicazione in più? Leggi l’articolo: “Curriculum vitae e colloquio: è tutta questione di marketing”.

Il passo successivo è quello della correzione: anche se in prima battuta il tuo curriculum può sembrarti perfetto, molto probabilmente può essere migliorato: verifica se sono state inserite le esperienze rilevanti per il ruolo offerto, se hai collegato le esperienze alle competenze, incluse quelle "trasversali" meglio conosciute come soft skills, se hai dato sufficiente spazio ad hobby e passioni. Infine quello che devi fare è correggere eventuali errori di ortografia e rileggerlo con attenzione, mettendoti nei panni del tuo papabile datore di lavoro. Come si fa? Eccoti alcuni spunti di modo che il tuo profilo catturi l’attenzione del destinatario in 6 secondi (sono quelli che fanno la differenza!).

Neolaureati: dove cercare lavoro

Subito dopo potrai dedicarti alla ricerca delle offerte di lavoro. Guardati attorno, individua le aziende nelle quali ti piacerebbe lavorare, frequenta gli open day e gli eventi organizzati dall’università e dal Centro per l’impiego della tua città, accendi il pc e individua i portali che si occupano di matching (incontro tra domanda e offerta di lavoro). Hai bisogno di qualche dritta? Leggi la guida su come e dove trovare lavoro. Ti segnaliamo altresì gli articoli che abbiamo scritto sui migliori siti e sulle 5 imperdibili app per cercare lavoro.

Dopo aver trovato l’offerta che fa al caso tuo, concentrati al massimo per presentarti ai selezionatori come la migliore scelta per loro. Se hai accumulato diverse esperienze lavorative, non inviare un curriculum generico bensì punta a valorizzare l’esperienza più simile al profilo richiesto.

Oltre al curriculum vitae hai uno strumento in più, da utilizzare per presentarti come il candidato perfetto: la lettera di accompagnamento o di presentazione. Non è necessario scrivere pagine e pagine di parole, bastano 4 paragrafi nei quali spiegare chi sei, quale formazione hai, quali esperienze hai svolto e come puoi valorizzare l’azienda con il tuo operato. Ti occorre una delucidazione? Ti offriamo maggiori informazioni nell’articolo “Lettera di presentazione: come scriverla”.

Neolaureati: come trovare lavoro coi social network

Sembra una barzelletta, ma in realtà c’è poco da ridere. I social network, se utilizzati nel modo giusto, contribuiscono a creare un’immagine di te che può influenzare positivamente l’opinione del tuo papabile datore di lavoro. Per questo motivo è importante curare la propria reputazione online eliminando ciò di cui non vai fiero (le foto al termine del torneo di beer pong, ad esempio) e condividendo ciò che ti nobilita come persona e come dipendente o collaboratore.

Questo non vuol dire eliminare ogni traccia di svago o trasformarsi in qualcuno molto distante da ciò che si è davvero: la verità, prima o poi, viene sempre a galla. Un buon metodo, ad esempio, potrebbe essere quello di eliminare contenuti inappropriati, sostituendoli con altri che contengano un messaggio positivo. Sul blog di Moduli.it è possibile trovare un approfondimento che ti aiuterà a comprendere meglio l’importanza dei post che condividi. Leggi “Curriculum e online identity: cura le tue tracce digitali”.

Negli ultimi anni, inoltre, molti professionisti, datori di lavoro e soggetti in cerca di un impiego si sono iscritti a Linkedin, il social network dedicato al mondo del lavoro e a chi ne fa parte. Su Linkedin puoi registrarti e compilare il curriculum online in pochi minuti: rendendolo pubblico aumenterai le possibilità di essere intercettato dagli utenti interessati, così da essere contattato, magari per un colloquio. Per approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere: “Come trovare lavoro con i social network”.

Neolaureati: opportunità da sfruttare durante il colloquio

Se vuoi davvero trovare lavoro entro 1 anno dalla laurea, devi cercare di sostenere quanti più colloqui possibile. Sappiamo che non è semplice, tuttavia con i consigli che ti abbiamo dato nei paragrafi precedenti, riteniamo che tu sia già sulla strada giusta. Non solo: avendo frequentato l’università, sai già come rapportarsi con una commissione o con un interlocutore singolo. Pensa al giorno in cui hai presentato la richiesta formale al relatore della tua tesi: sostenere un colloquio non è poi così diverso. Tutto quello che devi fare è organizzarti e arrivare preparato.

Cerca di acquisire informazioni sul tuo datore di lavoro e sull’azienda nella quale dovrai presentarti. Individua i punti di forza e preparati una domanda: in questo modo ti mostrerai davvero interessato a far parte dell’organico. Arriva puntuale, vesti in modo appropriato, porta sempre con te una copia del curriculum e un documento d’identità (potrebbe esserti utile in molte situazioni).

Augurandoti buona fortuna ti anticipiamo che ogni colloquio è diverso dall’altro. Più ne sosterrai e più avrai modo di migliorare la tua resa, lasciando da parte l’ansia da prestazione. Al colloquio di lavoro abbiamo dedicato un articolo, nel quale ti spieghiamo passo passo come prepararti, come comportarti una volta arrivato, come affrontare un selezionatore antipatico e soprattutto cosa fare dopo. Leggi “Come affrontare un colloquio di lavoro”.

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